PESCARA - SPONSOR IN TRIBUNALE LITE PER IL VINO Repubblica — 16 luglio 1985 pagina 24 sezione: SPORT
PESCARA - Un notissimo vino sponsorizza il Pescara, ma il capitano della squadra nei preferisce un altro e lo dichiara un un' intervista. La vicenda finirà in tribunale. "La situazione è talmente deteriorata che non esistono più vie d' accordo" dicono al Pescara. Protagonista è Roselli: a lui un vino della provincia di Teramo piace più di quello della provincia di Pescara. Lo sponsor vuole la rescissione del contratto.
AL LAVORO PALERMO PESCARA E LAZIO Repubblica — 24 luglio 1985 pagina 33 sezione: SPORT
CONTINUANO i raduni anche in serie B. Ieri è stato il turno di tre squadre: Palermo, Pescara e Lazio. Il Palermo è già partito per Asiago: tra i 25 convocati non ci sarà Vella (acquistato a giugno dalla Atalanta) cui è stato riscontrato un insufficiente funzionamento cardiaco. Ventiquattro giocatori sono invece stati convocati dal Pescara per il ritiro di Acquapendente: la rosa della squadra potrebbe essere allargata con l' acquisto di Fabio Ferri dal Bologna. Solo 19 giocatori invece per la Lazio che si trova già a Castel del Piano. Oggi si raduneranno Arezzo ed Empoli.
PIERI ARBITRA BARI - PESCARA D' ELIA A PERUGIA Repubblica — 13 giugno 1985 pagina 33 sezione: SPORT
MILANO - Diciotto squalificati in serie B: per due giornate Ciarlantini (Campobasso), per una giornata Calderini e Mangoni (Arezzo), Bergamaschi (Genoa), Braghin (Triestina), Cavasin (Bari), Crusco e D' Alessandro (Cagliari), De Rosa e Tacchi (Pescara), Donadoni (Padova), Enzo (Lecce), Fontanini (Monza), Pellegrini e Picone (Catania), Piccioli (Empoli), Strappa (Varese) e Orlandi (Lecce). ARBITRI - Ecco gli arbitri per l' ultima giornata di serie B, in programma domenica: Pieri: Bari-Pescara; Gabrielli: Bologna-Cesena; Esposito: Cagliari-Catania; Pairetto: Campobasso-Triestina; Bruschini: Genoa-Empoli; Mattei: Monza-Lecce; Greco: Parma-Samb; D' Elia: Perugia-Varese; Coppetelli: Pisa-Arezzo; Longhi: Taranto-Padova.
MARADONA CALMA IL SAN PAOLO Repubblica — 22 agosto 1985 pagina 26 sezione: SPORT / IL PRIMO CALCIO VERO
NAPOLI (a.m.) - Napoli-Pescara 0-0. Maradona non ha giocato. Ma ha evitato incidenti più gravi. Era rimasto accovacciato ai bordi del campo con tutta la sua tristezza: è ormai destinato ad un intervento chirurgico al ginocchio destro, dopo gli ultimi controlli il bisturi sembra inevitabile. Il campione è interve intervenuto al 75' per placare i tifosi: violente le proteste contro l' arbitro Boschi, che aveva appena espulso Beroni. Quando Maradona si è rivolto al settore "distinti", il più turbolento, è terminato il lancio di oggetti in campo. La partita (Napoli molto vigoroso ma inefficace nel primo tempo, fiacco nel secondo) si era inasprita. Il Napoli avvertiva la delusione dei tifosi; era però affaticati per battere un Pescara che si lasciava comprimere, senza mai cedere. Catuzzi lo aveva disposto a zona, come sempre. Olivotto commetteva fallo su Bertoni, al 75' . L' arbitro puniva per simulazione l' attaccante napoletano. Bertoni si rialzava, scambiava una testata con Olivotto. L' arbitro non interveniva e Bertoni ricadeva. I suoi compagni invocavano l' intervento del guardalinee, che probabilmente aveva visto meglio dell' arbitro; ma senza esito. Poco prima che il gioco riprendesse, ecco Bertoni colpire allo stomaco Olivotto. L' argentino era quindi espulso, il Napoli riprendeva in dieci, sfiorando il gol con una bella girata di Giordano tre minuti dopo. Due vigili urbani hanno fermato due monelli passati agilmente dalla tribuna d' onore alla pista di atletica, nonostante l' inferriara aguzza. Fischia la fine, mentre il Napoli valutava anche il mancato incasso: per l' assenza di Maradona, ci ha rimesso 400 milioni. Ventimila tifosi in meno. TUTTE LE CIFRE DEL CAMPIONATO Repubblica — 15 maggio 1984 pagina 38 sezione: SPORT
la schedina Ascoli-Sampdoria2 Avellino-Fiorentinax Genoa-Juventus1 Inter-Catania1 Pisa-Laziox Roma-Verona1 Torino-Napoli1 Udinese-Milan2 Como-Cremonesex Lecce-Catanzarox Pescara-Cagliari2 Ancona-Vicenzanv Ravenna-Monopoli1 classifica Juventus43(39) Roma41(43) Fiorentina36(34) Inter35(38) Torino33(30) Verona32(35) Sampdoria32(31) Milan32in B Udinese31(32) Ascoli29(27) Avellino26(28) Napoli26(28) Lazio25in B Genoa25(27) Pisa22(27) Catania12in B Tra parentesi i punteggi dello scorso anno. La Juventus è campione d' Italia. Retrocedono in serie B, Genoa, Pisa e Catania. marcatori 20reti: Platini (Juventus). 19reti: Zico (Udinese). 14reti: Iorio (Verona). 13reti: Paolo Rossi (Juventus). 12reti: Briaschi (Genoa) e Monelli (Fiorentina). 11reti: Hernandez (Torino). 10reti: Altobelli (Inter), Bertoni D. (Fiorentina) e Virdis (Udinese). 9reti: Giordano (Lazio) e Schachner (Torino). 8reti: Laudrup (Lazio), Mancini (Sampdoria), Novellino (Ascoli) e Pruzzo (Roma). 7reti: Conti B. (Roma), Damiani (Milan), D' Amico (Lazio), Berggreen (Pisa), Diaz (Avellino), Galderisi (Verona), Passarella (Fiorentina), Selvaggi (Torino) e Serena (Inter). 6reti: Cerezo (Roma), Colomba (Avellino) e De Rosa (Napoli). RISULTATI Arezzo-Triestina 1-0, Atalanta-Perugia 5-2, Como-Cremonese 1-1, Empoli-Cavese 0-0, Lecce-Catanzaro 0-0, Monza-Campobasso 2-0, Padova-Sambenedettese 0-0, Palermo-Varese 2-1, Pescara-Cagliari 0-1, Pistoiese-Cesena 0-0. CLASSIFICA - Como 44; Atalanta 43; Cremonese 42; Lecce 38; Arezzo, Campobasso 36; Triestina, Padova 35; Perugia, Monza, Pescara, Varese 33; Cesena, Sambenedettese 32; Cagliari 31; Palermo, Pistoiese, Cavese, Empoli 29; Catanzaro 28. PROSSIMO TURNO - Campobasso-Empoli, Cavese-Catanzaro, Cesena-Arezzo, Cremonese-Pistoiese, Lecce-Como, Monza-Pescara, Perugia-Palermo, Sambenedettese-Cagliari, Triestina-Atalanta, Varese-Padova.
GLORIA ALLA JUVE E AL CALCIO MADE IN ITALY Repubblica — 06 maggio 1984 pagina 39 sezione: OGGI 29-MA
PROGRAMMA - Atalanta-Monza; Cagliari-Cremonese; Campobasso-Palermo; Catanzaro-Arezzo; Cavese-Padova; Cesena-Lecce; Perugia-Pistoiese; Sambenedettese-Como; Triestina-Empoli; Varese-Pescara. CLASSIFICA - Como 42; Cremonese 40; Atalanta 39; Lecce 36; Triestina, Campobasso, Arezzo 34; Padova, Pescara 33; Perugia 32; Monza, Varese 31; Cesena, Sambenedettese 30; Cagliari 28; Palermo, Pistoiese, Cavese, Empoli 27; Catanzaro 25. PROSSIMO TURNO - Arezzo-Triestina; Atalanta-Perugia; Como-Cremonese; Empoli-Cavese; Lecce-Catanzaro; Monza-Campobasso; Padova-Sambenedettese; Palermo-Varese; Pescara-Cagliari; Pistoiese-Cesena. - di GIANNI BRERA
VERONA IN PIAZZA LO SCUDETTO DIVENTA KERMESSE Repubblica — 12 maggio 1985 pagina 26 sezione: SPORT
INTANTO LA B CONTINUA... QUESTO il programma della 33 giornata del campionato di serie B: Bologna-Monza, Cagliari-Campobasso, Catania-Taranto, Empoli-Samb, Genoa-Arezzo, Lecce-Parma, Perugia-Triestina, Pescara-Padova, Pisa-Bari, Varese-Cesena. Classifica: Pisa 45, Lecce 42, Triestina 41, Perugia, Bari 40, Genoa 35, Pescara, Empoli 32, Monza, Cesena 31, Catania 30, Arezzo, Campobasso, Samb, Bologna 29, Cagliari, Padova 28, Varese 27, Parma 22, Taranto 20. Prossimo turno: Bari-Arezzo, Campobasso-Catania, Cesena-Pisa, Monza-Genoa, Padova-Cagliari, Parma-Pescara, Perugia-Lecce, Samb-Varese, Taranto-Bologna, Triestina-Empoli. - nostro servizio
INCERTA PER NATURA LA SERIE B S' AGITA SOPRATTUTTO IN CODA Repubblica — 11 giugno 1985 pagina 32 sezione: SPORT
DOMENICA NOVE MATCH DECISIVI RISULTATI - Arezzo-Campobasso 1-0; Catania-Bari 0-0; Cesena-Parma 2-0; Empoli-Pisa 1-1; Lecce-Cagliari 2-0; Padova-Perugia 1-1; Pescara-Genoa 3-0; Samb-Taranto 2-1; Triestina-Monza 0-0; Varese-Bologna 0-1. CLASSIFICA - Pisa, Lecce 49; Bari, Triestina 47; Perugia 46; Genoa 39; Pescara 38; Empoli 36; Cesena, Monza, Samb, Bologna 35, Campobasso, Catania, Arezzo 34; Cagliari, Padova, Varese 33; Parma 25; Taranto 23. ULTIMA GIORNATA (domenica 16) - Bari-Pescara, Bologna-Cesena, Cagliari-Catania, Campobasso-Triestina, Genoa-Empoli, Monza-Lecce, Parma-Samb, Perugia-Varese, Pisa-Arezzo, Taranto-Padova. C1, SPAREGGIO TRA VICENZA E PIACENZA SI SONO conclusi i campionati di C1 e C2, ma ci saranno molti spareggi. Ecco come è andata. C1 girone A - Brescia in B, spareggio Vicenza - Piacenza. Retrocedono Jesi, Asti, Pistoiese e Treviso. C1 girone B - Catanzaro e Palermo in B. Retrocedono Reggina, Francavilla, Akragas e Nocerina. C2 girone A - Siena promosso in C1, spareggio Alessandria - Prato. Retrocedono Nuorese, Olbia e Imperia. C2 girone B - Virescit Boccaleone promossa, spareggio Trento - Ospitaletto. Retrocedono Rhodense, Gorizia e Mira. C2 girone C - Brindisi promosso, spareggio a tre Civitanovese - Teramo - Fano. Retrocedono Forlì, Fermana, Cattolica. C2 girone D - Licata e Sorrento promossi. Retrocedono Alcamo, Frattese e Crotone.
INTANTO IL PISA ALLUNGA Repubblica — 06 novembre 1984 pagina 34 sezione: SPORT
ECCO i risultati dell' ottava giornata del campionato di serie B: Arezzo-Perugia 0-0, Bologna-Parma 1-1, Empoli-Bari 1-1, Genoa-Cesena 2-2, Lecce-Catania 1-1, Monza-Taranto 2-0, Padova-Varese 2-1, Pescara-Campobasso 0-2, Pisa-Cagliari 1-0, Triestina-Sambenedettese 1-1. CLASSIFICA - Pisa 14, Bari 11, Triestina 10, Monza, Arezzo, Perugia, Bologna, Lecce 9, Catania, Pescara, Padova, Taranto 8, Genoa, Cesena, Empoli, Sambenedettese, Varese 7, Campobasso, Parma 5, Cagliari 3. PROSSIMO TURNO - Arezzo-Lecce, Bari-Triestina, Cagliari-Pescara, Campobasso-Bologna, Catania-Monza, Cesena-Padova, Parma-Genoa, Sambenedettese-Pisa, Taranto-Perugia, Varese-Empoli
UNA POLTRONA PER DUE Repubblica — 26 maggio 1985 pagina 25 sezione: SPORT
MA IL PERUGIA HA UNA CHANCE Ecco il programma di oggi: Arezzo-Parma; Cagliari-Bologna; Catania-Triestina; Cesena-Bari; Empoli-Perugia; Genoa-Pisa; Lecce-Campobasso; Padova-Sambenedettese; Pescara-Monza; Varese-Taranto. Classifica: Pisa 47, Lecce 45, Triestina 44, Bari 43, Perugia 42, Genoa 37, Cesena, Pescara ed Empoli 33, Monza e Bologna 32, Cagliari-Campobasso e Catania 31, Padova, Sambenedettese, Varese e Arezzo 30, Parma 24, Taranto 22.
ROSSI FA SUBITO GOL LA ROMA PERDE DI NUOVO Repubblica — 14 agosto 1985 pagina 24 sezione: SPORT
Ancora una sconfitta della Roma: i giallorossi hanno perso a Pescara 3-1. Risultati deludenti anche per il Lecce (0-0 a Ladispoli) e per il Milan (1-1 a San Benedetto, Rossi ha giocato 45' ed ha segnato il gol). Questi gli altri risultati delle amichevoli disputate ieri: Piacenza-Atalanta 0-3, Parma-Fiorentina 0-2, Cagliari-Prato 3-1, Francavilla-Campobasso 1-1, Carrarese-Genoa 1-2, Ostiamare-Lazio 1-2, Fanfulla-Monza 2-4. Al torneo di Cesena l' Independiente ha battuto il Santos 5-3. L' Inter è stata eliminata dal Penarol 4-2 ai rigori (0-0 al novantesimo. Queste le partite in programma oggi: Samp-Pisa (Viareggio, ore 21), Lucchese-Torino (19,30), Cesena-Juve (20), Cremonese-Palermo (21), Civitanovese-Ascoli (21), Ospitaletto-Como (17), Sorrento-Avellino (18), Fano-Perugia (21), Modena-Bologna (18), Vicenza-Udinese (20,45), Mantova-Brescia (21), Ancona-Arezzo (21).
FINITA LA FESTA IL CALCIO RITROVA LE PARTITE VERE Repubblica — 21 agosto 1984 pagina 27 sezione: SPORT
ASCOLI 6- MANCA ANCORA COECK IN CINQUE partite solo una vittoria rilevante: l' 1-0 con il Pescara. Prima 13 gol alla Pro Calcio, e due al Teramo, ma anche una sconfitta con il Fluminense ed un pareggio (2-2) con lo Shaktjor. L' assenza di Coeck (ancora un infortunio) non ha permesso a Mazzone di collaudare correttamente il centrocampo, dove comunque Schiavi, Novellino, Hernandez e Nicolini sono stati protagonisti di prestazioni più che sufficienti. Da rivedere la difesa.
SERIE B, CADONO LE DUE DI TESTA ANCHE IL LECCE AL SECONDO POSTO Repubblica — 12 marzo 1985 pagina 32 sezione: SPORT
Questi i risultati della 24 giornata del campionato di serie B: Arezzo-Varese 1-1, Bologna-Empoli 0-0, Cagliari-Samb 0-1, Campobasso-Pisa 1-0, Catania-Padova 1-0, Genoa-Perugia 1-1, Lecce-Taranto 1-0, Monza-Bari 2-0, Parma-Triestina 1-1, Pescara-Cesena 3-0. Classifica: Pisa 34, Bari, Lecce 31, Perugia 30, Triestina 29, Catania 27, Genoa 26, Monza, Bologna 24, Arezzo, Pescara 23, Empoli 22, Campobasso, Varese, Cesena, Padova, Samb 21, Cagliari 18, Taranto 17, Parma 16.
IN SERIE B PIERI ARBITRA TRISTINA - LECCE BALDI A PERUGIA Repubblica — 30 maggio 1985 pagina 25 sezione: SPORT
QUESTI gli arbitri delle partite di B di domenica (ore 16,30): Bari-Padova (Esposito), Bologna-Pescara (Bianciardi), Campobasso-Genoa (Lamorgese), Monza-Cesena (Boschi); Parma-Varese (Mattei); Perugia-Cagliari (Baldi); Pisa-Catania (Coppetelli); Sambenedettese-Arezzo (Lanese); Taranto-Empoli (Pairetto); Triestina-Lecce (Pieri). Il giudice sportivo ha squalificato per una giornata Frigerio (Taranto), Ipsaro (Pisa), Olivotto (Pescara), Piscedda (Taranto), Ranieri (Sambenedettese), Salvadori (Empoli) e per proteste Fiorini (Genoa) e Pellicanò (Arezzo). Inoltre 3 milioni e 560 mila lire di multa al Genoa e ammonizione con diffida al dirigente della stessa società, Grasso.
IN B 90 MINUTI CHE DECIDONO TUTTO Repubblica — 02 giugno 1985 pagina 25 sezione: SPORT
COSI' IN CAMPO ALLE 16,30 SERIE B (terzultima giornata), ore 16,30: Bari-Padova; Bologna-Pescara; Campobasso-Genoa; Monza-Cesena; Parma-Varese; Perugia-Cagliari; Pisa-Catania; Sambenedettese-Arezzo; Taranto-Empoli; Triestina-Lecce. CLASSIFICA: Pisa 47, Lecce 46, Bari e Triestina 45, Perugia 43, Genoa 39, Pescara 35, Empoli 34, Cagliari e Cesena 33, Varese, Monza, Campobasso, Catania, Bologna e Arezzo 32, Padova e Sambenedettese 31, Parma 24, Taranto 22.
