Pescara Calcio Storia - Stagione 1998 1999 |
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LA CITTA' DI PESCARA |
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Il campionato 1998/99 parte subito con la mancata riconferma di mister Buffoni sulla panchina biancazzurra e con l'arrivo, dalla retrocessa Ancona, del "ex giugliese" Giorgini. La squadra viene praticamente smantellata: vanno via giocatori del calibro di Mezzanotti e Palladini (Vicenza), Lamacchi e Moretti (Piacenza), Francesconi (Genoa) e Margiotta (Lecce) ed arrivano solamente giocatori di ritorno da fine prestito o svincolati. L'obiettivo salvezza fin dalle prime battute sembra cosa ardua da raggiungere. In Coppa Italia usciamo subito al primo turno strapazzati per 3 - 0 in casa dal modesto Cesena, mentre in campionato subiamo alla prima giornata un sonoro 4 - 1 dal Verona e poi perdiamo in casa contro il Napoli. Dopo solo 2 giornate "l'incolpevole" Giorgini viene fatto fuori, ed al suo posto, come era già accaduto l'anno precedente, subentra prima il tecnico della Primavera Di Mascio, per la domenica seguente viene ingaggiato Gigi De Canio. Le prime mosse del nuovo allenatore sono quelle di sostituire il terzino Nicola e l'ormai non più giovane Allegri, rispettivamente con Galeoto (acquistato a novembre) e Terracenere. I primi risultati gli danno subito ragione. La squadra come per incanto si trasforma, finalmente si vedono schemi e giocate, di cui prima non c'era nemmeno l'ombra. Il tecnico prende il Pescara alla 4° giornata, quando la squadra è sul fondo della classifica. In poche partite, non solo la toglie dagli imbarazzi della zona salvezza, ma la propone per prospettive di promozione, concludendo il girone di andata addirittura a soli 2 punti dalla Serie A. Nel ritorno qualcosa nel meccanismo dei biancazzurri si spezza: la squadra inizia a perdere colpi collezionando nelle prime 9 uscite solamente 10 punti. Il contraccolpo subito ferisce ma non uccide lo spirito di un gruppo che con grande forza d'animo e notevole sacrificio riesce a risollevarsi e a rimettere tutto e tutti in discussione. Con ben quattro vittorie consecutive il team abruzzese riconquista la zona promozione riproponendosi come una delle più serie candidate al salto di categoria. Purtroppo la delusione è nuovamente dietro l'angolo. La sconfitta ed il pareggio esterni, contro l'antagonista Treviso e successivamente un'Andria impelagata in piena lotta salvezza, uniti alla disfatta casalinga contro un'altra rivale diretta come la Reggina fanno scendere di molto le chances di promozione. Quest’ultima partita si porta dietro strascichi polemici, quali il rigore fallito da capitan Gelsi, che gli costerà non pochi fischi nelle future apparizioni in biancazzurro e l'autogol di Cannarsa che obbligheranno la Società a liberarsi di lui a fine stagione a causa del malcontento della tifoseria. Il Pescara a due partite dalla fine del campionato è fuori dai primi quattro posti ed ora dovrà vincere i rimanenti incontri per poter sperare nella promozione ed attendere un passo falso delle sue rivali. La formazione biancazzurra negli ultimi due incontri di fine stagione dovrà affrontare due squadre temibili: dapprima il contendente Lecce di Sonetti fuori casa e subito dopo il Brescia di Hubner. Vinciamo il primo incontro ai danni dei giallorossi per 1 - 0 grazie ad un gol di Sullo, ma la Reggina, nostra principale antagonista, riesce a raggiungere il pareggio contro la Terzana nella ripresa mantenendo con un solo punto di vantaggio il 3° posto a pari merito con i Salentini. Siamo così arrivati all'ultima giornata, ed anche se la matematica ancora non ci dà per sconfitti, la promozione si fa sempre più difficile da raggiungere. Il Lecce infatti dovrà giocare l'ultima partita fuori casa contro un Chievo ormai salvo, mentre i calabresi andranno a Torino contro i Granata già matematicamente promossi. Iniziano gli incontri ed i Pescaresi, dopo 70 minuti giocati all'attacco e sul punteggio di 3 - 0, tirano i remi in barca attendendo novità da Verona, dove i Salentini conducono per 2 - 0, e da Torino dove la Reggina si trova in vantaggio per 2 - 1. I giochi sembrano fatti, in particolare nel capoluogo piemontese, dove le due tifoserie unite da un forte gemellaggio invadono il terreno di gioco a 5 minuti dalla fine, per festeggiare insieme il ritorno in Serie A, costringendo l'arbitro Bettin ad anticipare il fischio finale. Per l'ennesimo anno i biancazzurri si vedono allontanare sul filo di lana la possibile promozione, concludendo nuovamente un campionato che li aveva visti protagonisti subito al ridosso delle neo - promosse e davanti a grandi squadre che sulla carta avrebbero dovuto fare molto meglio: come Atalanta, Brescia, Napoli e Genoa.
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