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 Ormai da tempo siamo abituati al solito film dell’orrore in cui regista e attore protagonista è sempre e solo lui, il presidente.
Dopo le due retrocessioni consecutive dalla serie B, abbiamo fatto 4 campionati anonimi in serie C e solo grazie alla fortuna, mista alla bravura del mister Baldini, siamo riusciti a vincere la lotteria dei play off tornando in serie B (in campionato finimmo a 20 punti dalla prima…)
L’augurio era quello che, dopo aver pescato questo jolly ed essersi ritrovati in serie cadetta senza averla programmata, si potessero mettere le basi per allestire un organico almeno in grado di competere per mantenere la categoria.
E invece no, abbiamo assistito al solito copione: squadra allestita con ruoli scoperti, altri sovraffollati con il mister di turno a fare il ritiro (stavolta addirittura in casa, in riva al mare) di fatto con un’altra squadra, completata solo allo scadere del mercato con calciatori fuori forma.
Che la rosa non fosse all’altezza era palese un po’ a tutti e stavolta anche parte della stampa locale lo evidenziò, d’altronde se tutte le agenzie di bookmakers ed i quotidiani sportivi nazionali ci mettevano all’ultimo posto nella griglia di partenza come la prima candidata a retrocedere, qualcosa voleva pur dire.
A guidare questa rosa mal assortita è stato chiamato mister Vivarini che, dopo non aver ricevuto nessuno profili che aveva chiesto (es. gente di struttura, attaccante che avesse confidenza col gol, mediano, terzino sinistro) ha deciso ugualmente di intraprendere il cammino con i biancazzurri, ma la sua corsa è durata solo 12 gare.
Di certo non è stato esente da appunti nemmeno lui soprattutto per l’atteggiamento della squadra e per delle scelte che ci sono costate dei punti (es. Modena, Entella, Samp e Avellino), ma con questo organico falcidiato anche dai tanti infortuni per troppe gare (altra costante sotto questa gestione societaria), era oggettivamente difficile poter fare chissà cosa.
Paga quindi lui, l’allenatore, ma chi ha allestito l’organico resta sempre immune da tutto, nemmeno facendo un minimo di mea culpa.
E così ora ci affidiamo ad un novello mister per la categoria, profilo adatto perché non chiederà ingaggio esoso e nemmeno avrà a gennaio chissà quale pretesa di calciatori: l’importante sarà stato comunque esordire in B con una gloriosa (almeno fino a un decennio fa) società.
Alla fine quindi il conto salato, sempre più salato, lo pagheremo sempre e solo noi tifosi del Pescara.
Ma da tifosi non ci resta di sperare sempre in una miracolosa salvezza, saremmo i primi ad esser contenti.
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Inserita il: 11/11/2025
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