PUNTO PER PUNTO IL CALCIO D' ESTATE CAMMINERA' COSI' Repubblica — 26 luglio 1985 pagina 30 sezione: SPORT
IL VERONA giocherà a Cremona, il 21 agosto, il primo incontro "ufficiale" con lo scudetto sul petto. Sarà l' impegno inaugurale di Coppa Italia per Briegel & c.: il calendario è stato sorteggiato ieri a Milano. Otto gironi di sei squadre: due di serie A, teste di serie, tre di B, una di C1. Il computer doveva rispettare alcuni obblighi. Le squadre di A avrebbero dovuto giocare in casa solo uno dei primi tre incontri, in coincidenza con le ultime ferie per gli abitanti delle aree metropolitane: solo per Juventus, Avellino, Udinese e Roma non è stata rispettata questa esigenza. Sono state considerate anche le indisponibilità di alcune date, per altri avvenimenti sportivi o per lavori agli impianti. Il Lecce, che non avrà ancora il nuovo stadio pronto, giocherà l' intera Coppa fuori casa: ha già chiesto l' inversione di campo per gli incontri con Vicenza e Pescara (ma in questo modo il Vicenza giocherebbe consecutivamente in casa quattro partite, con Salernitana, Napoli, Lecce e Padova. Il secondo girone sarebbe inevitabilmente falsato). La squadra pugliese ha chiesto di disputare in trasferta anche i primi due turni di campionato. L' ultima Coppa Italia è stata vinta dalla Sampdoria, che ha superato il Milan (1-0 e 3-1) nella doppia finale. Nel primo turno furono eliminate sei squadre di serie A, Atalanta, Como, Udinese, Ascoli, Lazio e Cremonese; tre di esse retrocessero, finirono tutte tra il decimo e l' ultimo posto in campionato. Un invito a non sottovalutare le indicazioni del primo impegno della stagione. PER IL VERONA ESORDIO A CREMONA, LA JUVE VA A PERUGIA GIRONE 1 21 agosto: Perugia-Juventus, Monza-Fiorentina, Casertana-Palermo 25 agosto: Juventus-Casertana, Fiorentina-Perugia, Monza-Palermo 28 agosto: Juventus-Monza, Palermo-Fiorentina, Casertana-Perugia 1 settembre: Palermo-Juventus, Casertana-Fiorentina, Perugia-Monza 4 settembre: Fiorentina-Juventus, Perugia-Palermo, Monza-Casertana 3 GIRONE 2 21 agosto: Napoli-Pescara, Padova-Lecce, Vicenza-Salernitana 25 agosto: Vicenza-Napoli, Salernitana-Lecce, Pescara-Padova 28 agosto: Padova-Napoli, Lecce-Vicenza, Salernitana-Pescara 1 settembre: Salernitana-Napoli, Lecce-Pescara, Vicenza-Padova 4 settembre: Napoli-Lecce, Pescara-Vicenza, Padova-Salernitana GIRONE 3 21 agosto: Taranto-Sampdoria, Monopoli-Atalanta, Lazio-Catania 25 agosto: Catania-Sampdoria, Atalanta-Lazio, Monopoli-Taranto 28 agosto: Sampdoria-Monopoli, Taranto-Lazio, Catania-Atalanta 1 settembre: Lazio-Sampdoria, Atalanta-Taranto, Monopoli-Catania 4 settembre: Sampdoria-Atalanta, Lazio-Monopoli, Taranto-Catania GIRONE 4 21 agosto: Cesena-Inter, Brescia-Avellino, Ancona-Empoli 25 agosto: Inter-Brescia, Avellino-Ancona, Cesena-Empoli 28 agosto: Empoli-Inter, Avellino-Cesena, Brescia-Ancona 1 settembre: Ancona-Inter, Empoli-Avellino, Cesena-Brescia 4 settembre: Inter-Avellino, Brescia-Empoli, Ancona-Cesena GIRONE 5 21 agosto: Cremonese-Verona, Pisa-Bologna, Piacenza-Parma 25 agosto: Verona-Parma, Piacenza-Pisa, Bologna-Cremonese 28 agosto: Bologna-Verona, Parma-Pisa, Cremonese-Piacenza 1 settembre: Piacenza-Verona, Pisa-Cremonese, Parma-Bologna 4 settembre: Verona-Pisa, Parma-Cremonese, Bologna-Piacenza GIRONE 6 21 agosto: Genoa-Milan, Udinese-Arezzo, Reggiana-Cagliari 25 agosto: Cagliari-Milan, Reggiana-Udinese, Arezzo-Genoa 28 agosto: Milan-Reggiana, Udinese-Genoa, Arezzo-Cagliari 1 settembre: Milan-Arezzo, Cagliari-Udinese, Genoa-Reggiana 4 settembre: Udinese-Milan, Cagliari-Genoa, Reggiana-Arezzo GIRONE 7 21 agosto: Sambenedettese-Torino, Como-Varese, Triestina-Rimini 25 agosto: Rimini-Torino, Varese-Triestina, Sambenedettese-Como 28 agosto: Triestina-Torino, Rimini-Como, Varese-Sambenedettese 1 settembre: Torino-Varese, Como-Triestina, Sambenedettese-Rimini 4 settembre: Torino-Como, Triestina-Sambenedettese, Rimini-Varese GIRONE 8 21 agosto: Messina-Roma, Bari-Campobasso, Ascoli-Catanzaro 25 agosto: Roma-Catanzaro, Ascoli-Bari, Campobasso-Messina 28 agosto: Roma-Ascoli, Messina-Bari, Catanzaro-Campobasso 1 settembre: Campobasso-Roma, Catanzaro-Bari, Messina-Ascoli 4 settembre: Bari-Roma, Campobasso-Ascoli, Catanzaro-Messina
TI SALUTO PLATINI Repubblica — 25 agosto 1985 pagina 25 sezione: SPORT
LE 24 PARTITE DI OGGI GIRONE 1 Juventus-Casertana20,30 Fiorentina-Perugia20,30 Monza-Palermo 20,45 Classifica: Fiorentina, Palermo 2; Juventus, Perugia 1; Casertana, Monza 0. GIRONE 2 Vicenza-Napoli20,45 Salernitana-Lecce17,30 (a Nocera) Pescara-Padova20,30 Classifica: Lecce, Padova, Napoli, Pescara, Salernitana, Vicenza 1. GIRONE 3 Catania-Sampdoria17,00 Atalanta-Lazio20,30 Monopoli-Taranto17,30 Classifica: Sampdoria, Atalanta, Lazio 2; Catania, Monopoli, Taranto 0. GIRONE 4 Inter-Brescia20,30 Avellino-Ancona17,30 (a Benevento) Cesena-Empoli20,45 Classifica: Empoli 2; Avellino, Brescia, Cesena, Inter 1; Ancona 0. GIRONE 5 Verona-Parma20,30 Piacenza-Pisa20,45 Bologna-Cremonese20,45 Classifica: Verona, Pisa, Parma 2; Piacenza, Bologna, Cremonese 0. GIRONE 6 Cagliari-Milan20,45 Reggiana-Udinese20,30 Arezzo-Genoa20,45 Classifica: Udinese 2; Genoa, Milan, Cagliari, Reggiana 1; Arezzo 0. GIRONE 7 Rimini-Torino20,45 Varese-Triestina20,45 Samb-Como17,15 Classifica: Torino 2; Rimini, Triestina, Como, Varese 1; Sambenedettese 0. GIRONE 8 Roma-Catanzaro20,30 Ascoli-Bari20,45 Campob.-Messina20,30 Classifica: Ascoli, Bari, Messina 2; Catanzaro, Campobasso, Roma 0. BARBADILLO E' SCAPPATO DA UDINE ATALANTA - Sonetti non cambia. Cantarutti e Limido stanno ancora male, non possono rientrare. AVELLINO - Due novità rispetto alla partita di mercoledì: Benedetti prende il posto di Boccafresca a centrocampo ed Amodio rileva Romano in difesa. BARI - Bolchi non ha problemi: confermata la formazione che nella prima giornata ha battuto il Campobasso. COMO - Clagluna non cambia. Unico indisponibile Guerrini, squalificato. FIORENTINA - Gentile ha scontato la squalifica, Iorio è guarito: Agroppi li fa rientrare e manda in panchina Pin e Pellegrini. INTER - Castagner recupera Zenga, Collovati e Altobelli: i tre titolari prendono il posto di Lorieri, Mandorlini e Selvaggi che tornano in panchina. JUVENTUS - Rientrano Brio, Cabrini e Platini: tornano in panchina Pioli, Pin e Bonetti. Probabilmente nella ripresa verrà schierato Pacione. LECCE - Fascetti conferma la squadra iniziale che ha affrontato il Padova e lascia in panchina Paciocco, autore del gol del pareggio contro i veneti. MILAN - Rispetto a mercoledì, gioca Russo al posto di Bortolazzi. NAPOLI - Maradona infortunato, Bagni squalificato. Al posto dell' argentino, confermato Caffarelli mentre Buriani sostituirà l' azzurro. PISA - Volpecina rientra, Mariani potrebbe giocare, ma Guerini non rischia e lo manda in panchina. ROMA - Cerezo e Pruzzo recuperati, ma Eriksson deve ancora fare a meno di Boniek. Tovalieri giocherà in attacco al fianco di Pruzzo. Di Carlo indosserà la maglia numero dieci con Giannini mediano. SAMPDORIA - Bersellini non cambia. Fiducia a Vialli e Mancini con Francis ancora in panchina. TORINO - Danova e Ferri indisponibili. Sabato potrebbe prendere il posto di Beruatto a centrocampo. UDINESE - Barbadillo non gioca a Reggio Emilia: ha chiesto un aumento, non gliel' hanno concesso, così se ne è andato ad Avellino dove gestisce un ristorante. Vinicio lo sostituirà con Criscimanni. Anche Storgato è guarito. VERONA - Bagnoli deve scegliere fra Volpati e Fontolan, fra Vignola e Verza. Col numero sette gioca Bruni. Elkjaer non va neanche in panchina. In attacco, confermato Turchetta al fianco di Galderisi. - di GIANNI BRERA E' GIA' TEMPO DI GRANDI SFIDE Repubblica — 15 settembre 1985 pagina 24 sezione: SPORT
SECONDA GIORNATA del campionato di serie B: ed è già verifica per le favorite alla promozione. Domenica scorsa, tra le squadre che puntano in alto, hanno vinto soltanto Genoa, Lazio e Triestina. Ad esse si sono aggiunte Vicenza, Catania, Pescara e Cagliari. La squadra più lanciata per il momento sembra il Vicenza, promosso dalla serie C: la squadra allenata da Giorgi ha passato il turno di Coppa Italia (il girone famoso dove sono state eliminate Napoli e Lecce) ed ha vinto domenica fuori casa (a Monza). Piccole delusioni già per Ascoli e Cremonese, retrocesse dalla B, rispettivamente sconfitte a Cesena e Cagliari. Novanta minuti di gioco sono pochi ma sembra di poter dire che hanno superato i problemi dello scorso anno Cagliari, Catania e Pescara avviate, per ora, verso un campionato tranquillo. Il match più importante della giornata è Bologna-Lazio: davanti due ex squadre di serie A in cerca di migliori successi. Anche bei nomi in campo come Marocchino e Fiorini. Subito dopo Vicenza-Genoa, già un piccolo spareggio in testa alla classifica.
IN B AVANZA SOLO IL PERUGIA Repubblica — 04 giugno 1985 pagina 38 sezione: SPORT
QUATTRO pareggi in testa alla classifica della B lasciano immutate le posizioni al vertice. A Pisa, Lecce, Bari e Triestina nello sprint finale verso la serie A si aggiunge però il Perugia che ha battuto in casa il Cagliari portandosi così a quota 45, tre punti sotto la capolista Pisa. Il Lecce ha pareggiato a Trieste dopo aver sprecato molte palle gol, aver preso due volte un palo e non aver ottenuto un rigore evidentissimo. Il Pisa ha pareggiato col Catania e il Bari che perdeva 2-1 col Padova è riuscito a racimolare un punto all' 82. RISULTATI della 17 di ritorno: Bari-Padova 2-2; Bologna-Pescara 0-0; Campobasso-Genoa 1-0; Monza-Cesena 1-0; Parma-Varese 1-1; Perugia-Cagliari 2-1; Pisa-Catania 1-1; Sambenedettese-Arezzo 2-0; Taranto-Empoli 1-1; Triestina-Lecce 1-1. CLASSIFICA: Pisa punti 48; Lecce 47; Bari 46; Triestina 46; Perugia 45; Genoa 39; Pescara 36; Empoli 35; Monza 34; Campobasso 34; Cagliari 33; Cesena 33; Sambenedettese 33; Varese 33; Catania 33; Bologna 33; Padova 32; Arezzo 32; Parma 25; Taranto 23. PROSSIMO TURNO: Arezzo-Campobasso (and. 0-0); Catania-Bari (1-2); Cesena-Parma (1-1); Lecce-Cagliari (1-0); Empoli-Pisa (0-2); Padova-Perugia (0-2); Pescara-Genoa (0-2); Sambenedettese-Taranto (0-0); Triestina-Monza (0-0); Varese-Bologna (0-1).
'SIAMO UNA SERIE B CHE SA ANCHE PENSARE' Repubblica — 16 settembre 1984 pagina 28 sezione: SPORT
COSI' OGGI Questo il programma della prima giornata del campionato di serie B (si gioca alle 16): Bari-Parma (Baldi); Cesena-Arezzo (Coppetelli); Empoli-Monza (Tuveri); Padova-Bologna (D' Innocenzo); Perugia-Catania (Ongaro); Pisa-Pescara (Lamorgese); Sambenedettese-Lecce (Esposito); Taranto-Campobasso (Luci); Triestina-Cagliari (Pirandola); Varese-Genoa (Sguizzato). - di FABRIZIO BOCCA
SERIE B, TUTTE IN CASA LE PRIME IN CLASSIFICA Repubblica — 18 novembre 1984 pagina 24 sezione: SPORT
LA DECIMA giornata di serie B sembra favorevole alle prime tre. Giocano tutte in casa. Il Pisa ospita il Taranto, sulla panchina pugliese debutta Toneatto che in passato allenò per due volte i toscani; Bari e Perugia giocano rispettivamente contro Sambenedettese e Cesena. Alle loro spalle c' è gran bagarre, tredici squadre sono comprese nello spazio di due punti. Spiccano Genoa-Cagliari (occhio a De Rosa, tre gol domenica scorsa), Bologna-Arezzo (sono entrambe a quota dieci, subito dietro le prime) ed Empoli-Catania, scontro tra due squadre abbonate al pareggio (in due ne hanno conquistati undici). Programma: Bari-Sambenedettese, Bologna-Arezzo, Empoli-Catania, Genoa-Cagliari, Monza-Campobasso, Padova-Parma, Perugia-Cesena, Pescara-Lecce, Pisa-Taranto, Triestina-Varese. Classifica: Pisa 15, Bari 13, Perugia 11, Arezzo, Catania, Triestina, Lecce, Bologna 10, Monza, Cesena, Varese 9, Genoa, Padova, Pescara, Sambenedettese, Taranto 8, Empoli 7, Campobasso, Parma 6, Cagliari 5. Prossimo turno: Arezzo-Pescara, Cagliari-Monza, Campobasso-Padova, Catania-Bologna, Cesena-Triestina, Lecce-Genoa, Parma-Empoli, Sambenedettese-Perugia, Taranto-Bari, Varese-Pisa.
CASARIN A GENOVA AGNOLIN ARBITRA TORINO - JUVENTUS Repubblica — 28 marzo 1985 pagina 22 sezione: SPORT
MILANO - Ecco gli arbitri di domenica prossima: D' Elia (Cremonese-Como); Redini (Fiorentina-Roma); Paparesta (Lazio-Atalanta); Leni (Milan-Avellino); Ballerini (Napoli-Ascoli); Casarin (Sampdoria-Verona); Agnolin (Torino-Juventus); Pairetto (Udinese-Inter). SERIE B - Longhi (Bari-Empoli); Pezzella (Cagliari-Pisa); Pellicanò (Campobasso-Pescara); Pieri (Catania-Lecce); Pirandola (Cesena-Genoa); Gabrielli (Parma-Bologna); Bianciardi (Perugia-Arezzo); Esposito (Sambenedettese-Triestina); Baldi (Taranto-Monza a Matera); Luci (Varese-Padova).
BALLANDO BALLANDO TUTTE LE GRANDI CE L' HANNO FATTA Repubblica — 04 settembre 1984 pagina 35 sezione: COPPA ITALIA
MARADONA SEGNA COSI' ECCO il più bel gol della domenica. L' ha segnato Maradona, non è un caso. Anche se ogni prodezza dell' argentino viene ormai amplificata, e non solo a Napoli. E' l' 82' : Bertoni lancia con un pallonetto Maradona, che tira d' istinto sul portiere del Pescara. Respinta, la palla arriva nei pressi dell' argentino. Lui si distende a terra, fa quasi finta di essersi fatto male. Di spalle alla porta, riesce ad anticipare l' uscita del portiere: pur a terra ha un balzo, prende la palla con il destro e la deposita alla destra del portiere. "In aerea non esistono mai palle perse" ha poi detto, Maradona.
REDINI ARBITRA MILAN - TORINO A NAPOLI C' E' LO BELLO Repubblica — 17 ottobre 1985 pagina 18 sezione: SPORT
MILANO - Questi gli arbitri delle partite di domenica. Como-Udinese, Bianciardi; Juve-Bari, Longhi; Lecce-Inter, D' Elia; Milan-Torino, Redini; Napoli-Verona, Lo Bello; Pisa-Avellino, Pairetto; Roma-Fiorentina, Mattei; Samp-Atalanta, Coppetelli. Serie B: Arezzo-Monza, Amendolia; Brescia-Cremonese, Testa; Campobasso-Catania, D' Innocenzo; Catanzaro-Bologna, Frigerio; Cesena-Cagliari, Baldas; Palermo-Ascoli, Luci; Pescara-Empoli, Pirandola; Samb-Perugia, Gabbrielli; Triestina-Genoa, Vecchiatini; Vicenza-Lazio, Boschi. SQUALIFICATI: Una domenica a Vanoli (Lecce) e Mariani (Pisa). In B 2 turni a Jacobelli (Catanzaro), uno a De Simone (Catania), Gentilini (Brescia), Gibellini (Cesena), Mazzoni (Cremonese) e Antonelli (Monza).
CHIUSA LA B RETROCEDE IL PALERMO Repubblica — 12 giugno 1984 pagina 38 sezione: SPORT
Il campionato di serie B si è chiuso con la promozione in A di Atalanta, Como e Cremonese e con la retrocessione in C di Catanzaro, Cavese, Pistoiese e Palermo. Inutile pertanto il successo all' ultima giornata della Pistoiese sulla Cavese (2-1) e quello del Palermo sul Monza (2-0). La classifica dei cannonieri è stata vinta con 15 reti da Pacione dell' Atalanta. RISULTATI - Atalanta-Sambenedettese 4-2; Cagliari-Arezzo 2-1; Catanzaro-Varese 1-2; Como-Triestina 5-1; Empoli-Cesena 1-0; Padova-Campobasso 1-1; Palermo-Monza 2-0; Perugia-Cremonese 2-1; Pescara-Lecce 0-0; Pistoiese-Cavese 2-1. CLASSIFICA - Atalanta 49, Como 48, Cremonese 45, Lecce 42, Padova, Arezzo, Campobasso 40, Perugia, Triestina 38, Varese 37, Cagliari, Pescara 36, Cesena, Monza, Sambenedettese, Empoli 35, Palermo, Pistoiese 34, Cavese 33, Catanzaro 30.
DA STASERA A CESENA E' CALCIO DI LUSSO Repubblica — 13 agosto 1985 pagina 28 sezione: SPORT
MILANO - Terminata la prima parte della preparazione a Bressanone, l' Inter si è ritrovata ad Appiano Gentile che oggi lascerà per Cesena dove parteciperà a un torneo quadrangolare con Santos, Pearol e Independiente. Assente il solo Marini (affetto da sciatalgia). La nuova Inter ha precisato Castagner, non applicherà sempre la zona. "La metteremo in atto solo quando servirà, perchè contro certi avversari, tipo Platini e Maradona, bisogna per forza tornare alla marcatura a uomo". COSI' LE AMICHEVOLI - Questi i risultati delle amichevoli: Roma-Austria Vienna 4-2; Verona-Atletico Bilbao 0-1; Arezzo-Avellino 0-2; Legnano-Como 3-3; Parma-Juventus 1-4; Maceratese-Lecce 0-2; Vipiteno-Milan 0-13; Pescara-Napoli 0-2; Massese-Sampdoria 1-2; Giulianova-Ascoli 1-0; Rimini-Bologna 2-2;Alta Anaunia-Brescia 2-21; Pennabili-Campobasso 2-18; Asiago-Vicenza 0-5. COSI' IN CAMPO - A Cesena, Independiente-Santos (ore 20.30) e Inter-Pearol (ore 22.30); Carrarese-Genoa (ore 21); Francavilla-Campobasso (ore 20.30); Ladispoli-Lecce (ore 18); Sambenedettese-Milan (ore 21); Pescara-Roma (ore 21); Parma-Fiorentina (ore 21.45); Piacenza-Atalanta (ore 18); Fanfulla-Monza (ore 17.30); Ostia Mare-Lazio (ore 18); Cagliari-Prato (ore 21.15).
MA SARA' SEMPRE DELLA JUVE IL PIU' BEL CALCIO D' ESTATE? Repubblica — 15 agosto 1985 pagina 21 sezione: SPORT
I RISULTATI QUESTI i risultati delle amichevoli di ieri sera: Cesena-Juve 1-3, Lucchese-Torino 0-1, Sorrento-Avellino 1-1, Ospitaletto-Como 0-1, Pisa-Sampdoria 0-1. Questi i risultati delle partite di martedì sera. Al torneo di Cesena Independiente-Santos 5-3 (rig), Inter-Penarol 2-4 (rig). Samb-Milan 1-1, Pescara-Roma 3-1, Parma-Fiorentina 0-2, Piacenza-Atalanta 0-3, Ladispoli-Lecce 0-0. PISA - SAMP INCIDENTI VIAREGGIO - L' amichevole tra Pisa e Sampdoria è stata turbata da incidenti tra tifosi. Violente risse si sono sviluppate sugli spalti ed una rete di recinzione è stata travolta. La partita, sospesa al 42' , è ripresa soltanto dopo un appello all' altoparlante del presidente del Pisa Anconetani. Vi sono stati parecchi fermati e qualche ferito. Ha vinto la Samp 1-0, gol di Souness. IL PROGRAMMA STASERA è in programma l' ultima giornata del torneo dei Campioni a Cesena: Inter-Santos (19,30 finale per il 3 posto), Independiente-Penarol (21,30, finale per il 1 posto). Si giocheranno anche Napoli-Twente (20,30) e Genoa-Empoli (21, a Forte dei Marmi). Domani si disputeranno invece Forlì-Palermo (21), Conegliano-Triestina (20,45), Cremonese-Atalanta (20,45).
JUVE-NAPOLI PER CASARIN REDINI ARBITRA INTER-SAMP Repubblica — 20 dicembre 1984 pagina 18 sezione: SPORT
MILANO - Questi gli arbitri sorteggiati per le partite di domenica. Serie A: Ascoli-Milan: Agnolin; Atalanta-Torino: Lanese; Avellino-Lazio: Pairetto; Como-Verona: Ballerini; Inter-Sampdoria: Redini; Juventus-Napoli: Casarin; Roma-Cremonese; Magni; Udinese-Fiorentina: Longhi. Serie B: Arezzo-Bari: Leni; Bologna-Taranto: Esposito; Cagliari-Padova; Pieri; Catania-Campobasso: Tubertini; Empoli-Triestina: Paparesta; Genoa-Monza: Pirandola; Lecce-Perugia: Pezzella; Pescara-Parma: Coppetelli; Pisa-Cesena: Pellicanò; Varese-Sambenedettese: Bruschini. GIUDICE SPORTIVO - Il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate Vullo (Avellino), per una Garzilli (Cremonese) e Vierchowod (Sampdoria). Sospeso inoltre fino al 26 dicembre Ferruccio Valcareggi "per aver indebitamente svolto le funzioni di allenatore". In serie B squalificati per due turni Armenise (Pisa), per una Benedetti (Perugia), Braglia (Triestina), Darvin (Parma), Frappampina (Taranto), Minoia (Arezzo), Misuri (Varese) e Progna (Campobasso).
LA PRIMA NOTTE DI POCA QUIETE Repubblica — 23 agosto 1985 pagina 27 sezione: SPORT
UNA GIORNATA DA 49 GOL MERCOLEDI' sera in Coppa Italia sono stati segnati 49 gol, di cui 19 dalle squadre di casa e 30 da quelle ospiti. Il girone in cui si sono realizzate più reti è il settimo (Samp, Torino, Como, Varese, Triestina, Rimini): nove gol. Nel primo (Perugia, Juve, Monza, Fiorentina, Casertana, Palermo) e nel secondo (Napoli, Pescara, Padova, Lecce, Vicenza, Salernitana) appena 4 gol. Si sono registrate inoltre 2 autoreti, un' espulsione e 4 rigori. Le squadre di A hanno ottenuto 23 punti, 16 quelle di B, e 9 quelle di C. Le vittorie in casa sono state 6, 8 quelle in trasferta, 10 i pareggi. SUBITO APPLAUSI E PER LORO E' GIA' DOMANI? CECCONI LUCA CECCONI ha segnato quattro gol, tutti nel primo tempo, con l' Empoli ad Ancona. Ha 21 anni, ha esordito in A con la Fiorentina il 21 novembre 1982, contro la Roma. Ha giocato 9 partite (con 2 gol) in A, 33 (con 5 gol) in B nel 1983-84 con l' Empoli, dove è tornato quest' anno. Non è una vera punta; agile, buon dribbling, buon tiro, preferisce partire da lontano. Guerini, che l' ha visto prima nelle giovanili viola poi all' Empoli, due anni fa, giura su di lui. ONORATI ROBERTO ONORATI ha 19 anni, è cresciuto nella Lodigiani, ha giocato due anni nella "primavera" della Pistoiese, (dove la scorsa stagione ha segnato nove gol), è arrivato quest' anno alla Fiorentina. A Viareggio, contro il Monza, è entrato nel secondo tempo dando subito ordine alla manovra, originando tra l' altro l' azione del terzo gol. E' un centrocampista centrale, dice di assomigliare a Pecci. Potrebbe addirittura essere l' uomo che Agroppi cerca per sostituire Socrates. COMI ANTONIO COMI ha 21 anni, è arrivato al Torino nel 1976; nella prima stagione con i "pulcini" ha segnato 107 reti. Ha esordito in A nel 1982, in tutto conta 33 presenze e un gol. Molto dotato fisicamente (è alto 1,83) è nato come uomo d' area. Radice lo ha trasformato in giocatore di manovra. Il suo piede preferito è il destro, è forte in elevazione (a S. Benedetto ha segnato di testa "alla Serena"). Gli sono stati asportati entrambi i menischi esterni. SORMANI ADOLFO SORMANI è figlio d' arte; suo padre, ex mister mezzo miliardo quando venne ceduto dal Mantova alla Roma, oggi è il "secondo" di Eriksson nella squadra giallorossa. Uno in campo, l' altro in panchina, erano insieme nella "primavera" del Napoli. L' anno scorso, il diciannovenne Adolfo è passato al Rimini, 30 presenze e 1 gol in C1. Mercoledì ha segnato un gran gol a Trieste. E' un regista classico, gioca a testa alta, forse deve solo sveltirsi. LORIERI FABRIZIO LORIERI, 21 anni, ha giocato due stagioni in C2 con Sangiovannese e Prato; l' Inter lo ha preso nel 1983-84, richiamandolo quest' anno dopo averlo prestato al Piacenza. Vicini lo tiene sotto osservazione; è l' unico portiere in età per l' Under tra A e B, insieme a Gregori. Zenga è infortunato, Lorieri non lo ha fatto rimpiangere salvando l' Inter a Cesena; ha sventato almeno tre palle-gol, su Gibellini, Sanguin e Agostini. VALOTI VALOTI ha 19 anni, di nome si chiama Aladino, Sonetti lo ha... tirato fuori dalla lampada nel secondo tempo di Monopoli, per sostituire Stromberg sempre alle prese con problemi fisici. Valoti ha ripagato l' allenatore segnando un gol. L' anno scorso l' Atalanta lo aveva dato al Piacenza, con cui aveva disputato 33 partite in C1, realizzando 4 reti. E' un centrocampista con attitudini offensive, Rota al Piacenza lo ha utilizzato spesso di punta, col 7 o col 9. - di GIANNI BRERA
COPPA ITALIA 1985 - ' 86 SORTEGGIATI GLI 8 GIRONI Repubblica — 22 giugno 1985 pagina 18 sezione: SPORT
MILANO - Ieri pomeriggio nella sede della Lega professionisti sono stati sorteggiati gli otto gironi eliminatori della Coppa Italia 1985-86. Quarantotto le squadre partecipanti di cui 16 di serie A, 20 di B, 12 di serie C (comprese le quattro retrocesse dalla B). Ecco la composizione dei gironi. GIRONE 1 - Juventus, Fiorentina, Perugia, Monza, Palermo, Casertana. GIRONE 2 - Napoli, Lecce, Pescara, Padova, Vicenza, Salernitana.GIRONE 3 - Sampdoria, Atalanta, Lazio, Catania, Taranto, Monopoli. GIRONE 4 - Inter, Avellino, Empoli, Cesena, Brescia, Ancona. GIRONE 5 - Verona, Pisa, Cremonese, Bologna, Parma, Piacenza. GIRONE 6 - Milan, Udinese, Genoa, Arezzo, Cagliari, Reggiana. GIRONE 7 - Torino, Como, Triestina, Sambenedettese, Varese, Rimini. GIRONE 8 - Roma, Bari, Ascoli, Campobasso, Catanzaro, Messina. I gironi eliminatori termineranno dopo cinque giornate di gare. Queste le date. Prima giornata mercoledì 21 agosto; seconda giornata, domenica 25 agosto; terza giornata mercoledì 28 agosto; quarta giornata domenica primo settembre; quinta giornata mercoledì 4 settembre. Sono stati sorteggiati intanto gli arbitri per le semifinali di Coppa che si svolgeranno domani e mercoledì prossimo. Pairetto arbitrerà Fiorentina-Sampdoria, mentre il derby tra Inter e Milan sarà diretto da Mattei. Le finali della coppa si svolgeranno sempre con partite di andata e ritorno il 30 giugno ed il 3 luglio. Intanto il giudice sportivo ha deliberato sulle partite di ritorno dei quarti di finale. Sono stati squalificati per una giornata ciascuno Brio (Juventus), Bruno (Parma), Ferri (Torino) e Hateley (Milan).
FATTO IL SORTEGGIO, RESTANO I DUBBI Repubblica — 13 settembre 1984 pagina 31 sezione: SPORT
E IN SERIE B L' ESTRAZIONE E' ANDATA COSI' TRIESTE - Questi gli arbitri sorteggiati per la prima giornata del campionato di serie B. Due partite sono state inserite nel terzo gruppo: Sambenedettese-Lecce (Esposito) e Varese-Genoa (Sguizzato). Quarto gruppo: Empoli-Monza (Tuveri), Taranto-Campobasso (Luci), Padova-Bologna (D' Innocenzo). Quinto gruppo: Perugia-Catania (Ongaro), Bari-Parma (Baldi), Triestina-Cagliari (Pirandola), Pisa-Pescara (Lamorgese), Cesena-Arezzo (Coppetellì). GIUDICE SPORTIVO - Il giudice sportivo della Lega Calcio, in relazione alle partite di Coppa Italia di domenica scorsa, ha squalificato per un turno Mazzoni (Cremonese) "per comportamento gravemente scorretto nei confronti di un avversario". Forte multa (4 milioni) al Napoli per "lancio, tra l' altro, di panini e bottiglie dì plastica verso un guardalinee". - dal nostro inviato GIANNI MURA
IL COLPO DEL TACCO Repubblica — 16 giugno 1985 pagina 25 sezione: SPORT
BASTA UN PUNTO A MONZA ULTIMA giornata di serie B: al Pisa ed al Lecce basta appena un punto per essere matematicamente in serie A. Il Pisa gioca in casa con l' Arezzo cui servono punti per non retrocedere in C; i pugliesi invece giocano una partita più tranquilla a Monza. Anche il Bari ha grosse possibilità di venire in A: oggi affronta in casa il Pescara, mentre le dirette avversarie Triestina e Perugia hanno due partite difficili rispettivamente con Campobasso e Varese. Complessa la situazione in coda con almeno sei squadre che lottano per non retrocedere. - dal nostro inviato GIUSEPPE SMORTO
TRECENTO IN CAMPO DA OGGI RIPARTE L' ESODO DEL GOL Repubblica — 04 agosto 1985 pagina 22 sezione: SPORT
SI GIOCA DALLE 17 ALLE 23 Serramazzoni-FiorentinaSerramazzoni, ore 18 Rappr. Alto Adige-VeronaBolzano, ore 18 Gubbio-LecceGubbio, ore 17,30 Ancona-NapoliAncona, ore 18 Bressanone-InterBressanone, ore 18 sel. Valsugana-AtalantaRoncegno, ore 17,30 Foligno-PisaSpello, ore 21 Modena-TorinoModena, ore 20,30 Juventus A-Juventus BVillar Perosa, ore 17 Jesolo-UdineseJesolo, ore 20,30 Sampdoria A-Sampdoria BIl Ciocco, ore 17,30 Vicenza-RomaVicenza, ore 20,45 Volterra-EmpoliVolterra, ore 21 Pescara-LatinaAcquapendente, ore 17,30 Borgopace-SambenedetteseBorgo Pace, ore 17 Siena-ArezzoSiena, ore 21 Rablà-BolognaRablà, ore 18 Grosseto-LazioGrosseto, ore 21,15 Darfo-CremoneseDarfo, ore 20,30 Teramo-AscoliTeramo, ore 21 Norcia-PerugiaNorcia, ore 18 Barga-GenoaBarga, ore 17,30 Triestina-PalermoAsiago, ore 17 Rimini-CampobassoRimini, ore 20,45 Arcidosso-CagliariArcidosso, ore 17,30
ARBITRI A CASARIN IL MATCH DI UDINE Repubblica — 24 ottobre 1985 pagina 18 sezione: SPORT
MILANO - A Udine, dove la Juventus potrebbe migliorare il record delle sette vittorie consecutive iniziali, arbitrerà Casarin. Questi i direttori di gara designati per le partite di domenica prossima. Serie A: Atalanta-Fiorentina, Lombardo; Bari-Lecce, Agnolin; Inter-Roma, Lanese; Pisa-Sampdoria, Lo Bello; Torino-Napoli, Pieri; Udinese-Juventus, Casarin; Verona-Milan, Bergamo. Serie B: Ascoli-Brescia, Baldi; Bologna-Palermo, Greco; Catania-Vicenza, Esposito; Cremonese-Arezzo, Ongaro; Empoli-Catanzaro, Lamorgese; Genoa-Cesena, Leni; Lazio-Cagliari, Pezzella; Monza-Campobasso, Cornieti; Perugia-Triestina, Sguizzato; Pescara-Sambenedettese, Magni.
INCIDENTI A PESCARA (KO IN CASA) INVASORE BLOCCA PER 3' LA GARA Repubblica — 06 novembre 1995 pagina 48 sezione: SPORT
PESCARA - Incidenti al termine di Pescara-Ancona (0-3): polizia e carabinieri hanno dovuto caricare un gruppo di tifosi pescaresi che avevano tentato un assalto ad ultras anconetani. Danneggiate le auto di due giocatori: Giampaolo e Di Giannatale. Durante la partita le forze dell' ordine hanno dovuto bloccare anche un tifoso che, entrato in campo, ha strappato la bandierina dell' angolo gettandola in curva, provocando la sospensione della gara per tre minuti: è stato identificato.
CLASSIFICA: RAVENNA SUPERA PESCARA Repubblica — 06 dicembre 1993 pagina 50 sezione: SPORT
Fiorentina 22, Cesena 19, Padova 18, Bari 17, Cosenza, F.Andria e Lucchese 16, Ascoli, Ancona e Venezia 15, Brescia 14, Verona 13, Acireale e Vicenza 12, Pisa 11, Ravenna, Modena e Palermo 10, Pescara * e Monza 8. (* Pescara penalizzato di 3 punti). PROSSIMO TURNO (12 dicembre, ore 14,30): Acireale-Ravenna, Ascoli-Fiorentina (sabato, ore 20,30), Bari-Modena, Brescia-Vicenza, Cesena-Palermo, Lucchese-Cosenza, Monza-Pisa, Padova-Venezia, Pescara-Ancona, Verona-F.Andria. IL COMANDANTE SORRISO Repubblica — 25 gennaio 1989 pagina 36 sezione: SPORT
PESCARA Quando due anni fa arrivò a Pescara aleggiava ancora il nome di Rebonato. O meglio: Rebo-gol, l' uomo capace di segnare 21 reti in serie B e di spalancare ad una città incredula le porte della promozione in serie A. Soltanto qualche mese prima, l' Adriatico aveva battezzato una formazione il cui destino appariva irrimediabilmente segnato: molti giovani, tanto entusiasmo, ma poca esperienza. In panchina, Giovanni Galeone tecnico-filosofo. Leo Junior arrivò in una città ancora inebriata dal profumo della serie A, ma già cosciente dei pericoli che si celavano dietro l' angolo. Della squadra con vocazione quasi da cooperativa, Junior divenne subito il leader. Non c' è una giustificazione razionale. Fatto sta che Junior, aveva collezionato da solo, più presenze di tutti gli altri biancazzurri messi insieme. Era il più esperto, e l' unico a sapere cosa significasse realmente giocare in serie A. Esordienti erano i baby Di Cara e Camplone, il veterano Gasperini, Galeone e anche il presidente Scibilia. In un certo senso Junior non ha dovuto fare proprio nulla. Sono stati i compagni di squadra a riconoscere che era il loro capo. La consacrazione definitiva avviene a Roccaraso, quando la squadra va in ritiro, e dove i più giovani a Junior danno del lei. Galeone decide: la fascia da capitano va al brasiliano, ma prima ancora che il tecnico comunichi la notizia, l' investitura è già eseguita dalla squadra. Una mossa anticipita da Giampiero Gasperini, il capitano di tante avventure in serie B. Dopo le imprese di Torino, i litigi con Radice, la nostalgia dei tifosi granata che lo amavano ancora, Leo Junior ritrova nell' appassionato ambiente abruzzese la voglia di sorridere. Con Galeone, che lo aveva voluto, convinto anche da un lungo colloquio con il suo amico Edinho, allora libero dell' Udinese, le cose andarono subito bene. Allenamenti dove si lavora ma non si suda, e soprattutto la voglia di stare con i compagni. Durante il suo primo ritiro a Roccaraso, a dire il vero, fu costretto a trascorrere intere ore in camera, con la hall assediata dai tifosi. Junior è un leader che piace, perché è legatissimo alle tradizioni e specialmente in una città di provincia queste sono doti che difficilmente arrugginiscono. E' la famiglia il primo pensiero di Junior: Eloisa, la moglie; Rodrigo, 5 anni, nato in Brasile; Juliana, 3 anni, nata a Torino. Non ama fare ore piccole. Anche dopo la trasmissione settimanale Brasi...Leo, in onda su Telemare, Junior saluta tutti, abbraccia Rodrigo e torna a casa. Cattolico, scrupoloso praticante, ha fatto benedire tutte le fedi della moglie. Come capitano ha un rapporto ottimale con gli arbitri. Solo una volta dice di non essere stato capito: lo scorso anno contro il Cesena venne espulso dall' arbitro Fabricatore, per aver spinto a terra Traini a gioco fermo (ma lui afferma che non è vero). Quest' anno, dopo l' 8-2 subito a Napoli, la squadra passò un momento difficile. I tifosi erano scontenti, amareggiati. Alla ripresa degli allenamenti, neanche Leo venne risparmiato dalle critiche. Dagli spalti gli gridarono brasilotto, vecchio. Sbottò solo quando, all' uscita dallo stadio, gli urlarono mercenario. Una frazione di secondo e Leo si era già avventato sull' incauto tifoso. A stento qualcuno riuscì a fermarlo, ma quando Junior risalì in auto, aveva le lacrime agli occhi. Nessuno può dubitare della sua onestà. E non sa dimenticare. A Torino, un anno fa (quindi già biancazzurro), quando i tifosi della curva Maratona gli consegnarono un mazzo di fiori, non seppe trattenere la commozione. Non soffre di gelosie. L' arrivo di Edmar e Tita non ne ha offuscato l' immagine, semmai l' ha rinvigorita. Stanco delle continue domande sul perché dell' opaco contributo dei due brasiliani, Leo troncò la discussione seccamente: Li ho aiutati a trovare casa, gli ho fatto conoscere i negozi migliori, gli ho insegnato la strada dello stadio. Ma poi basta, non sono la loro balia. Amante della musica, in Brasile ha inciso un disco che ha venduto mezzo milione di copie. Ora è impegnato con l' Unicef per una campagna di pace in favore del Sud America. Qualcuno lo vuole alla guida tecnica del Pescara il prossimo anno, visto che Galeone ha affermato ancor prima che iniziasse questo campionato che a fine giugno avrebbe fatto le valige. Ma è un' ipotesi poco probabile. In Brasile, con il fratello, ha avviato un' azienda di import-export ed è probabile che torni laggiù a fine stagione. - di ANDREA FUSCO
'QUI A PESCARA E' SEMPRE BRASILE' Repubblica — 04 dicembre 1988 pagina 35 sezione: SPORT
PESCARA Leo Junior in città è una specie di re senza corona. Tutto casa, campo e studi televisivi. Al campo, la domenica, arriva sempre con il figlio Rodrigo, vestito da mascotte; nei giorni feriali lo accompagna la figlia più piccolina, Julia. Ha tanta esperienza (parlano i capelli bianchi), ha serietà professionale da vendere, è il pezzo di Brasile più convincente in una squadra che deve o vuole fare a meno degli altri brasiliani. Cosa succede? Sono due storie diverse quelle di Edmar e Tita. Tita ha fatto un bel campionato in Germania, è più abituato al calcio europeo e difatti in Coppa Italia aveva giocato alla grande, segnando anche molti gol. Adesso non gioca perché gli fa male una caviglia, è solo una questione di infortuni. Edmar invece deve abituarsi al nostro gioco, alla nostra mentalità. Ma per farlo, dovrebbe giocare, è difficile imparare stando fuori. D' altra parte, capisco anche Galeone, la squadra sta andando bene così, cambiarla può essere un rischio. Non è una questione facile da risolvere. Al posto di Galeone, cercherei di parlare un po' di più con Edmar, di spiegargli perché non gioca, di aiutarlo, perché bisogna anche capirlo. Ma lui problemi non ne ha mai avuti? A Pescara no, a Torino sì. Gli inizi sono stati duri, chi viene dal Brasile non è abituato alla marcatura a uomo e in generale in Brasile le partite tatticamente sono più semplici. Torino è una città fredda, non solo come clima. Io non ho mai dato pubblicità alle mie difficoltà di inserimento, ho deciso che dovevo sbrigarmela da solo, farmi degli amici, non sentirmi spaesato. E ci sono riuscito. Poi c' è un discorso di fondo che non riguarda soltanto i brasiliani: nel calcio e nella vita, ci sono quelli che sanno soffrire e quelli che non sanno soffrire, e si arrendono. Io non mi arrendo. In termini di carriera, cosa significa? Qui il contratto mi scade alla fine del prossimo campionato e allora prenderò una decisione. Credo che tornerò a Rio, è la mia città. Sono nato a Joao Pessoa ma i miei si sono trasferiti a Rio quando avevo cinque anni. Il mio desiderio è quello di giocare ancora almeno un anno nel campionato brasiliano, per vedere quanto mi hanno maturato tutti questi anni in Italia. Poi vedrò se è il caso di fare l' allenatore. Come calciatore non rimpiango nulla, oppure molto poco: il fatto di non aver mai giocato, in Italia, in una squadra che puntava allo scudetto. Qui bisogna salvarsi, e basta. All' inizio abbiamo avuto qualche problema, con una rosa molto rinnovata Galeone ha fatto degli esperimenti, adesso ci siamo un po' aggiustati ma la strada è ancora lunga. Con l' Inter un pareggio sarebbe il massimo. Loro sono la squadra più in forma del momento, sono tutti nazionali tranne il libero. Non hanno l' equivalente di Zico, Maradona o Gullit, ma sono tutti grossi giocatori, con qualche bel motorino a centrocampo, dove Matteoli è tornato ai livelli che gli avevano dato la maglia azzurra. Con questa Inter, Trapattoni ha rifatto una specie di Juve, un collettivo molto forte sul piano agonistico. - dal nostro inviato g m
Pubblicazione: 01-06-1992, STAMPA, TORINO, pag.10 Sezione: Sport Autore: SERANTONI PIERO Due squadre promosse con 2 turni d'anticipo mentre l'Ancona attende l'ok matematico Brescia e Pescara, bentornate in A Un pari prudente soddisfa gli abruzzesi e l'Udinese
PESCARA DAL NOSTRO INVIATO E' finita con Galeone in trionfo e con i giocatori biancazzurri a fare passerella accompagnati, o meglio inseguiti da un centinaio di tifosi. Il PESCARA torna in serie A dopo tre anni di purgatorio, sempre con Galeone e con due superstiti della squadra dell'86- 87, Dicara e Camplone. Finisce due a due, con un'Udinese attenta a non strafare ma anche decisa a non perdere, e finalmente la festa diventa ufficiale. E oggi tutta la citta' impazzira' ancora. Ma gia' quando mancano due ore all'inizio della partita, la festa e' nell'aria. Stadio Adriatico assediato da migliaia di tifosi. C'e' di tutto, porchetta, birra alla spina, maschietto in minigonna fuori e un galletto in campo, ambedue rigorosamente drappeggiati in biancazzurro. Stadio esaurito, 22 mila spettatori tra cui un centinaio al seguito dell'Udinese, ed e' subito una piedigrotta di fumogeni e botti, con la pista nascosta da mille rotoli di carta igienica. Poi si gioca. Piano pero', senza esagerare. Il PESCARA dal gol facile, 56 in 36 partite, corre con il freno a mano tirato. Forse per l'emozione, forse sapendo che un pareggio va bene a tutti e due. L'Udinese fa perno su un Dell'Anno strepitoso: peccato giochi in dieci, visto che Balbo si limita ad assistere. Ed e' proprio Dell'Anno, su punizione, a far rabbrividire Torresin. Palla fuori di un soffio. Poi al quarto d'ora la prima emozione. Occasione d'oro per Ferretti, funziona la testa del 4 biancazzurro, ma i piedi sono troppo ruvidi. Perfetto lo scatto che lo mette solo davanti a Giuliani, un disastro il tentativo di stop. Poi dal fondo un cross avvilente sulla testa di Calori. Il primo gol arriva alla mezz'ora. Cross di Bivi e Dicara che appoggia in porta da pochi metri. Quattro minuti e l'Udinese pareggia con un bel sinistro di Mattei. Pallone carico di effetto che infila l'angolo alto alla destra di Torresin. Rossini, il suo marcatore, lo guarda quasi compiaciuto. Al 62' Massara riporta in vantaggio il PESCARA con un tiro dal limite senza troppe pretese. Invece Giuliani boccheggia sul prato senza sfiorare il pallone. Nove minuti e l'Udinese riagguanta il pareggio. E' Nappi che sbarca incredulo al centro dell'area, tre difensori del PESCARA immobili lo guardano correre verso Torresin. Nappi tira ed e' il 2 a 2. Udinese felice, il PESCARA anche. Che fatica costruire un pareggio che non susciti i sospetti dell'ufficio inchieste. Ma questa volta le due squadre dovrebbero avercela fatta. Restano otto minuti da giocare. Problema serio. Prende l'iniziativa l'Udinese. Cento passaggi sulla meta' campo senza che un biancazzurro cerchi di intervenire. Poi Nappi, che forse non ha capito, fugge sull'ala. L'undici al momento del cross si rende conto di cosa sta combinando e allora, saggiamente, lascia scivolare la palla sul fondo. Torresin rimette in gioco ed e' la volta del PESCARA: un bel , senza pero' nessuno che cerchi di conquistare la palla. Sorbello, da poco entrato, corre per dettare un lancio. Nessuno lo degna di uno sguardo. E finalmente il Kojak degli arbitri, Collina, fischia e si porta via il pallone. E' la terza volta che dirige il PESCARA e si e' dimostrato costante: tre pareggi (0-0 a Messina, 1-1 con il Brescia). Con lui le squadre di casa non vincono da marzo. Adesso e' il momento dei sogni. I tifosi hanno gia' deciso gli stranieri: vogliono Alemao, Mazinho e Klinsman. Impossibile? Non importa. Perche' non fantasticare, quando il presidente Scibilia dice che seguire l'esempio del Parma non e' difficile. E in panchina c'e' Galeone, signore della zona che sentenzia: . Per l'Udinese ancora due domeniche di sofferenza, il duello con il Cosenza continua. Ma all'Adriatico e' andata bene cosi'. Piero Serantoni
Pubblicazione: 01-02-1993, STAMPA, TORINO, pag.6 Sezione: Sport Autore: SERANTONI PIERO Abruzzesi rassegnati, ma le assenze e il nervosismo frenano la squadra di Boskov La Roma al trotto, fa poca strada Carnevale e Allegri firmano un fiacco pareggio LA CRONACA DI MARASSI PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Che pena. Difficile fare peggio di PESCARA e Roma. Novanta minuti di noia conditi da due gol fatti quasi controvoglia. Il primo con Carnevale che tocca appena di testa e vede stupito il pallone entrare in rete, il secondo con il rigore calciato da Allegri per un inutile fallo di Haessler su Ferretti. Due squadre a pezzi, impotente il PESCARA che si sente gia' in B, spaurita la Roma che teme di finirci. Gara a parte tra Galeone e Boskov, sempre in piedi e dall'urlo facile. E guardati con compassione dai giocatori. E' il PESCARA a guidare la partita, senza mai arrivare nei pressi di Cervone. Soffrono in silenzio i duemila tifosi giallorossi che tornano a Roma a testa bassa. Delusi, infelici. E per fortuna non sanno che Ciarrapico giudica buona la prova della Roma. Altrimenti si sarebbero uniti al coro pescarese: . Anche se alla Roma mancano Rizzitelli, Giannini, Mihajlovic e Carboni riuscire a non battere questo povero PESCARA e' impresa davvero difficile. Nella noia un gruppo di teppisti, equamente diviso tra romanisti e pescaresi, trova il modo per far volare qualche pugno. Feriti due fans giallorossi, poi l'intervento della polizia riporta la calma. Si comincia e bastano pochi minuti per capire che l'accoppiata Nobile-Caniggia promette risate. Debutta il pescarese con un gran calcio all'aria, palla svirgolata che si innalza. Marchioro non puo' prenderla con le mani, prova di testa e si fa anticipare da Carnevale che mette a lato. Nobile sbaglia ancora e costringe Caniggia ad una gran corsa: Carnevale aspetta l'imbeccata, l'argentino non ci pensa nemmeno e sparacchia fuori. E qui finisce la partita di Caniggia, con la complicita' dei compagni che gli passano il pallone solo nella speranza di fargli prendere qualche calcio. Il PESCARA prova a tirare fuori la testa. Ferretti tiene bene Haessler, peccato che l'unica punta, Massara, sia ben controllata da Garzja. E cosi' la squadra di Galeone tiene palla, si avvicina all'area, sbaglia e ricomincia perche' anche i giallorossi infilano un errore dietro l'altro. Galeone chiama Dunga a un concitato, inutile colloquio. La noia e' tale che persino Haessler perde la pazienza. Fugge il tedesco e mette al centro un pallone da manuale. Solo che Caniggia gioca a nascondino. Haessler gli offre un viaggio per un Paese lontano. Show di portieri alla mezz'ora. Cervone stupisce con una buona respinta su tiro di Dunga e Marchioro si esibisce in tuffo su botta di Piacentini con palla deviata verso l'angolo basso. Ancora Cervone che rinvia di testa e poi cerca di farsi espellere con una lunga discussione con Sguizzato. Dai gesti l'arbitro deve aver invitato il portiere a raggiungere Caniggia. Cala il ritmo e diventa protagonista Carnevale, in difesa. Vola su tutti i palloni l'attaccante ed ha anche il fiato per rimproverare Benedetti. La Roma e' proprio una squadra tranquilla, piena di amici... La ripresa vede la Roma presto in gol. Punizione di Haessler, Carnevale salta, Di Cara e Nobile guardano il pallone viaggiare lentamente verso la rete. Una fuga di Aldair con tiro finale parato da Marchioro ed ecco i giallorossi in ritirata. Tutti indietro, palla in tribuna appena possibile per poter riprendere fiato. Comi e' il piu' sollecito nel rinunciare al gioco. Esce Aldair per Rossi, sostituzione sollecitata dallo stanco brasiliano. Entra Borgonovo ma fa peggio di Massara. Il PESCARA continua a trascinare il pallone verso Cervone e all'80' riesce a rendersi pericoloso. Sliskovic ubriaca Piacentini e mette al centro. Benedetti afferra la maglia di Borgonovo e strattona quel tanto da mettere a terra l'attaccante. Protesta il PESCARA, Sguizzato fa continuare, ma si toglie subito il peso dalla coscienza. Ancora un lancio di Sliskovic e questa volta e' Haessler a far volare Ferretti lontano dal pallone. Sguizzato concede il rigore, mentre Haessler si arrabbia. Tira Allegri, un pallonetto dolce, Cervone si e' gia' steso a terra. Uno pari e i due allenatori si scatenano, agitandosi come due marionette. Ferretti riprova la caduta in area, ai piedi di Haessler. Questa volta Sguizzato da' ragione al romanista. Boskov fa entrare Muzzi e chiama fuori Carnevale, l'undici ringrazia con un paio di parolacce prima di imboccare gli spogliatoi. Sempre PESCARA avanti e la Roma rischia di vincere. Muzzi fugge accompagnato da Haessler e Caniggia. Arriva davanti a Marchioro ed e' troppo egoista per non tirare (fuori) mentre i compagni si disperano. E, finalmente, la partita finisce. Piero Serantoni
Pubblicazione: 30-03-1992, STAMPA, TORINO, pag.9 Sezione: Sport Autore: LOGOZZO DOMENICO Gli abruzzesi (un gol per tempo) consolidano il terzo posto Galeone, a vele spiegate Il Lecce alla deriva, ormai e' ultimo PESCARA. Il PESCARA di Galeone naviga decisamente verso la serie A, dopo avere affondato all' anche il Lecce, che e' malinconicamente scivolato all'ultimo posto della classifica. , continua a dire fiducioso Bigon, costretto ieri a rinunciare a numerosi titolari per infortuni e squalifiche. Galeone e' felice e con un largo sorriso finalmente ammette: . Ma non e' stato semplice avere la meglio sui pugliesi. Bigon, senza i due stranieri Pasculli e Aleinikov, appiedati dal giudice sportivo, ha presentato un Lecce molto abbottonato. Il PESCARA, nella prima mezz'ora ha sofferto per la tattica degli avversari che in alcune circostanze si sono resi particolarmente insidiosi. Soprattutto Notaristefano ha messo in un paio di volte in imbarazzo i difensori del PESCARA, costretti ad interventi molto decisi, tanto che al 14' il Lecce ha invocato invano un rigore. Si lamenta Bigon: . Il PESCARA ha attaccato con molta decisione e poca lucidita', con errori di Allegri, Bivi e Ferretti. A sbloccare il risultato ci ha pensato un difensore, Righetti, ex leccese, a tre minuti dal riposo. Angolo di Pagano, palla raccolta da Righetti appostato al limite dell'area, stop e gran botta di sinistro: per Battara, coperto, non c'e' stato nulla da fare. , dice Righetti negli spogliatoi. Nella ripresa il PESCARA ha cercato di mettere al sicuro il risultato, ma e' stato addirittura il Lecce ad andare vicinissimo al gol del pareggio con La Rosa che al 66' si e' visto respingere dalla traversa un tiro insidioso deviato miracolosamente da Savorani. Il Lecce si e' aperto esponendosi al micidiale contropiede del PESCARA. E a otto minuti dal termine Pagano e' stato protagonista di un'entusiasmante azione personale. Ha bruciato tutti sullo scatto e si e' presentato solo davanti a Battara: tocco preciso e gol. Per l'attaccante pescarese e' l'ottavo successo personale della stagione: . Domenico Logozzo
Pubblicazione: 02-06-1992, STAMPA, TORINO, pag.32 Sezione: Sport Autore: SERANTONI PIERO PESCARA IN SERIE A Ottenuta la promozione, il tecnico piu' spregiudicato del nostro calcio cambia decisamente rotta Galeone si converte: basta con la zona PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Giovanni Galeone, ragazzino di 50 anni, domenica ha avuto dalla sorte il regalo piu' bello. Ha pianto di gioia per la promozione del suo PESCARA. No, quella cacciata dalla citta', quella fuga in cellulare la domenica della retrocessione, tre anni fa, non sono cose che potesse dimenticare. Un simile insulto a lui che si era presentato in serie A, nell' 87, andando a vincere 2 0 con l' Inter di Trapattoni. E lui, il della zona sognava questa vendetta e l' ha subito dedicata ai , a chi non crede in lui. E ha riconquistato il suo regno dove tutto gli e' permesso. E, per avere una vendetta piu' completa, Galeone ha rispolverato un pugno di del suo primo PESCARA (come Camplone, Righetti, Dicara). L' obiettivo di partenza: disputare un campionato dignitoso. E adesso? Con la serie A le difficolta' si moltiplicano, tanto piu' che la societa' non e' tranquilla. Il presidente Scibilia (il suo impero si fonda sull' olio di sansa, l' immagine sulla Gis gelati) in settimana incontrera' i soci al 50%, i fratelli Fedele (carni) che sembrano decisi a lasciare. Scibilia, dopo il vertice, decidera' per il futuro ma pare aver proprio intenzione di restare. Ha trovato una nuova patria in Abruzzo: in Calabria gli hanno sequestrato il padre e ucciso un cognato. Marino direttore generale, ha carta bianca per il mercato e la possibilita' di far debiti per dieci miliardi. Sette otto giocatori sono in scadenza di contratto e bisogna spendere poco per poter investire nei nuovi. E il problema stadio, pochi ventimila posti per la serie A. Tanto che in Coppa Italia il PESCARA emigrera' a Perugia o Campobasso. In attesa che il Comune recuperi gli ottomila posti promessi. Prima mossa, comunque, la conferma di Galeone. Scontata, certo, anche se l' allenatore finora ha sempre rinviato. Panchine libere in A non ce ne sono, a meno che la Fiorentina... Galeone e' un po' cambiato dalla prima avventura. Sempre molto naif, costume da bagno, scalzo, dal terrazzo di casa (una villetta che solo lui puo' affittare, altrimenti resta vuota) confessa di essere pronto a ritoccare la zona. . Insomma se non pensa a un bel libero, ci va vicino. Prima una riflessione sulla Lazio: , poi il verbo sul calcio e sugli allenatori. . Pero' in fondo al cuore c' e' la voglia di una grande. . Sugli stranieri Galeone ha idee chiare. . Ultima domanda: avrebbe votato Scalfaro? . Piero Serantoni Pubblicazione: 31-05-1993, STAMPA, TORINO, pag.7 Sezione: Sport Autore: BERNARDI BRUNO Il Pescara gia' retrocesso sommerge sotto una valanga di reti gli irriconoscibili bianconeri Cinque schiaffi a una Juve in vacanza Dopo il vantaggio il crollo, e Moeller si fa espellere PESCARA DAL NOSTRO INVIATO La Regina di Coppe ha subito un umiliante scacco matto dal PESCARA, ultimo della classe e da tempo retrocesso in Serie B. Una clamorosa cinquina sulla ruota della Juventus, che, dopo il trionfo europeo, ha tirato i remi in barca e gia' pensa alla prossima stagione. Grande la delusione dei numerosi tifosi venuti da tutto l' Abruzzo e dalle regioni vicine per applaudire Roberto Baggio & Signora, una coppia irriconoscibile. E non servono a giustificare la partitaccia le assenze di Vialli e Platt, ai quali si e' aggiunto Dino Baggio vittima di uno stiramento muscolare nell ' ultimo allenamento e gia' in vacanza anticipata. Troppi uomini, a cominciare da Roberto Baggio e Andy Moeller, non sono mai entrati in partita. Il tedesco, per via delle sue proteste, si e' addirittura fatto espellere, lasciando la Juventus in dieci per piu' di mezz' ora. Ma il risultato (3 1 per il PESCARA) era ormai compromesso e la disfatta ha assunto contorni vergognosi. E' la decima sconfitta, l' ottava in trasferta per i bianconeri. E senza attenuanti. Nessun reparto ha funzionato. Attacco inesistente, a parte Ravanelli che, oltre al merito del gol del temporaneo vantaggio, non ha lesinato l ' impegno. E, malgrado i generosi recuperi di Ravanelli, il centrocampo non filtrava e la difesa e' diventata un colabrodo, con Peruzzi esposto ad un autentico tiro al bersaglio. Mai vista una Juventus cosi' brutta in un campionato gia' fallimentare. Si e' sciolta al caldo umido abruzzese come un gelato avariato. Eppure tutto era cominciato nel migliore dei modi. Sembrava una sonnolenta amichevole fra due squadre che non avevano piu' niente da chiedere al campionato. E il gol lampo di Ravanelli contribuiva ad addormentare il ritmo. Poi c' e' stata l' ogogliosa reazione del PESCARA che ha risposto alla grande alla contestazione organizzata dal pubblico. Imitando quello napoletano, faceva lo sciopero del silenzio, esponendo striscioni polemici nei confronti di Scibilia: , oppure, <13. 000 abbonati, 15 punti, 13. 000 km di umilianti trasferte>,
Pubblicazione: 19-04-1993, STAMPA, TORINO, pag.7 Sezione: Sport Autore: GRIPPO ERNESTO Gli abruzzesi, sconfitti dal Foggia, scivolano in B tra lanci di oggetti e dure contestazioni Pescara condannato anche dai tifosi Marchioro colpito da una moneta sviene in campo PESCARA. Riscaldamento del pre-partita, il portiere del PESCARA viene colpito da una monetina e si accascia a terra. Si teme il peggio, Marchioro sviene, ma poi si riprende e viene schierato regolarmente in campo. Comincia cosi' la cronaca di una contestazione annunciata da parte dei tifosi biancoazzurri. Dalla curva Nord piove di tutto prima della gara ed il clima diventa surreale nello spogliatoio del PESCARA. I moltissimi dubbi che avvolgono il giallo della telefonata tra Galeone e la maga diventano certezze, in una curva pronta a condannare ed emettere sentenze decisamente precipitose. Al fischio d'inizio Allegri suona la carica, la triste e sconsolata truppa abruzzese accenna timidamente qualcosa, ma non va oltre. Il Foggia comprende che per vincere sara' sufficiente attendere l'harakiri del PESCARA. E infatti al 20' Nobile supera se stesso e lascia increduli i tifosi. Dal limite dell'area di rigore Sciacca cerca lo specchio della porta su calcio di punizione, il della situazione trova la deviazione giusta insaccando alle spalle di Marchioro. Se la curva Nord aumenta il tono delle contestazioni, in curva Sud i mille foggiani si lasciano andare a danze propiziatorie. Per annotare qualcosa di buono bisogna attendere il replay di Sciacca. Al 28', da posizione identica ma dal vertice opposto dell'area, il mediano Pugliese ci riprova e raddoppia. Il PESCARA e' latitante ovunque. Solo Martorella sfiora il gol con un pallonetto che supera Bacchin, ma trova sulla linea Petrescu. Nella ripresa Zucchini cerca di metterci una nota e inserisce Bivi al posto di Alfieri. Tutto come prima, piu' di prima. In contropiede Seno trova un'intesa con Mandelli e offre a Roy uno splendido assist. L'olandese ringrazia e da' un saggio di tempestivita' e precisione trovando l'angolo giusto. Gli adriatici cercano di salvare la dignita' e si affidano al piede di Dunga sui calci piazzati. Il brasiliano prima impegna l'estremo difensore e poi trova la traversa a negargli una magra consolazione. Il Foggia non vuole infierire ma e' costretto. Su un calcio d'angolo Seno devia sul palo e sulla ribattuta il pallone colpisce Bresciani ed entra in rete. Il risultato sarebbe decisamente troppo pesante e nel finale Allegri e Bivi trovano il modo di dimezzare il passivo con due segnature. Nella circostanza la difesa pugliese e' immobile. La partita e' finita, ma purtroppo la cronaca continua. Una parte della tifoseria prosegue la contestazione fuori dai cancelli. Le forze dell'ordine hanno il loro da fare ma riescono ad evitare incidenti. Dice il presidente Scibilia: . Nei giorni scorsi Scibilia stava pensando anche a ricostruire un grande PESCARA, eliminando la campagna abbonamenti e puntando alla riconquista della fiducia dei tifosi, ma a questo punto le cose potrebbero cambiare. Il presidente arringa a favore del contestatissimo direttore generale Pierpaolo Marino: . Sull'episodio della monetina Marchioro e' incredulo: . Sulla partita Zucchini non trova parole: . Secondo Zeman (ma si riferisce solo alla partita). Il PESCARA e' matematicamente in B. Ernesto Grippo
Pubblicazione: 30-11-1992, STAMPA, TORINO, pag.6 Sezione: Sport Autore: ARMINIO GABRIELE I pugliesi risalgono a spese del Pescara Biagioni su rigore riapre le speranze FOGGIA. Il Foggia ricomincia da quattro. Seconda vittoria consecutiva e aggancio alle squadre piu' vicine al centroclassifica. Di piu', non si poteva sperare alla vigilia. Eppure la conquista dell'intera posta in palio e' stata sofferta. I satanelli sin dai primi minuti hanno tenuto saldamente in pugno la gara con scioltezza e determinazione facendo ritornare alla mente le giocate dello scorso campionato. Di fronte, avevano un PESCARA sceso a Foggia col chiaro intento di portare a casa un punto. Cosa difficile da queste parti, quando la combriccola di Zeman gira e gioca a memoria. Piu' volte gli avanti foggiani si sono trovati nei pressi dell'estremo difensore pescarese ma, un po' per sfortuna, un po' per imprecisione e un po' per la voglia di strafare, non sono mai riusciti a finalizzare. Da segnalare (21') una buona triangolazione De Vincenzo- Biagioni-De Vincenzo con tiro fiacco e rimpallato sul piede di un avversario. Altra buona opportunita' al 27'. Kolyvanov scende tutto solo palla al piede ed entra in area, ma anziche' tirare preferisce appoggiare per l'accorrente Biagioni. Il suo tiro pero' si perde tra una selva di gambe. Trascorrono 4' e il PESCARA e' sul punto di capitolare. Righetti pero' e' bravo a salvare la sua porta su conclusione di Kolyvanov. Fino al riposo e' sempre il Foggia a creare azioni pericolose, mentre il PESCARA ci prova solo al 43'. Cross di Borgonovo per Allegri. Il suo colpo di testa e' impreciso. Si deve arrivare alla seconda frazione, per assistere sia al gol della vittoria foggiana che alla sia pur timida reazione del PESCARA. Al 54' la svolta: Caini serve Kolyvanov che appena entra in area subisce un fallo netto da parte di Sivebaek. Rigore netto e ancora una volta (la quarta) Biagioni realizza facendo esplodere lo Zaccheria. Passato in svantaggio, Galeone tenta la carta Bivi; ma il gioco non cambia di molto. Il PESCARA non riesce a far girare la sfera, ne' utilizza al meglio le fasce, consentendo cosi' ai padroni di casa di uscire alla grande. Pressing asfissiante a centrocampo e lucidita' nelle manovre sono armi vincenti dei satanelli. Solo al 66' il PESCARA e' vicino al pareggio. Borgonovo a pochi metri da Mancini tenta il colpo maligno ma l'estremo difensore foggiano ci mette una pezza deviando in angolo. Batte Nobile e la sfera giunge a Di Cara. Il suo colpo di testa e' impreciso e il pallone colpisce prima il palo e poi schizza sul fianco di Sciacca. Da qui le proteste dei pescaresi per un presunto fallo di mano. Passato il pericolo, i padroni di casa si ripropongono all'attacco anche con il nuovo entrato Bresciani (al 76' sostituisce Roy), pero' e' ancora il PESCARA ad andare vicino alla marcatura con Borgonovo, ma la sua rovesciata e' alta. Da segnalare l'espulsione al 92' di Kolyvanov reo di aver reagito ad un fallo di Dunga. A fine partita sintetica la valutazione del presidente Scibilia: . Gabriele Arminio
Pubblicazione: 02-11-1992, STAMPA, TORINO, pag.6 Sezione: Sport Autore: CAROLI ANGELO In giornata non felicissima, i nerazzurri puniscono duramente la squadra di Galeone L'Inter ricca solo di gol Il Pescara sbaglia e apre la via PESCARA DAL NOSTRO INVIATO L'Inter ci perdoni se parleremo prima delle scelleratezze pescaresi. Anche prima del successo che le ha consentito di rosicchiare un punto al Milan. Quando una grandine di gol si abbatte sul campionato il bisogno rigenerante di dimenticare le avarizie del passato ci obbliga sempre o spesso a cercare sul vocabolario la parola spettacolo. Per gustarne il profumo, perso nel tempo. Ma non sempre a ragione. In questa circostanza, sara' bene lasciar da parte il dizionario. Cio' che ha combinato ieri pomeriggio il PESCARA ha il sapore degli eventi storici, incredibili, al limite dell'allucinazione. La squadra di Galeone si e' imbattuta nella brutta copia dell'Inter che aveva sconfitto la Juventus, due domeniche fa. Non sapremo mai spiegarvi se fosse un'Inter sorniona, attendista, apatica, stanca, o semplicemente distolta da quello che e' il pensiero dominante in una partita: tentare di vincere. Era comunque un'Inter in tono autunnale, da abito grigio. Il PESCARA ha reagito e agito di conseguenza, ha preso in mano la matassa, l'ha sbrogliata con un'intelligenza ed una sveltezza che mancava ai nerazzurri. Era sempre un pescarese ad arrivare prima sulla palla. Ed era proprio la formazione abruzzese a cucire nel primo tempo le azioni piu' pericolose e organiche e a dare parecchio fastidio a Zenga. Ma, oltre a non trovare nel proprio repertorio il colpo graffiante (e questa e' solo una colpa relativa), il PESCARA invece di stare accorta sull'1-1 ha commesso l'ingenuita' di scoprirsi, quasi provasse piacere, proprio come fanno quei tipi che passeggiano sotto la pioggia senza ombrello perche' amano sentire sulla pelle e sui capelli la carezza dell'acqua. E questa e' una colpa grave. Perche' i gol fanno classifica. Con il trascorrere del tempo e come la successione delle reti indica, la situazione e' andata via via peggiorando. Tanto che appena gli abruzzesi hanno denunciato un calo generale e appena la brillantezza della difesa ha perso smalto ed ha accumulato una serie inquantificabile di distrazioni e di presunzione, il contropiede dell'Inter e' scattato, come una lama. E se si puo' capire l'autolesionismo sul 2-1, non si giustifica perche' una volta pareggiato il gol di Shalimov (52') con Massara (76'), il PESCARA invece di rafforzare la linea difensiva e proteggere l'incertissimo Savorani, lo ha lasciato bucare come un colabrodo di plastica. L'Inter ha succhiato un punto al Milan. Benone, per lei e per l'interesse del campionato, ma il 4-1 di ieri non la illuda oltre modo, non sempre incontrera' organici tanto scriteriati e votati al suicidio. Bagnoli, ne siamo certi, avra' sorriso da matti all'idea dei 4 gol segnati nella giornata forse piu' grigia della sua stagione, con una squadra costretta a rinunciare ad una punta (Schillaci si e' infortunato al 38' sostituito da un centrocampista, Desideri), condizionata dalla stanchezza di Shalimov dopo il viaggio in Russia, dalla giornata non eccelsa di Sammer (che si riscattera' nel finale e non solo con il gol) e di Berti, lontano dallo standard di rendimento ottimale. Dopo il grigiore in avvio, la dabbenaggine di Alfieri, Nobile, Dicara e Ferretti, aggravata dal calo di Sivebaek e Palladini, ha dato via libera a Battistini (difesa di piombo al 76'), Desideri (80') e Sammer (90'). Nel PESCARA sono piaciuti Allegri, anche se troppo individualista, Sliskovic per il movimento e Massara. Il resto, bene fino al 50', dopodiche' e' calato il buio. Il PESCARA piange, e recrimina su due episodi: sull'occasione fallita da Bivi (43', e chi sbaglia paga) e sul rigore (45') concesso da Luci (bravo, globalmente) e annullato dal guardalinee perche' lo stesso Bivi, bloccato da Desideri in area in modo illegale, era a suo avviso in fuorigioco. Il signor Luci e' stato protagonista di un episodio singolare; un pallone scagliato da Nobile gli ha fatto saltare il fischietto di bocca (che dolore]) prima di essere respinto da Zenga sul destro sprovveduto del timoroso Bivi. Angelo Caroli
Pubblicazione: 23-05-1994, STAMPA, TORINO, pag.5 Sezione: Sport Autore: SERANTONI PIERO I pugliesi a due punti dalla promozione, mentre Padova e Cesena incalzano il Brescia Bari, che paura; ma la A e' piu' vicina Il Pescara, in vantaggio per 3-1, si fa raggiungere BARI DAL NOSTRO INVIATO Sei gol, partita emozionante. Forse, anzi proprio no. Perche' se uno 0-0 annunciato si traveste da 3-3 non si puo' davvero saltare per la gioia. Pero' un punto fa classifica, la serie A si avvicina al Bari e la C si allontana dal PESCARA. Se ne rendono conto anche i tifosi, severissimi in partenza (grande striscione contro le partite pilotate della squadra di Matarrese), felici alla fine quando gli ospiti dilapidano sciaguratamente il vantaggio di due gol. In tribuna Pavone, dt del Foggia, deve avere un paio di occhiali magici per trovare qualcosa di buono. Due difese fantasma perdono la sfida con attaccanti svogliati, il PESCARA ha due belle statuone in campo, Carnevale e Nobile. Centravanti e mezz'ala contano i passi, ma dall'alto di un passato superiore riescono a incidere sul risultato. In avvio apre la mezza dozzina di gol l'ex punta della Roma, con una capocciata stanca eppure irresistibile per la difesa barese. Un pugno di minuti e pareggia Protti approfittando del caos che regna nella difesa pescarese. Poi la doppietta di Compagno, primo gol di testa (punizione di Nobile) e secondo in spaccata sull'uscita di Pisano. Al 40' Protti sbaglia un passaggio, si ritrova la palla sui piedi e non sapendo che farne la scaglia lontano. E succede che va in fondo alla rete perche' Pisano forse pensa all'amore lontano. Il pareggio si avvicina e si sveglia Joao Paulo: steso due volte in area, l'arbitro si commuove solo sul fallo di Righetti. Lo stesso brasiliano realizza il rigore. C'e' ancora piu' di mezz'ora da giocare, il Bari fa finta di niente e si accontenta. Al PESCARA non pare vero. L'unico a non capire e' Mangone che spara un bolide: palla toccata da Pisano, che rimbomba sulla traversa interna e rimbalza fuori. Il terzino viene immediatamente confinato nella sua area. Inevitabile qualche riflessione sulle due squadre. Se in una partita cosi' importante si assiste a sei gol e pochi falli la puzza di bruciato si fa intensa. Protti, all'81', con il risultato fermo sul 3-3, ci mette almeno 2' nel lasciare il campo. Insomma tanta voglia di vincere non deve albergare nei baresi. Davanti Protti si esaurisce con la doppietta, Joao Paulo (che ha gia' annunciato la partenza per il Giappone) fa due numeri, conquista il rigore, lo segna e riscompare. Incredibile il pubblico, che esulta per l'entrata in campo di Capocchiano. Chiedono un gol con tale insistenza i fans baresi che non si sa se sia vero incitamento o presa in giro. Il povero ex laziale nei 10' finali non riesce a toccare palla. Dall'altra parte Compagno fa tutto da solo, anche perche' Marchegiani e' irresistibile nelle discese e indegno nei cross, tutti puntualmente destinati in curva. Righetti, quello della Roma campione, si vede solo quando causa il rigore, il portiere Pisano e' degno collega di Alberga. Arriviamo agli ultimi secondi. Punizione per il PESCARA, ci sarebbe il tempo per batterla e potrebbe essere pericolosa: l'arbitro decide che e' meglio non rischiare e fischia la fine. Ed ecco due volti sorridenti, c'e' la felicita' a diciotto carati nei sorrisi di Rumignani e Materazzi. Il tecnico del PESCARA borbotta sul rigore, annuncia un gran finale dei suoi e insinua: . L'allenatore del PESCARA si presenta con l'aria del turista spensierato. Maglietta sotto la giacca, bello abbronzato, forse con un paio di chili in piu', Materazzi dimostra di aver capito da che parte tira il vento. E sono grandi ringraziamenti per i tifosi: . E sul risultato nessun rimpianto anche se e' il sedicesimo pareggio: . Gia', Alberga sembrava una statua di sale. Il tecnico incassa e spiega: . E domenica ad Acireale, bastera' un pareggio, il solito pareggio... . E si iscrive nella schiera dei fans padovani. Piero Serantoni
Pubblicazione: 01-06-1993, STAMPA, TORINO, pag.33 Sezione: Sport Autore: BERNARDI BRUNO Il comportamento dei bianconeri a Pescara scatena le ire di Boniperti Juve, megamulta da 25 milioni Intanto si e' incrinato il rapporto tra societa' e Kohler E ora il tedesco potrebbe partire con Platt e Casiraghi TORINO. Giampiero Boniperti e' furibondo. Non parla, ma agisce con una determinazione antica, che ricorda i tempi grami dello scudetto perso con il Torino piu' di tre lustri fa. L' onta di PESCARA costera' carissima ai giocatori della Juve. Per una storica disfatta, una multa collettiva da Guinness dei primati: si parla di 25 milioni di lire a cranio, panchinari e assenti compresi. Gia', anche gli infortunati Vialli e Casiraghi, nonche' Platt impegnato con la sua Nazionale. Cosi' come i ricchi europremi verranno divisi fra tutti, titolari e l' ultima delle riserve, la stessa regola e' applicata per le punizioni. Esemplare decisione che tiene conto non solo della scandalosa sconfitta per 5 1, ma anche della dignita' di una maglia che e' stata calpestata e di migliaia di tifosi juventini usciti umiliati dallo stadio Adriatico, dove erano convenuti da tutto l' Abruzzo e dalle regioni vicine per festeggiare la Signora, neo campionessa d' Europa. E la megamulta supera il record di 20 milioni stabilito da Stefano Tacconi due anni fa per un' intervista giudicata troppo polemica. Peruzzi, l' erede di Tacconi, batte dunque il suo predecessore sia pure in compagnia di altri 17 juventini. Angelo e' uno dei meno colpevoli, nonostante la cinquina pescarese, e aspetta venga ufficializzata la multa prima di fare commenti. Il portiere, che gia' nella Roma aveva subito simili batoste, analizza lo strano comportamento della Juve bifronte: . Ieri mattina hanno visto Boniperti al numero 10 di corso Marconi. Non e' andato a rapporto da Giovanni Agnelli, il quale aveva appuntamenti ben piu' importanti, come il Cda della Fiat. I due presidenti onorari della Juve avevano gia' parlato per telefono, ed era bastato. E si puo' immaginare quale sia stato lo scambio di opinioni. Sono invece altri i motivi che hanno portato Boniperti in Fiat. Piu' tardi, nel suo ufficio, guardava la Coppa Uefa e non gli pareva vero che gli stessi professionisti che l' avevano conquistata con pieno merito si fossero coperti di vergogna, affrontando l' ultima in classifica con spocchia e deconcentrazione. Oggi, a Orbassano, conosceranno il pesante verdetto della societa' e domani sera giocheranno a Reggio Calabria (amichevole) con ben altro spirito. A PESCARA una squadra senz' anima, come spesso e' accaduto in campionato. E questo indurra' la societa' a valutazioni non solo tecniche ma anche umane nel programmare il futuro. Pare che qualcosa si sia incrinato nel rapporto con Kohler, uno dei peggiori in campo a PESCARA insieme con Moeller, diventato un punto interrogativo come Casiraghi. Lo stopper tedesco, che si sta separando dalla moglie, potrebbe essere messo in lista di partenza (Real Madrid? ) dopo l' acquisto di Fortunato e Porrini (per Panucci sono minime le probabilita' di strapparlo al Milan) e di uno straniero (Deschamps? Paulo Sousa? Effenberg? ). Lo spostamento definitivo a centrocampo di Dino Baggio (per il quale la stagione e' finita: portera' il gesso venti giorni per lo stiramento al tendine del piede destro) determinera' la cessione di Platt. L' inglese non andra' alla Sampdoria: piace a Liverpool e Arsenal, il ritorno in Inghilterra e' possibile. Anche Di Canio, Galia, De Marchi e forse Marocchi avrebbero le valigie pronte. PESCARA, e non solo PESCARA, docet. Bruno Bernardi
Pubblicazione: 17-12-2001, STAMPA, SAVONA, pag.55 Tutte battute le squadre liguri Il campionato ha rischiato uno stop per l'esplosione del «caso-Pescara» Se non si fosse giocato, venerdi' e sabato, sarebbe stato molto meglio per le cinque squadre della Liguria che militano in serie A1. Cinque sconfitte, due casalinghe e tre in trasferta, per la prima volta dall'inizio della stagione 2001-2002 la nostra regione non ha incassato la miseria di un punto. Pesantissima la debacle del Recco a Firenze: una lezione di umilta' e tattica che i gigliati hanno inflitto a una squadra che peggio non poteva perdere. Male anche il Camogli che si e' fatto beffare dalla Roma (e dall'arbitro Lucente, una vera sciagura). Il Chiavari e il Bogliasco confermano che se si salveranno lo faranno solo nei play out ed a prezzo di molte sofferenze. Eppure tutto questo sarebbe potuto non accadere se venerdi', in extremis, a poche ore dalla diretta televisiva, Lega e Fin non avessero trovato un escamotage per rimediare all'ennesimo caso sollevato dal PESCARA. Che cosa e' accaduto lo raccontano i protagonisti. Massimo ''Mamo'' Fondelli, vicepresidente vicario della Lega delle societa' di A1: «Il PESCARA avendo perso Roberto Calcaterra per un lungo periodo aveva bisogno di un giocatore. Ha chiesto di poter tesserare, anzi ritesserare Marco D'Altrui, 40 anni, storico capitano degli anni d'oro degli abruzzesi, che aveva deciso la scorsa primavera di smettere, o meglio di giocare a livello dilettantistico con una squadra di serie C. Ma i tesseramenti per giocatori che erano stati messi in lista in gare della stagione, per decisione della Fin, sono bloccati: lo sappiamo bene noi del Camogli che non possiamo cedere Perini perche' nelle prime due giornate della stagione era venuto in panchina. A questo punto il PESCARA ci ha detto che se non gli veniva concesso D'Altrui avrebbe rinunciato al famoso «patto» sottoscritto con la Lega e avrebbe fatto giocare 5 stranieri. C'era il rischio che saltasse tutto l'accordo faticosamente trovato due settimane fa. Oltretutto la Fin non e' intenzionata a fermarsi, se vince l'appello al tribunale di PESCARA per il caso Hernandez che cosa succedera'? Insomma eravamo tra l'incudine e il martello, saremmo stati costretti a scioperare accanto al PESCARA e contro la Fin per far si' che i patti venissero rispettati. Per fortuna e' intervenuto il settorista Renzo Ravina che ha ottenuto dal presidente Paolo Barelli una tregua». Il vicepresidente Ravina non accetta le congratulazione per avere impedito lo sciopero, anzi sbuffa. «Sembra che le rivendicazioni del PESCARA non finiscano mai. Per fortuna il presidente Barelli si e' dimostrato ancora una volta sensibile alle sollecitazioni. Non potevamo rovinare un campionato che sta incontrando un successo di pubblico notevolissimo, che ha riguadagnato l'attenzione dei media. Lo sciopero sarebbe stato un disastro. Pero' le societa' cominciano a essere stanche di dover salvare sempre la situazione perche' una di loro crea costantemente degli intoppi: Posillipo e Canottieri Napoli, per esempio, si erano dissociate dall'ultima richiesta del PESCARA». \
Pubblicazione: 21-11-2001, STAMPA, SAVONA, pag.52 Stop in vista? Lega: ultimatum per il caso-Pescara SAVONA Venti di guerra, rischi di sciopero. L'operazione-stranieri attuata dal PESCARA ha innescato una reazione a catena culminata con la presa di posizione della Lega Pallanuoto. Breve riepilogo: poggiando le proprie tesi sul valore anche nello sport della legge Turco-Napolitano sui lavoratori comunitari, il PESCARA ha tesserato e sta tesserando fino a 5 stranieri, contro i tre ammessi dalla Federnuoto. Le ultime sentenze sorridono al PESCARA: e' gia' utilizzabile Hernandez, spagnolo. Lo stesso accadra' a breve per Molina. Altro spagnolo. Che ovviamente si aggiungono agli altri «foresti» in forza al club abruzzese. Manuel Estiarte general manager del PESCARA, peraltro, non e' mica fesso. Conosce come le sue tasche giurisprudenza di materia, e mondo-pallanuoto ancor di piu'. L'impressione e' che abbia in tasca missili per le tasche altrui. Davanti a questa operazione, si e' alzata una levata di scudi. Anti-PESCARA, ovvio. Tanto da arrivare alla minaccia di sciopero. Non oggi - i tempi erano troppo stretti - ma per la seconda giornata di seconda fase in programma il 1— dicembre. Tutto, comunque, si chiarira' mercoledi' prossimo, 28 novembre, nel corso dell'assemblea delle societa'. Li' verra' stabilito quale atteggiamento adottare. Ma e' muro contro muro, o che altro? Una risposta la offre Giuseppe Gervasio, savonese, portavoce della Lega: «Nessuno di noi vuole arrivare alla frattura. Meno che mai, personalmente, con un uomo come Estiarte. Pero' il PESCARA deve capire che non puo', a sua volta, scavalcare tutto e tutti. Personalmente, auspico una trattativa alla fine della quale il PESCARA tesseri chi vuole ma non schieri, di volta in volta, piu' di tre stranieri. Sarebbe del tutto auspicabile arrivare, insomma, a un ''gentlemen aggreement''». Ma quanti saranno davvero «gentlemen»? Ieri sera la Lega Pallanuoto ha diramato un comunicato che, al di la' del riepilogo del caso-Hernandez, non fa che ricordare - in fondo - le discrepanze tra giurisprudenza ordinaria e leggi sportive. Ci si consenta. In fondo, proprio questo diventa il problema, o se volete il Grande Equivoco. Se nella pallanuoto si e' dilettanti, gisto siano liberi tutti. Ovvero, libero chiunque di tesserare anche settecento extracomunitari. Purche' in regola col permesso di soggiorno. Ma se invece sono professionisti? Gia': cambia tutto. Ma proprio tutto. Siamo sicuri che sia la soluzione?
Pubblicazione: 16-04-1993, STAMPA, TORINO, pag.34 Sezione: Sport Autore: SARTIRANA FURIO La donna della telefonata con Galeone si dice pronta a parlare con gli investigatori Chi e' la maga che spaventa Pescara Anni fa con le sue polverine aiutava il Genoa GENOVA. La . Sembra una fiaba, scritta in una notte magica dalla fervida penna dei fratelli Grimm. E invece e' una storia vera, purtroppo una brutta storia di calcio. Grazie a una casuale (ma qualcuno, all' ufficio inchieste, comincia a dubitarne) intercettazione telefonica e' stato sollevato il coperchio sul nuovo scandalo che ha al centro la squadra del PESCARA. Nello sconcertante dialogo avvenuto tra l' allora allenatore pescarese Galeone e la sua maga di fiducia si parla di partite truccate e di giocatori manovrati da un fantomatico . Il procuratore federale, Labate, pero' ha gia' le idee chiare sulla vicenda. Dopo Galeone, interrogato per tre ore mercoledi' a Udine da Tosel, responsabile dell' ufficio inchieste della Lega, verranno sentiti i giocatori che, secondo l' astrologa, sarebbero marionette nelle mani del . Si tratterebbe di Borgonovo, Compagno, Marchioro, Dunga e Palladini, tutti voluti al PESCARA espressamente dal direttore generale Marino. Il quale, deducono gli inquirenti con ferrea logica, risponderebbe all' esatto identikit del , inviso a Galeone e alla maga. E' proprio lei, l' operatrice dell' occulto, il personaggio chiave della brutta favola nata tra i filtri e finita, pare, con le partite truccate. Un personaggio dai contorni abbastanza sconcertanti. Miriam Lebel, 50 anni, in arte , non e' solamente una specialista nel decifrare gli astri. E' laureata in psicologia e per un certo periodo, a Genova, ha esercitato la professione di psicologa infantile. Una donna, a detta di chi la conosce bene, colta ed elegante che ha incominciato ad occuparsi di calcio una decina d' anni fa: . La signora Lebel fino a qualche anno fa aveva uno studio nel centro di Genova. Poi, improvvisamente, si e' ritirata. Ha cambiato abitazione ed si e' stabilita in via Nizza, nel signorile quartiere di Albaro. Anche ieri era nella sua abitazione, ma non ha voluto ricevere nessuno e si e' negata persino al telefono: . Da due anni la signora Lebel segue le sorti del PESCARA. L' estate scorsa, si dice, avrebbe percepito 200 milioni dalla societa' abruzzese per aver favorito la promozione in serie A con le sue arti magiche. Quest' anno, pero', i filtri e le pozioni non hanno fatto effetto. La maga, nella telefonata a Galeone accusa di interferenze proprio il , reo delle disgrazie capitate alla squadra. L' influenza nefasta di questo personaggio sui giocatori pescaresi, che sarebbero stati per vendere le partite, avrebbe vanificato tutto il suo lavoro. Se questa tesi verra' provata la classifica (e forse non solo quella di serie A, poiche' si parla anche di imbrogli con formazioni della serie cadetta lo scorso campionato) potrebbe subire sconquassi inimmaginabili. Le indagini potrebbero riguardare il doppio confronto con l' Udinese e le gare PESCARA Fiorentina, Napoli PESCARA, Torino PESCARA e PESCARA Genoa. E la signora Lebel nella vicenda sembra intenzionata ad andare fino in fondo: ieri, infatti, ha dato assicurazione agli uomini dell' ufficio inchieste della lega che e' disposta ad essere interrogata sulla vicenda: parola di maga Furio Sartirana
Pubblicazione: 04-04-1993, STAMPA, TORINO, pag.33 Sezione: Sport Autore: SERANTONI PIERO A Pescara emiliani scatenati con i gol di Matrecano e Brolin Un allenamento per il Parma e Asprilla regala spettacolo PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Contro i ruderi del PESCARA di Galeone, come dice Scala, il Parma sostiene un tranquillo allenamento, segna presto due gol e aspetta sereno lo scoccare del novantesimo. Il pubblico abruzzese prima fischia i suoi giocatori e poi, ammirato, applaude gli ospiti. Troppo bravi. Per cercare di fermarlo il PESCARA dovrebbe metterci il cuore. I ragazzi di Zucchini invece incassano senza reagire. Cano, la dell'Atletico Madrid, ha tante preoccupazioni in piu', visto quello che sa fare questo Parma senza Melli, Cuoghi, Zoratto e Grun, tenuti a riposo. Si parte e Asprilla fa paura anche senza palla. Per Sivabaek e Mendy, che provano a fermarlo, sono subito figuracce. Strano e incontenibile il bribbling del colombiano, sembra consegnare il pallone all'avversario e invece lo riconquista con scatti impossibili. Ai difensori del PESCARA gira terribilmente la testa e al terzo minuto si arrendono. Fallo su Asprilla, ovviamente, poi tutti a marcare gli uomini di Scala sulla punizione di Osio. Respinta in affanno ed e' quasi facile per Matrecano battere Marchioro con una mezza girata. E comincia l'allenamento spettacolo. Se gli altri corrono, Benarrivo vola sulla fascia destra. Velocita' doppia. Se perde il pallone scuote la testa, parte all'inseguimento e lo riconquista prima che Massara possa provare l'affondo. Pin dirige il traffico a centrocampo, Brolin vince anche i colpi di testa. E Asprilla? Sembra un indemoniato, dopo 8 minuti, punta Sivebaek, Dunga e Ceredi. Saltati come birilli, per fermarlo ci vuole un calcione. Minotti si preoccupa, gli va vicino, sembra dirgli stai calmo, stiamo vincendo, pensa a Madrid. Il PESCARA ci prova, pasticciando. E trova anche la palla gol. Su un cross, Borgonovo stoppa di petto ed e' solo davanti a Ballotta. Un passo e le ginocchia gli cedono di schianto, cade da solo tra i fischi. Apolloni sospira di sollievo, Scala torna a sedere in panchina. Gli errori del PESCARA contagiano Di Chiara. Il terzino fugge e ipnotizza De Juliis con due finte. Peccato si dimentichi di controllare il pallone che finisce fuori. Ancora uno show di Asprilla che si infila nella difesa abruzzese e tira: una gamba di Marchioro gli nega il gol. E' la mezz'ora e il Parma prova il . Palla che gira veloce tra Apolloni, Pin, Brolin, Osio e Benarrivo. Anche dodici passaggi prima che un pescarese riesca a intercettare. Nobile che salva su Asprilla, una punizione del colombiano alzata da Marchioro, poi il 2-0. Brolin chiede triangolo e Asprilla lo accontenta di tacco. Tiro imparabile. Cosi' lo svedese celebra il rinnovo triennale del contratto. Ripresa, e Zucchini toglie Borgonovo rintronato dai fischi. All'uscita dallo stadio un gruppo di tifosi blocchera' il calciatore nell'auto. Solo l'intervento del padre di Compagno impedira' che dagli insulti si passi alle botte. Ma torniamo alla partita. Pizzi sbaglia il 3-0, perfetto l'assist di Brolin, e il PESCARA colleziona una serie di tiri da lontano: tutti sbagliati. Avvicinarsi a Ballotta e' impossibile. All'85' Benarrivo stupisce, parte dalla sua area e arriva sul fondo: una volata alla Mennea, poi cross verso Pizzi, l'unico ad aver seguito l'azione. Marchioro sbroglia. L'arbitro fischia la fine e Scala entra in campo. Allenamento per tutti, senza riprendere fiato. Il pubblico applaude. Da Parma telefona Tanzi: . Scala: . Piero Serantoni Pubblicazione: 22-03-1993, STAMPA, TORINO, pag.8 Sezione: Sport Autore: SERANTONI PIERO Rimonta con Iorio e vince con Van' t Schip Genoa, fiammata di speranza La squadra di Maselli conquista due punti importanti in casa di un Pescara disastrato PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Vince il Genoa, con uno sprint rabbioso negli ultimi minuti di una brutta partita. Erano stati annunciati 90 minuti di fuoco, decisivi per la salvezza del Genoa e la dignita' del PESCARA: si e' accesa solo una fiammella nel finale. Una gioia imprevista per i tifosi rossoblu' dopo sette settimane di astinenza ma forse i piu' sorpresi sono i giocatori di Maselli, che nell' ultimo quarto d' ora ritrovano slancio e dignita'. Due punti d' oro che permettono l' aggancio alla Fiorentina nella quart' ultima posizione e ridanno morale in vista del derby. Il PESCARA di Galeone e' un bel ricamo su un sottilissimo foglio di carta. Un colpo di vento e si strappa tutto. Mendy e' una sciagura al centro di una difesa di cristallo, a centrocampo tante corse a altrettanti errori. A completare l' opera le punte non vedono mai la porta. Ma sono tante le mazzate incassate negli ultimi due mesi, che il Genoa riesce a tremare anche davanti a questa squadra disastrata. C' e' solo Ruotolo a spingere, Branco pasticcia, Signorini fa peggio. In avanti Skuhravy e' un orfanello senza pallone. In compenso i rossoblu' parlano parecchio, brontolando fra loro. Marchioro, Signorini, Caricola e persino Ruotolo non sanno evitare commenti quando il PESCARA si avvicina alla porta rossoblu'. Pericolosa, la squadra di Galeone, non e' mai. Ma fanno stringere il cuore i palloni scagliati in tribuna da Signorini, le mischie davanti a Spagnulo. Piano piano cresce Onorati e subito sparisce per la delusione: e' il 25' quando l' otto genovese spara addosso a Marchioro, di Iorio l' assist perfetto. Partita cosi' brutta che viene accolto quasi con gioia l' arrivo di un banco di nebbia, non abbastanza fitto da nascondere gli . Il PESCARA, spinto dai fischi dei suoi tifosi, rischia, si spinge costantemente in avanti. Ferretti e' una spina nella difesa genovese, Spagnulo pero' non e' mai costretto all' intervento impegnativo. Ripresa, subito PESCARA avanti e Genoa, se possibile, piu' indietro. Bivi indovina finalmente la porta e centra Spagnulo. Il gol arriva al 5', con Palladini, numero tredici poco fortunato che Galeone aveva fatto entrare al 37'. Angolo di Massara, respinta corta della difesa rossoblu', e da una ventina di metri Palladini batte Spagnulo. Il Genoa incassa come se niente fosse. Accelera solo un po', pero' per la difesa di Galeone e' come lo scatenarsi di un tifone. Da Iorio a Ruotolo a Fortunato che si attarda allo stop invece di tirare al volo. Ferretti salva e si applaude da solo. Pochi minuti ed e' pareggio. Skuhravy appoggia di testa verso Iorio, Mendy e Alfieri sono due statue di sale. Il centravanti tocca di quel tanto che basta per battere Marchioro. L' ultimo gol di Iorio in campionato e' dell' edizione 90 91. Alla mezz' ora Signorini cerca il suicidio Si avventa per il colpo di testa su una palla a campanile e liscia clamorosamente. Ma per Compagno e' una splendida finta, l' ala del PESCARA guarda incredulo la sfera che gli sbatte sui piedi e finisce tra le braccia di Spagnulo. E qui scompare la squadra di Galeone e viene fuori il Genoa. Improvvisamente Onorati risale di tono, Ruotolo continua a correre, Bortolazzi si fa vedere nell' area pescarese. Al posto di Branco e' entrato Van' t Schip, che si rende dieci volte piu' utile del brasiliano. Un tiro di Bortolazzi, parato a fatica da Marchioro, e' il segno della carica rossoblu'. Ancora Bortolazzi, su punizione, trova la testa di Signorini: pallonetto e Marchioro si supera nel mettere in angolo. Inutile la prodezza, batte ancora Bortolazzi e Van' t Schip al volo trova l' angolo giusto. E' il 2 1 e tutti i rossoblu' corrono verso la panchina di Maselli. Due minuti alla fine, eppure c' e' ancora un brivido. Mischia davanti a Spagnulo, tiro debole di Allegri che taglia fuori il portiere, per fortuna del Genoa Caricola spedisce lontano. Il Genoa vince ed esulta. Ora non resta che sperare in una pronta resurrezione di Signorini, Skuhravy e Branco. Per la Samp servono prove a ben piu' alto livello. E la lotta per non retrocedere non concede pause. Piero Serantoni
Pubblicazione: 10-12-1992, STAMPA, TORINO, pag.32 Sezione: Sport Autore: GRIPPO ERNESTO Una singolare protesta dei fans abruzzesi contro il capo degli arbitri I tifosi: Casarin ci ha truffati Pretendono un risarcimento di sette miliardi PESCARA. Singolare e sconcertante iniziativa di un gruppo di tifosi del PESCARA. L' altro ieri sera i tesserati dell' Unione italiana PESCARA club hanno deciso di sporgere querela nei confronti del designatore arbitri Paolo Casarin. Hanno esposto in tre cartelle dattiloscritte alcuni fatti che avrebbero danneggiato il PESCARA Calcio e, indirettamente, i suoi sostenitori. Secondo loro una serie di sviste arbitrali avrebbero defraudato gli adriatici di almeno cinque punti. Con una ricostruzione quanto meno artificiosa i querelanti sostengono che la colpa di tanti sia da attribuire a Casarin. Una iniziativa dunque singolare e in apparenza destituita di qualsiasi fondamento. Anche se alcune sviste arbitrali possono aver tolto qualche punto al PESCARA, per giungere ad una ipotesi di reato il passo e' troppo lungo. Ma i fans biancazzurri non si rassegnano e sostengono che il designatore degli arbitri sia colpevole del reato di truffa. Un reato che il codice penale individua nell' ipotesi in cui qualcuno . Francamente occorre non poca fantasia per una ricostruzione dei fatti che consenta di individuare un reato di questo tipo. Addirittura sarebbe chiamata in causa la responsabilita' oggettiva di Casarin per il comportamento dei suoi arbitri. E non basta. Nell' esposto denuncia si chiede anche un risarcimento danni quantificato in sette miliardi. Tanti quanti sono stati incassati dal PESCARA Calcio nella campagna abbonamenti. C' e' da rimanere perplessi. Occorre anche precisare che l' idea non e' certo condivisa dall' intera tifoseria perche' molti altri club sono rimasti totalmente estranei all' iniziativa. In citta' sono comunque in molti a contestare l' operato degli arbitri ed in particolare della coppia Amendolia Godeas protagonisti della gara interna con la Lazio. La protesta, il disappunto ed un pizzico di rabbia possono anche starci. Ma scomodare la magistratura ordinaria per una vicenda di ordine puramente sportivo deve far riflettere. Per la prossima gara interna con la Sampdoria il gruppo di tifosi annuncia altre mosse. . E qui sta il punto. E' proprio il senso della sportivita' che sta scomparendo in seguito a queste iniziative. Ernesto Grippo Pubblicazione: 17-02-1992, STAMPA, TORINO, pag.9 Sezione: Sport Autore: LOGOZZO DOMENICO Gelsi autore della rete che rilancia gli abruzzesi Il Messina si arrende soltanto al 90 minuto PESCARA. Il PESCARA riassapora la gioia della vittoria all' dopo quattro mesi. , dice Galeone, al termine del sofferto successo. Il bunker del Messina aveva infatti retto fino all'ultimi minuto. Proprio allo scadere un gran tiro di Gelsi, da fuori area, ha pero' fatto naufragare il sogno degli isolani, che avevano disputato quasi tutta la ripresa in dieci per l'espulsione dell'ex De Trizio. , si lamenta Colautti, allenatore dei peloritani. La squadra di Galeone ritorna ora a navigare verso la promozione. , precisa il tecnico degli abruzzesi. Il Messina e' sceso in campo molto abbottonato. Colautti voleva uscire dal terreno abruzzese con un punto. Il PESCARA schiaccia subito il Messina nella propria area, ma trovano sulla loro strada il portiere Simoni che neutralizza al 6' un gran tiro di Bivi. Un minuto dopo il pallone calciato da Righetti e' deviato con una mano da Miranda, finisce contro la traversa e torna in campo, determinando una mischia con altri falli di mano prima del salvataggio definitivo. Vane le proteste degli abruzzesi che invocano la massima punizione. Dopo queste due fiammate, la partita si spegne e si riaccende al 33' quando Di Cara, su cross di Pagano, finisce a terra in area, la palla giunge a Massara che lascia partire un bolide, ma Simoni neutralizza. La musica non cambia nella ripresa, pur col Messina ridotto in dieci dopo 3' per l'espulsione di De Trizio, reo di un fallo ai danni di Camplone. Gli ospiti accentuano le barricate ed il PESCARA sbaglia due ottime occasioni con Ceredi e Sorbello. , dira' Galeone negli spogliatoi. Ma e' arrivata la prodezza di Gelsi, in zona Cesarini e il PESCARA ritorna sognare la serie A. , ha confessato il centrocampista. Domenico Logozzo
Pubblicazione: 18-05-1992, STAMPA, TORINO, pag.11 Sezione: Sport Autore: LOGOZZO DOMENICO Abruzzesi travolgenti nel duello promozione Il Cosenza paga caro per due minuti di follia PESCARA. Continua la travolgente marcia del PESCARA verso la serie A, che all'Adriatico si e' sbarazzato del Cosenza, concorrente diretto per la promozione. , dice pero' Edi Reja, tecnico dei calabresi. Un successo netto maturato in due minuti, all'inizio della ripresa. , ammette Galeone, allenatore degli abruzzesi. I calabresi avevano fallito l'occasione per portarsi in vantaggio alla mezz'ora. Biagioni non trasformava il rigore concesso per intervento di Nobile su Compagno. Al 45', il libero Deruggiero veniva espulso per doppia ammonizione. Alla ripresa delle ostilita', gli abruzzesi hanno chiuso il conto. Al 48' Pagano entra in area, calibra un preciso cross per Nobile, che mette in rete. Protestano i calabresi. Secondo Reja . Non passa un minuto, e il PESCARA va di nuovo in gol.Camplone mette al centro per Bivi. Il centravanti tutto solo deposita la palla in rete (undicesimo successo personale). Il Cosenza ha un'impennata di orgoglio ed al 65' Marulla mette in apprensione le retrovie abruzzesi. Ma e' il PESCARA a segnare ancora a 5' dalla conclusione. Travolgente azione personale di Nobile, che entra in area e con un preciso tocco supera Zunico. All'87' il Cosenza accorcia le distanze con Marulla che si produce in uno stupendo assolo e aggira anche il portiere. Allo scadere, il PESCARA ha la possibilita' di passare ancora, ma Bivi, a due passi dalla porta, mette alto. Ha assistito Consolato Labate, capo dell'ufficio indagini Figc, nell'ambito dei di fine campionato. Nessun collegamento con le accuse lanciate domenica scorsa da Romeo Anconetani al termine di PESCARA-Ancona (2-2). Domenico Logozz
Pubblicazione: 21-09-1992, STAMPA, TORINO, pag.9 Sezione: Sport Autore: CORBETTA VINCENZO A BRESCIA I lombardi giocano meglio e battono il Pescara con un rigore del romeno Raducioiu, un gol per il mister Rimangono stazionarie le condizioni di Lucescu BRESCIA. . Con questo striscione i tifosi del Brescia hanno salutato Lucescu, l'allenatore delle rondinelle ricoverato sabato in ospedale per ischemia transitoria (stazionarie le sue condizioni) e ieri sostituito in panchina da Moro. La squadra fa ancor meglio dei propri sostenitori. Distrugge il PESCARA al di la' dello striminzito punteggio, coglie il primo successo stagionale dopo i pareggi con Napoli e Torino e da' dimostrazione di possedere grinta, proprio quella che vuole Lucescu. Sono i tre romeni a dare i maggiori problemi agli abruzzesi. Hagi incanta, e' il migliore in campo, sempre in grado di saltare il proprio uomo e di offrire assist ai compagni. Sabau, sulla destra, e' motorino inesauribile. In un mese, dallo straniero meno reclamizzato e' passato al ruolo di piu' gettonato dalla critica. E poi c'e' Raducioiu, voluto fortissimamente da Lucescu, a dispetto dello scetticismo di tanti e alla fama di . Il biondo centravanti fa di tutto e anche di piu'. Semina lo scompiglio in area pescarese, procura il rigore decisivo, andando a trasformarlo con sicurezza. L'episodio del penalty, che affossa un PESCARA stranito avviene al 52'. Hagi lancia Raducioiu che si incunea tra due difensori e costringe il portiere Savorani a disinteressarsi del pallone e a commettere un fallo netto ed inevitabile. Lucescu, fin dai giorni del ritiro estivo a San Lorenzo in Banale, aveva indicato proprio nell'ex veronese il rigorista della squadra. Detto e fatto: una breve rincorsa, un destro potentissimo che non da' scampo a Savorani. Uno a zero, i due punti in cassaforte con dedica a Lucescu e tanti saluti al PESCARA. Fin dal fischio d'avvio il Brescia mostra su che binari e' indirizzata la partita. Tengono palla che e' un piacere, i lombardi. Per 45' minuti si puo' dire senza tema di essere smentiti, la squadra di Galeone non riesce ad imbastire un'azione. Moro propone un paio di sorprese nella formazione iniziale: la conferma di Bonometti nel ruolo di libero (il giovane Ziliani rinvia cosi' l'esordio in serie A) e in marcatura l'inserimento di Negro al posto di Brunetti. Una decisione, quest'ultima, motivata con la necessita' di un difensore capace anche di impostare, visto che il PESCARA propone una sola punta tipica (Borgonovo). Il Brescia e' sempre in movimento e crea, nel primo tempo, non meno di quattro palle gol, tutte sprecate. Clamorosa quella capitata a Giunta, al 43', con l'ala sinistra azzurra che non sfrutta un perfetto invito di Hagi e mette fuori il diagonale a due passi da Savorani. Il gia' descritto vantaggio siglato da Raducioiu mette le ali alle rondinelle, che gestiscono al meglio il vantaggio. Hagi, al 66', centra la traversa con uno splendido sinistro al volo. La reazione del PESCARA e' affidata ad un'incursione di Borgonovo, incredibilmente lasciato solo da Paganin a due passi da Landucci. Pericolo scampato per il Brescia, che sale in classifica a quota 4. Negli spogliatoi, non si parla che dell'allenatore rumeno. Il piu' sincero, nel dedicare il successo al tecnico di Bucarest, e' il match-winner Raducioiu, che parla senza bisogno di essere imbeccato: . Vincenzo Corbetta
PESCARA-LECCE 3-0 Articolo pubblicato il 26 Maggio 1997 alle ore 02:42
IL PESCARA HA INFILATO LA TERZA VITTORIA DELLE ULTIME QUATTRO PARTITE E COSI' SI E' RILANCIATO NELLA ZONA PROMOZIONE, ANCHE SE LE SPERANZE DI RAGGIUNGERE LA SERIE A RIMANGONO MINIME. OGGI POMERIGGIO, ALLO STADIO ADRIATICO, LA SQUADRA DI DELIO ROSSI HA LETTERALMENTE TRAVOLTO UN LECCE GIUNTO A PESCARA PER CONQUISTARE PUNTI PREZIOSI IN PROSPETTIVA PROMOZIONE. NEI PRIMI 20 MINUTI HA DOMINATO PROPRIO LA SQUADRA DI VENTURA CHE HA AVUTO UN PAIO DI OCCASIONI CON FRANCIOSO E PALMIERI E UNA CLAMOROSA TRAVERSA COLPITA DA MAZZEO, APPENA DENTRO L' AREA. DA QUEL MOMENTO IL PESCARA HA PRESO IL LARGO SFRUTTANDO GLI ERRORI DIFENSIVI DEL LECCE. NELLA RIPRESA I BIANCAZZURI HANNO RADDOPPIATO CON UNA CLAMOROSA AUTORETE DI SERVIDEI E DAL QUEL MOMENTO IN POI NON C' E' STATA PIU' PARTITA. AL 25' IL GRAN GOL DI PALLADINI CHE HA SFRUTTATO UN ERRORE DIFENSIVO DI CENTURIONI, UN PALLONE RIMESSO ALL' INDIETRO E CON UN GRAN TIRO DAL LIMITE DELL' AREA HA INSACCATO SOTTO L' INCROCIO DEI PALI, NONOSTANTE L' INTERVENTO DEL PORTIERE LECCESE. QUASI IN CHIUSURA DEL PRIMO TEMPO IL RADDOPPIO ANCORA CON UN GRAN TIRO DA FUORI, QUESTA VOLTA DI GELSI CHE HA PESCATO L' ANGOLO ALTO ALLA SINISTRA DEL PORTIERE. IL 3 A 0 E' ARRIVATO AL 12' DEL SECONDO TEMPO DOPO UN' AZIONE TAMBUREGGIANTE DEL PESCARA, LO STOPPER OSPITE SERVIDEI, VISTOSI PRESSATO DA GIAMPAOLO, HA PROVATO AD APPOGGIARE INDIETRO AL PORTIERE LORIERI MA LO HA INFILATO ALL' ANGOLINO BASSO ALLA SUA SINISTRA.
Articolo pubblicato il 8 Giugno 1997 alle ore 19:57 CASTEL DI SANGRO: IL MIRACOLO CONTINUA. IL PAESE DI CINQUEMILA ABITANTI, CHE ALLA DOMENICA SI RADDOPPIA ALLO STADIO, ANCHE IL PROSSIMO ANNO GIOCHERA' TRA I CADETTI. PIU' DELLA SFORTUNA (LA MORTE IN INCIDENTE STRADALE DEI GIOCATORI DI VINCENZO E BIONDI, DUE DEI PUNTI DI FORZA DELLA SQUADRA), PIU' DELLE AVVERSITA' (L'ARRESTO - POI ANNULLATO DAL TRIBUNALE DELLA LIBERTA' - DI PRETE, COINVOLTO IN UN'INCHIESTA PER DROGA CHE RIGUARDAVA LA MOGLIE), HA POTUTO LA TESTARDAGGINE DI UNA SQUADRA CHE IN NOVE ANNI E' SALITA DALLA PRIMA CATEGORIA ALLA SERIE B. LA SALVEZZA E' ARRIVATA NEL DERBY COL PESCARA, SOCIETA' GRANDE, CITTA' MODELLO DELL'ABRUZZO, CHE ASPIRAVA AL RITORNO IN SERIE A. NEI 90' CHE CONTAVANO, "IL CALCIO E' TORNATO AD ESSERE POESIA", COME HA COMMENTATO LO SCRITTORE AMERICANO JOE MC GINNIS, CHE DA UN ANNO VIVE TRA I MONTI DELL'ALTO SANGRO AFFASCINATO DA QUESTA STORIA. ANCHE LUI AI DOLLARI HA PREFERITO UNA TRANQUILLA CASA-PENSIONE ASSIEME AI CALCIATORI. LI HA SEGUITI NEGLI ALLENAMENTI, LUNGO LE STRADE DEL PAESE, NE STA SCRIVENDO LE GESTA. A CASTEL DI SANGRO HANNO PERSO FORMAZIONI BLASONATE COME TORINO, LECCE, PALERMO, PADOVA, SALERNITANA, SQUADRE DI CITTA' CHE QUESTO INTERO PAESE LO RACCHIUDONO IN UN QUARTIERE. TRA L'IRONIA E LO SCETTICISMO GENERALE, IL CASTELLO DEI POVERI, I CUI PUNTI DI FORZA GIOCAVANO TRA I DILETTANTI, IL PROSSIMO ANNO FARA' IL BIS. CON UNA GIORNATA DI ANTICIPO IL CASTEL DI SANGRO HA CONQUISTATO LA SALVEZZA BATTENDO CON MERITO IL PESCARA IN UN DERBY DELICATO E IMPORTANTE PER ENTRAMBE LE SQUADRE. IL PAREGGIO, INFATTI, NON SAREBBE SERVITO NEPPURE AGLI ADRIATICI PER CONTINUARE A SPERARE NELLA PROMOZIONE. NE E' SCATURITA UNA PARTITA MOLTO NERVOSA E ALLA FINE HA PREVALSO LA FORZA DELLA DISPERAZIONE. COME SEMPRE CON MOLTO CUORE E TANTA DETERMINAZIONE, ANCHE SE CON POCHI MEZZI TECNICI, IL CASTEL DI SANGRO HA DOMINATO UN AVVERSARIO CERTAMENTE PIU' TECNICO MA APPARSO MENO STIMOLATO. PER TUTTO IL PRIMO TEMPO E' STATO UN MONOLOGO DEI PADRONI DI CASA I QUALI NON HANNO PERSO UN CONTRASTO, NON HANNO CONCESSO NULLA AGLI AVVERSARI, E HANNO DOMINATO ANCHE NELLE CONCLUSIONI: BEN CINQUE, COMPRESI DUE PALI, ALTRETTANTE PARATE DI DE SANCTIS E IL GOL DI PISTELLA CHE HA DEVIATO AL VOLO UN CROSS DALLA SINISTRA DI SPINOSI. IL PESCARA, DI CONTRO, NON E' MAI RIUSCITO A TIRARE NELLO SPECCHIO DELLA PORTA. NELLA RIPRESA IL CASTELLO HA COMMESSO L' ERRORE DI LIMITARSI AL CONTROLLO DEL RISULTATO, CONSENTENDO AL PESCARA DI PRIMEGGIARE A CENTROCAMPO. COSI' ALLA MEZZ' ORA DI GIANNATALE, SU RESPINTA DI DE JULIIS, HA OTTENUTO IL PARI. SUL "PATINI" E' SCESO IL GELO. MA E' DURATO SOLO CINQUE MINUTI, FINO A QUANDO BONOMI, DA FUORI AREA, CON UN TIRO ALL' INCROCIO HA SEGNATO IL GOL CHE OLTRE ALLA VITTORIA SIGNIFICA LA SALVEZZA.
38imaa giornata pubblicato 15 Giugno 1997 alle ore 21: CON LA SCONFITTA CASALINGA A SPESE DEL PADOVA, IL PESCARA HA CHIUSO TRA I FISCHI DEL PUBBLICO UN CAMPIONATO CHE FINO A TRE MESI FA LA VEDEVA TRA LE CANDIDATE PER LA PROMOZIONE IN A. PRIVI DELLA VERA MENTE DEL GIOCO, GIAMPAOLO (SQUALIFICATO), E CON L' ALLENATORE IN PARTENZA (DELIO ROSSI LO HA ANNUNCIATO DOMENICA SCORSA, DOPO LA SCONFITTA A CASTEL DI SANGRO), I BIANCAZZURRI, NONOSTANTE UN AVVINCENTE AVVIO, HANNO DOVUTO SOCCOMBERE AI VENETI, PIU' DETERMINATI E MEGLIO DISPOSTI. E AD I TANTI RIMPIANTI PER UNA PROMOZIONE CHE ERA ALLA SUA PORTATA, IL PESCARA NE HA AGGIUNTO OGGI UN ALTRO: RISPONDE AL NOME DI BAN, IL CROATO OGGI IN CAMPO DAL PRIMO MINUTO MA PRATICAMENTE IGNORATO PER TUTTA LA STAGIONE. E, AUTORE DI UNA BUONA PROVA, BAN SI E' RISCATTATO SEGNANDO IL GOL DEL MOMENTANEO VANTAGGIO CON UN INTELLIGENTE PALLONETTO, SU PRECISO ASSIST DI PALLADINI DALLA DESTRA. CI HA RIPROVATO ANCHE POCO DOPO SU CALCIO DI PUNIZIONE, CON BUONA FORZA MA ALTO SULLA TRAVERSA. MA L' ORGOGLIO DEL PESCARA HA RETTO UN SOLO TEMPO E, ALLA RIPRESA, E' VENUTO FUORI IL PADOVA. IL TEMPO DI AVVIARE IL GIOCO ED E' LANTIGNOTTI A PAREGGIARE CON UNA PUNIZIONE DA OLTRE 20 METRI: IL PALLONE SI INFILA SOTTO L' INCROCIO DEI PALI, ALLA SINISTRA DELL' INCOLPEVOLE DE SANCTIS. IL PESCARA MOLLA GLI ARGINI E I VENETI RADDOPPIANO AL 21' CON IL DANESE FIN, SERVITO ADDIRITTURA DA TERRA DA RICCARDO DOPO UN CONTRASTO SOTTO PORTA CON DE SANCTIS.
24 febbraio 1992 Il Galeone sbarca in Laguna e fa razzia di due punti che per il Pescara hanno il profumo della serie A. I biancazzurri espugnano Sant'Elena e balzano al terzo posto in classifica, lasciando amarezza e parecchi grattacapi a Rino Marchesi, tecnico del nuovo corso veneziano, che adesso non ci capisce piu' nulla: la stessa squadra capace di trionfare a Reggio Emilia viene spazzata via dalle folate di Pagano e compagni. Sara' l'aria di carnevale, ma gli arancioneroverdi di casa indossano per l'occasione una maschera che li rende irriconoscibili rispetto a sette giorni fa: ci vogliono due gol della scatenata truppa-Galeone per risvegliare l'orgoglio veneziano e dar vita a una generosa quanto inutile reazione. Gli uomini di Marchesi vengono sopraffatti dalla velocita' e dal pressing degli abruzzesi per tutto il primo tempo. Ed e' una classica azione di contropiede, guidata da Allegri e Pagano, a sbloccare il risultato: il primo lancia il secondo per un'imprendibile galoppata lungo l'out destro conclusa con un diagonale che finisce in rete. E' il contropiede, 4', il Venezia risponde con una conclusione di testa di Simonini deviata in angolo da Savorani (38'), ma durante il recupero giunge il gol che chiude virtualmente la partita: su un corner di Pagano, Di Cara salta piu' alto di tutti e insacca. Reagisce il Venezia nella ripresa e al 5 un ' ottiene un rigore per atterramento di Romano lanciato a rete. Batte (due volte) Andrea Poggi e dimezza il passivo. Il resto e' forcing inconcludente, grazie anche ad un paio di miracoli di Savorani su tiri di Andrea Poggi e De Patre.
14 settembre 1992 Galeone e' spietato con i suoi " Savorani portiere per caso " analisi della gara fatta dall' allenatore del Pescara
Il tecnico si sfoga: "Qualche saputello ha esagerato" TITOLO: Galeone e' spietato con i suoi "Savorani portiere per caso" Il rimpianto lo rende spietato. Giovanni Galeone ha tante cose da non perdonare al suo Pescara. Non gli basta aver impacchettato il Milan per mezz' ora. Cancella con poche battute il buono e affonda la lama della sua critica nel cattivo. Partendo da una premessa: questo Milan e' una squadra di marziani, chi sta sotto per 4.2 e non fa una piega, non perde lucidita' , non perde serenita' , non e' di questo calcio. La ramanzina, quindi: "Non sappiamo amministrare il vantaggio, lasciamo troppi spazi, ci prendiamo il lusso di cali psicologici che non sono neanche paura di vincere. Capita che sul piu' bello qualcuno si metta a fare il saputello, pretenda di giocare a pallone, creda di poter far vedere quanto e' bravo". Senza parlare dei singoli? Prendendosela con uno in particolare, con il portiere Savorani al quale appiccica distruttivamente la pecetta di "optional". "Troppi errori, troppi errori a sciupare quel primo tempo quasi tutto bellissimo . si passa una mano tra i capelli, quasi a voler cancellare brutti pensieri .. Se non sbagli, dal Milan puoi prenderne tre, se commetti gli errori che abbiamo commesso noi ecco che il conto fa cinque, con tanti saluti ai quattro che abbiamo segnato". E ripassa i limiti della sua squadra: "Sivebaeck l' ho tolto perche' stava male, Sliskovic perche' non si reggeva in piedi. Noi i problemi li abbiamo in difesa, un reparto che mi costringe a non giocare con due ali come vorrei...". La premessa per una bella gazzarra in famiglia? No, Galeone e' fatto cosi' , prendere o lasciare.
Pubblicazione: 18-01-1993, STAMPA, TORINO, pag.5 Sezione: Sport Autore: BADOLATO FRANCO Il tecnico bianconero, soddisfatto per il ritorno alla vittoria, difende l'operato dei suoi giocatori A Trap piace Vialli, Galeone spara a zero , ma il suo ritorno come prima punta non e' ancora definitivo Il mister abruzzese: TORINO. E dopo tre sconfitte e due pareggi venne alfine la vittoria. La Juventus ha debellato la sindrome da derby, ma non ha destato l'impressione di aver davvero invertito la rotta. Solo il risultato parla a favore di Trapattoni e di una squadra che deve molto al discusso Baggio, ieri finalmente lasciato in pace dai tifosi che hanno altresi' incitato i giocatori bianconeri senza neppure un accenno di contestazione com'era avvenuto contro il Parma. Senza Roby furono tre batoste, con il ritorno del fantasista, dopo i pareggi con Parma e Samp ecco anche i due punti, tutti suoi come i gol nel tabellino. Dieci in totale le reti segnate dall'ex viola che torna a Firenze per il raduno azzurro con la coscienza a posto, di chi ha tenuto fede agli impegni presi sabato scorso nel colloquio avuto con i tifosi juventini. Negli spogliatoi, dove il silenzio stampa cui sono devoti i giocatori di entrambe le compagini, si apre una breccia soltanto per gli allenatori. Trapattoni deve continuare nella ardua operazione di difendere il materiale a sua disposizione, mentre Galeone, dal basso di una posizione in classifica che lascia poche speranze al PESCARA, puo' permettersi il lusso di puntare l'obiettivo a destra e a manca, tanto ormai non ha piu' nulla da perdere. Trap ammette: . La formula Vialli centravanti, spiega il Trap, e' andata bene per questa partita, non e' detto che sia definitivo il ritorno di Gianluca nelle vesti di attaccante puro. . Baggio, ha sorriso il tecnico, conforta nel suoi progressi: . Dino Baggio, invece . Infine Moeller, piaciuto poco ad alcuni, non a noi, perlomeno per quanto riguarda il primo tempo: . Tutto qui. Ci pensa Galeone a far riflettere la Juve. Ecco quanto dichiara il tecnico degli abruzzesi: . Insiste Galeone: . Qual e' la differenza tra il Milan e la Juve? Presto detto, spiega Galeone: . Come mai allora il PESCARA non ce l'ha fatta a stordire la Juve dopo l'1-1 di Ferretti? Galeone trova una risposta a tutto: . Appronfondiamo il discorso sul brasiliano, probabilmente un lusso per il PESCARA: . Il PESCARA e' spacciato? . Franco Badolato
Pubblicazione: 27-10-2004, STAMPA, NAZIONALE, pag.33 Sezione: Sport Autore: CONDIO ROBERTO GRANDE PARTITA A PESCARA DOPO DUE SCONFITTE E DUE PAREGGI Il Toro torna super Gioco, gol e vittoria Tutto nella ripresa: Marazzina sblocca il risultato, Sorrentino para un rigore di Russo e Quagliarella raddoppia nel recupero Roberto Condio inviato a PESCARA Tre punti con i gol di Marazzina e Quagliarella, come ai tempi d'oro di agosto e settembre. Il 2-0 di PESCARA sembra riconsegnare alla serie B un Toro bello e sereno. Invece no. D'accordo, questo successo colto dopo 4 turni di stenti e magrissimi raccolti vale un tesoro, ma cosi' come non era il caso di drammatizzare prima, adesso non e' ancora tempo per dire che i granata hanno risolto tutti i loro problemi. Davvero troppo scarso il PESCARA, cosi' come era lecito attendersi alla vigilia: difesa impresentabile e attacco che e' vissuto soltanto sul veemente avvio di Paponetti, 20 anni tra 8 giorni e un fisico da corazziere. Eppure, per 45' e' stato il Toro piu' scadente del campionato, senza nerbo ne' idee e pure pericolosamente distratto davanti a Sorrentino. Poi, un gol all'inizio e un altro alla fine della ripresa hanno confezionato l'en plein. Con nel mezzo poco altro che una tranquilla gestione del match. Non fosse per il super brivido del rigore che al 53' Sorrentino ha parato a un incerto Russo. Per la quarta trasferta consecutiva, il Toro e' volato a visitare un rivale di bassa classifica ma questa volta ha comunque fatto valere la maggior qualita'. Il PESCARA, addirittura, e' parso messo peggio di Bari, Crotone e Salernitana, che pure i loro problemi li avevano eccome. Simonelli si e' trovato contemporaneamente senza portiere (Brivio) e centravanti (squalificato il titolare Calaio', infortunato il vice Mussi). E' stato costretto ad azzardare l'inserimento tra i pali del ventenne Bartoletti, alla seconda presenza in B, ma si e' cautelato con uno schieramento prudente piu' nel modulo (4-4-1-1) che nell'atteggiamento. Infatti, come aveva previsto Rossi, il PESCARA non si e' mai chiuso, ha persino provato a giocare di piu', almeno nella prima mezz'ora. Colpa di un Toro da censura, almeno fino al gol. Squadra molle, imprecisa e poco reattiva, quella granata. Nonostante il 4-3-3 di partenza, manovra sterile e involuta. Fasce praticamente ignorate, attaccanti che non si trovano e nemmeno provano a mordere una difesa abruzzese che pure dava sempre l'impressione di fragilita' e insicurezza. In piu' (anzi, in meno), una retroguardia stranamente imbambolata: Peccarisi e Mantovani in imbarazzo per 25' buoni contro il bisontino Paponetti, Balzaretti nei guai con lo sgusciante Job, tutti in barca sui «tagli» di Russo. Cosi', in rapida successione si sono presentati davanti a Sorrentino Job (diagonale a lato al 6'), Croce (gol a gioco fermo per fuorigioco al 9', ma l'esterno sinistro pescarese in verita' aveva davanti Peccarisi) e Paponetti (girata alta al 16'). Il Toro, nel frattempo, si manifestava a sprazzi, tra un passaggio sbagliato e un lancio lungo per chissa' chi. Pochissima roba, comunque: un colpo di testa di Pinga fuori al 10', una ciccata in area di Marazzina al 24', il bis di Maniero al 36' su cross di Balzaretti, una staffilata su punizione di Pinga al 45' respinta a pugni chiusi dall'incerto baby Bartoletti. Dopo l'ottavo primo tempo consecutivo del Toro finito senza reti, capitava tutto a inizio ripresa. Al 320' di digiuno (nuovo record negativo granata in serie B, il precedente era stato fissato nello scorso marzao a quota 303'), i rossiani si sbloccavano ritrovando l'asse vincente Pinga-Marazzina, fondamentale in avvio di stagione: il brasiliano dal limite dell'area inventava una palombella calibrata per la testa di Marazzina che, in area, saltava piu' alto di Zeoli e scavalcava Bartoletti. Era il 2'. Quattro minuti piu' tardi Pantana non poteva far altro che concedere un rigore al PESCARA visto che Peccarisi e Mantovani affossavano Paponetti, in agguato sulla punizione di Russo. In mancanza di Calaio', all'8', era lo stesso Russo a presentarsi sul dischetto: rincorsa spezzata, tiro molle, ma Sorrentino prontissimo a lanciarsi sulla sua sinistra e a conservare il vantaggio. Non avrebbe piu' dovuto intervenire, il portiere granata. Al contrario, Bartoletti era bravo al 18' a uscire alla disperata su Marazzina, mentre al 47' anche Quagliarella (subentrato a Maniero) ritrovava il gol chiudendo di testa da due passi un contropiede condotto da Codrea e Carbone. Troppa grazia, forse. In attesa di gioco e brillantezza, grasso che cola in vista di Empoli, sfida tra prima e seconda della classe. Pubblicazione: 13-02-2000, STAMPA, SAVONA, pag.46 Genoa, altro scontro diretto Un difficile confronto a Pescara Esordio di Annoni, gioca Manetti GENOVA La classifica e' impietosa: PESCARA-Genoa e', a tutti gli effetti, uno scontro diretto per non retrocedere. Non solo: Giovanni Galeone si gioca anche la panchina, una sconfitta, ma forse anche un pareggio, potrebbero costargli il posto. Delio Rossi invece c'e' gia' andato vicino a chiudere anzitempo il suo rapporto con il Grifone ed il suo futuro in liguria, peraltro, e' ancora incerto. Insomma, il confronto di oggi pomeriggio all'«Adriatico» e' una sfida tra deluse, tra due squadre costruite in estate per inseguire ben altri obiettivi e che si sono ritrovate invece a dover fare i conti con impreviste inquietudini e turbamenti. ROSSI Il tecnico rossoblu' non si e' voluto sbilanciare sulla formazione. Gli allenamenti svolti in settimana lasciano pensare che il Genoa oggi dovrebbe schierarsi con un 4-4-2. Esordio di Annoni sulla sinistra, Nicola si sposta sulla fascia destra, a centrocampo Manetti rimpiazza l'infortunato Strada. Rossini e Martusciello non sono stati convocati. «Si', potremmo giocare proprio cosi' - ha detto il tecnico rossoblu' - anche se non diventera' una regola fissa. Cambieremo di volta in volta, anche in base alle caratteristiche dell'avversario». Rossi cerca di allentare la tensione che grava su questa trasferta in Abruzzo: «Sara' una partita importante, ma non determinante. la classifica purtroppo non rispecchia il nostro reale valore come, allo stesso modo, e' bugiarda anche per il PESCARA... ed anche per la Salernitana che venerdi' sera ho visto imporsi alla grande sul Brescia». L'allenatore genoano torna a PESCARA, una piazza che ha segnato un momento importante della sua carriera: «In Abruzzo ho vissuto un'esperienza di vita interessante. Sono stato accolto bene da tutti, ho avuto un buon rapporto con tutti, dal pescivendolo al presidente, dal direttore sportivo ai giocatori. Eravamo partiti per disputare un campionato tranquillo e finimmo con lo sfiorare la promozione. Posso dire che dal punto di vista estetico quel gruppo e' quello che ha espresso meglio il mio modo di intendere il calcio... la Salernitana, invece, e' stata la squadra piu' forte che io ho allenato». Adesso pero' c'e' il Genoa: «Rappresenta il mio presente ed in base ai risultati che otterro' anche il mio futuro». Eppure si parla di Rossi come del prossimo allenatore proprio del PESCARA: «Mi sembra sciocco parlare di queste cose proprio alla vigilia di questa gara. E poi in Abruzzo hanno gia' un buon tecnico, uno dei pochi in grado di dare un senso di logica ad una squadra. Pagherei il biglietto per vedere giocare una formazione di Galeone, cosa che non farei per altri colleghi, anche di serie A». Pagherebbe, Rossi, per vedere la Sampdoria? «E' una squadra forte, con un allenatore pragmatico che stimo molto. E' riuscito ad organizzare il gioco in base alle caratteristiche dei calciatori a sua disposizione». CARPARELLI L'attaccante in questo momento e' uno dei rossoblu' piu' in forma: «Sto bene e cerco di mettere a disposizione del gruppo la mia condizione fisica. Sono convinto che a PESCARA riusciremo ad ottenere un risultato positivo. Quando siamo concentrati e determinati - aggiunge il bomber nato a Finale Ligure ma residente a Loano - riusciamo a mettere in difficolta' chiunque. Certo, l'impegno e' pieno di insidie, gli abruzzesi devono assolutamente vincere per migliorare la classifica, ma noi abbiamo gli stessi punti e quindi le stesse necessita'. Mi aspetto una partita tirata e combattuta». FORMAZIONE Ecco il probabile schieramento del Genoa (4-4-2) nella partita di oggi a PESCARA: Soviero; Nicola, Franceschini, Tangorra, Annoni; Ruotolo, Mutarelli, Moscardi, Manetti; Francioso, Carparelli. \
Pubblicazione: 10-04-1999, STAMPA, TORINO, pag.35 Sezione: Sport Autore: BERNARDI BRUNO A Pescara i granata hanno trascorsi negativi L'ex Luiso e la cabala fanno paura al Toro Bruno Bernardi TORINO Risale a 19 anni fa l'unica vittoria del Toro a PESCARA, un campo quasi tabu' per i granata. La firmarono Vullo e Pecci. Da allora, il Toro ha collezionato quattro sconfitte e tre pareggi. Nelle tre stagioni in serie B, il bilancio degli scontri diretti e' nettamente favorevole agli abruzzesi che si sono permessi il lusso di vincere ben tre volte al Delle Alpi - e, nel campionato in corso, sono stati gli unici a portar via i tre punti - e una all'Adriatico dove i granata hanno raggranellato un sofferto 0-0 il 29 marzo '77. Nel torneo in corso, nelle ultime sette trasferte, il Toro non ha conosciuto via di mezzo, o ha vinto (3) o ha perso (4). La filosofia di Mondonico non cambiera' domani. Il tecnico riproporra' i centravanti Ferrante e Artistico con Asta e Lentini sulle fasce. In difesa rientrera' Bonomi e sulla sinistra, al posto dello squalificato Sassarini, si spostera' Tricarico, con Brambilla e Scarchilli a centrocampo. In panchina tornera' Parente, dopo due turni di sospensione. Sara' Domenico Casati, 55 anni, a fare le veci di Mondonico, confinato in tribuna dal giudice sportivo. Toro con il lutto al braccio per la morte del padre di Davide Palazzetti, l'amministratore delegato. Il PESCARA, dopo aver travolto in casa il Genoa, e' caduto a Lucca, ha pareggiato sul proprio campo con il Cesena e a Terni. Il Toro capita a PESCARA nel momento in cui i biancocelesti sono in cerca di rivalsa e di punti utili a riagganciare il treno per la promozione. Domani e' l'ultima spiaggia per la squadra di De Canio che, se non centrera' l'obiettivo, a fine stagione rischia di dover cedere il passo a Delio Rossi. Sulla strada del Toro, c'e' un ex granata, Luiso, che da due mesi, da quando e' tornato a PESCARA, non ha ancora trovato il gol. Un anno fa, Luiso sognava la Coppa delle Coppe con il Vicenza e aveva sfidato il Chelsea di Vialli e Zola in semifinale. Gli inglesi vinsero e poi si aggiudicarono il trofeo ma Luiso fu il capocannoniere della competizione con 8 gol. Era un uomo- mercato, richiesto da alcune squadre italiane, compresa la Fiorentina, e financo in Inghilterra. Ma il Vicenza pretendeva una dozzina di miliardi per lasciarlo partire e non se ne fece nulla. Luiso ruppe con la societa' e solo a gennaio ha ottenuto di passare in prestito al PESCARA. Il "Toro di Sora", come lo chiamavano in Ciociaria, dice che e' stata una scelta ponderata, come fu quella di cinque anni or sono quando, dopo aver debuttato in A in maglia granata al Delle Alpi con il Padova, sentendosi chiuso da Silenzi e Rizzitelli, chiese e ottenne dall'allora presidente Calleri di passare al PESCARA. Ora Luiso cerca il primo gol pesante, proprio con il Toro, una delle candidate alla A, ma nessuna vendetta nei confronti della societa' granata, cui rimarra' sempre riconoscente per averlo fatto uscire dall'anonimato della C2 lanciandolo nella massima divisione. Intanto, per il 50o anniversario della sciagura aerea di Superga, il Grande Torino sara' ricordato anche con l'emissione di un francobollo commemorativo. La decisione e' del ministro delle Telecomunicazioni, Salvatore Cardinale. Il francobollo sara' messo in vendita il prossimo 4 maggio.
Pubblicazione: 12-04-1999, STAMPA, TORINO, pag.33 Sezione: Sport Autore: BERNARDI BRUNO Diciannovesimo centro del bomber, ma due svarioni difensivi condannano i granata a Pescara Non basta Ferrante a salvare il Toro Artistico colpisce un palo Bruno Bernardi inviato a PESCARA Due regali difensivi, uno per tempo, e tre punti al PESCARA. Cosi' il Toro ha chiuso la sua trasferta in Abruzzo, perdendo la partita e Bucci, per il quale il campionato e' finito. E ora, la squadra di Mondonico, sempre seconda con 51 punti, sente sul collo il fiato del Lecce, che ha scavalcato il Treviso ed e' terzo a due lunghezze dai granata, e della Reggina che ha raggiunto i veneti al quarto posto, a quota 48. E con un calendario in salita. Come la partita di ieri. Il Toro s'e' trovato in svantaggio dopo appena due minuti con il primo gol in biancazzurro dell'ex Luiso. E, come gli era gia' capitato con Lucchese e Monza in casa, ha rimontato con Ferrante, ma stavolta non ha saputo evitare la sconfitta, arrivata quando ormai il pareggio sembrava cosa fatta. Una sconfitta maturata nel finale, quando le energie erano al lumicino, e in seguito ad una serie di errori che hanno avuto come protagonisti la coppia Lentini e Cudini, che non hanno impedito a Rachini di crossare, poi Pastine con l'uscita a vuoto e, infine, Bonomi che, forse "bloccato" da Palumbo, ha consentito a Esposito di piazzare il tocco vincente. E quel che piu' fa specie e' che il Toro aveva rafforzato il sistema difensivo con l'innesto di Sanna al 40' al posto di Ferrante, che accusava noie muscolari. Tre minuti piu' tardi il dispositivo saltava. Il PESCARA aveva fatto qualcosa in piu' per meritarselo anche se il Toro era sceso in campo con il proposito di espugnare l'Adriatico. Pur inserendo Cudini, uno stopper, al posto del fluidificante Sassarini, squalificato, e Scienza per Brambilla, Mondonico schierava due centravanti e due ali, Asta e Lentini. Un Toro sbilanciato che, al 2', era gia' sotto di un gol. Un lancio di Sullo tagliava il campo verso sinistra dove Esposito superava Bonomi e scodellava sotto porta un invitante pallone per Luiso che, anticipando Maltagliati, batteva Bucci. Il Toro non perdeva la testa. C'era ancora un brivido su un'incursione di Luiso che reclamava un rigore per un intervento di Cudini, ritenuto regolare dall'arbitro, poi i granata si riorganizzavano e imbastivano qualche buona combinazione. Come al 17' quando Scarchilli pescava Ferrante in profondita' e il bomber si liberava al tiro ma, da buona posizione, sparava diritto su Bordoni. L'allarme provocava la replica del PESCARA, su iniziativa del solito Esposito che smistava in area dove Baldi, davanti a Bucci, lisciava clamorosamente. Tornava a premere il Toro e Lentini, sfuggito a Rachini, crossava dal fondo per Artistico che, di testa, centrava il palo (41'). Sfortunato Ciccio-gol. Come Gelsi che, un minuto dopo, si vedeva respingere dalla traversa un violento e insidiosissimo sinistro scoccato da fuori area. C'era poi un tackle assai sospetto, nell'area torinese, di Maltagliati ai danni di Luiso, che invocava il rigore ma veniva ammonito. E, nel primo minuto di recupero, il Toro pareggiava. Su uno spiovente, Ferrante sfuggiva alla trattenuta di Zanutta e di testa anticipava l'uscita di Bordoni, scavalcandolo. Bel gol, il 19o. Meno spavaldo il Toro nella ripresa anche perche' il PESCARA si buttava in avanti e al 12' falliva di un soffio il raddoppio con Luiso che, con Bucci fuori causa, dirottava a fil di palo un bel traversone di Esposito. Al quarto d'ora, Bucci si scontrava violentemente con Luiso riportando la frattura del 4o metacarpo della mano sinistra e una ferita al capo suturata poi con 8 punti. Un ko che l'ha tolto dal campo e dal campionato. Gli suventrava Pastine che era subito chiamato al lavoro da Gelsi ma si faceva trovare piazzato. Usciva anche Ferrante, sostituito con Sanna, e il Toro si difendeva con affanno, crollando al 43'. Rachini dalla destra crossava, il pallone sorvolava tutta la porta con Pastine che saltava a vuoto e pescava Esposito, appostato sul limite dell'area piccola e pronto a dare il colpo di grazia. Pastine rincorreva l'arbitro per segnalare un'irregolarita', ma si buscava un'ammonizione. Stava scritto che il PESCARA facesse l'en plein con il Toro anche quest'anno.
Pubblicazione: 22-02-1998, STAMPA, TORINO, pag.30 Sezione: Sport Autore: BERNARDI BRUNO C'e' il Pescara e i tifosi "strigliano" il Torino Un patto con gli ultra' "Forti anche in casa" TORINO. La frusta degli ultra' sul Torino che, contro il PESCARA, non puo' permettersi il lusso di sbagliare ancora al Delle Alpi. Dove i granata non vincono dal 4 gennaio (sudatissimo 1-0 alla Reggiana). A Orbassano una trentina di tifosi ha animato l'ultimo allenamento, incitando la squadra con cori e striscioni. Basta con le figuracce, tirate fuori gli attributi, l'esplicito ammonimento. Non solo contestazione (e il solito Biato preso di mira), ma anche applausi per Lentini, Cravero, Bonomi e Bucci che, riconoscente, ha regalato ai fans un pallone. Folklore e nessun incidente. Le tre gazzelle dei carabinieri che si trovavano davanti ai cancelli non hanno dovuto intervenire. Reja ritiene che il "blitz" possa stimolare ancora di piu' la squadra a proseguire sulla strada della riscossa intrapresa a Foggia, dopo la lunga crisi: "Hanno creato l'atmosfera giusta. Capitava anche quando ero a PESCARA, Verona e Brescia. Chiaro che la tifoseria e' portata a dimenticare che eravamo quartultimi e siamo risaliti in zona promozione, compiendo un gran salto. La gente vuole vedere coronato l'obiettivo della serie A. Faremo di tutto per riuscirci, ma c'e' bisogno di umilta', coscienza dei propri limiti e capacita' di sfruttare i pregi. Sappiamo di non essere una squadra che puo' ammazzare il campionato. E altri tre punti determinanti ci galvanizzerebbero in vista di un trittico di ferro, a Marassi con il Genoa, sul nostro campo col Verona e a Venezia". All'andata, il PESCARA travolse 3-0 un Toro irriconoscibile. L'allenatore era ancora Souness, ormai sull'orlo del licenziamento. Reja gli subentro' due partite dopo trovando una squadra a pezzi che, al mercato di riparazione, venne poi ridisegnata. Il PESCARA, lunedi', dopo la sconfitta interna con la Fidelis Andria, ha esonerato Viscidi assumendo Buffoni. Il nuovo tecnico ripete che, dopo la trasferta di Torino, sapra' quali potranno essere gli obiettivi da perseguire. Non si fa soverchie illusioni sulla gara odierna e dice di temere soprattutto Lentini. Reja conosce bene Buffoni, ma non ritiene che l'amico e collega rivoluzionera' il PESCARA: "Fara' solo qualche correttivo. In avanti c'e' Cammarata, un ex da tenere d'occhio, ma la forza degli abruzzesi e' il centrocampo". Reja rilancia Lentini e si aspetta che il capitano lo ripaghi con una prestazione all'altezza della sua fama. Anzi, ne e' certo: "A Foggia l'ho portato in panchina perche' aveva bisogno di una pausa di riflessione. Non l'ho mai messo in discussione pero', in un torneo di 38 giornate, e' dura mantenere certi ritmi; un calo e' fisiologico. In casa Gigi ha sempre dato un buon apporto e lo fara' anche con il PESCARA. Il nostro campionato entra nel vivo, e' come se ricominciasse adesso". Per la prima volta in questa stagione, Sommese sara' titolare al Delle Alpi. Lo e' stato ad Andria, Chievo, Lucca e Foggia, con un bilancio positivo, tre vittorie e una sconfitta. Il gol di Foggia, il terzo in 11 partite, e la bella prestazione gli sono valsi la conferma. Lui si sente un jolly e ama giocare da rifinitore, dietro le punte, ma accetta volentieri di agire come tornante, sulla fascia destra: "Ho sconfitto l'ernia del disco che, un anno fa, mi aveva creato grossi problemi, sono in grado di sacrificarmi nei rientri e di contrattaccare. Ringrazio Camolese e il professor Sguazzero che mi hanno incitato ad impegnarmi in allenamento, a saper aspettare il mio momento. Ora e' arrivato e debbo sfruttarlo al massimo. Sono maturato". A 21 anni Sommese non ha ancora la patente, ma vuole pilotare le punte del Toro verso un successo importante. Bruno Bernardi
Pubblicazione: 24-12-2001, STAMPA, SAVONA, pag.53 Si arriva alla pausa tra i malumori Il caso-Pescara rimane sotto i riflettori ma anche gli arbitraggi sono nel mirino Vacanza per la pallanuoto sino al 5 gennaio. Il torneo di A1 (l'unico in corso perche' A2 e B partono a febbraio) riposa per due settimane. O meglio, le squadre si alleneranno a ritmo piu' blando: per esempio il Recco tornera' in acqua giovedi' e il Savona venerdi'. Non si riposano invece i giudici e gli avvocati perche' l'affare del PESCARA e dei suoi innumerevoli stranieri mina la tranquillita' di Fin e Lega. La situazione al momento e' questa: Hernandez, lo spagnolo che per primo ha fatto causa alla Fin (su istigazione e consiglio del duo Estiarte-Pomilio) e' ormai fuorigioco. Il tribunale di secondo grado ha ribaltato la sentenza del primo processo e il 14 dicembre ha dato ragione alle tesi difensive della Fin. La faccenda sarebbe chiusa se non fossero avvenuti tra la prima e la seconda sentenza due fatti gravi: il PESCARA ha schierato quattro stranieri in otto partite, la Lega di A1 ha raggiunto un accordo con la societa' abruzzese perche' possa sino a fine stagione inserire nella lista dei 13 quattro stranieri (mentre le regole federali ne prevedono solo tre, siano comunitari o extracomunitari) purche' in acqua non ce ne siano piu' di tre alla volta. Cosa fare dei risultati gia' acquisiti, soprattutto di quelli dove il PESCARA, giocando con un numero irregolare di stranieri, ha strappato punti preziosi nella prima fase a Roma ed Anzio, e nella seconda alla Canottieri Napoli? Quest'ultima ha gia' deciso per conto suo, infischiandosene di gentlemen agreement e patti d'onore vari. Ecco cosa racconta il team manager Cammarota: «Il nostro ricorso e' gia' sul tavolo del Procuratore Federale. Sabato 15 dicembre il PESCARA ha vinto alla Scandone schierando quattro stranieri, questo e' irregolare. Punto e basta. Dovra' pagare il rischio che si e' assunto decidendo di non attendere la sentenza definitiva del tribunale civile». Il Procuratore indaga anche sulle partite della prima fase e le sue indagini potrebbero essere rafforzate, a breve, dagli esposti di Anzio e Roma. Si va verso una drammatica spaccatura nella Lega perche' i vertici, dal presidente Gervasio ai consiglieri liguri Fondelli e Solari, vorrebbero rispettare gli impegni col PESCARA. Intanto il PESCARA continua a schierare 4 stranieri: sabato per esempio la Florentia ha vinto di un soffio a Le Najadi, ma cosa sarebbe successo se i toscani avessero pareggiato o perso? Questa situazione di incertezza va assolutamente risolta prima che il torneo riprenda, il presidente della Fin Paolo Barelli si sta personalmente impegnando perche' la soluzione arrivi veloce e il piu' indolore possibile: «Sempre nel rispetto dei regolamenti, perche' la giustizia sportiva deve fare il suo corso». Altro punto dolente che verra' affrontato in questi giorni e' la questione arbitri. Il nuovo vertice del Gug ha lanciato molti giovani in A1 con risultati discutibili. Nelle ultime giornate si sono viste direzioni di gara (per fare due esempi, Lucente in Camogli-Roma e la Sardellitto in Chiavari-Messina) assai scarse e salvate solo dalla vicinanza di arbitri internazionali come Clara e Caputi. Ancora peggio sabato in una partita passata quasi sotto silenzio. La ex Snam, ora S. Donato Milanese, ha rinunciato alla A2, la Fin ha chiamato a prendere il posto la vincente dello spareggio tra le seconde dei gironi Nord di serie B. Sabato, Imperia di fronte al Bergamo in quel di Torino. Intanto si e' iniziato con un'ora di ritardo sull'orario previsto (le 18) per disguidi organizzativi. Poi la squadra del presidente Todiere e' stata clamorosamente danneggiata dall'arbitraggio: il 9-7 a favore dei bergamaschi lo si deve ai signori Carannante e Fassino, quest'ultimo esordiente... \
Pubblicazione: 24-10-2001, STAMPA, SAVONA, pag.55 STRANIERI «LIBERI» O NO? IL PARERE DI MISTRANGELO Per il caso-Pescara si muove il Governo Ennio Fornasieri SAVONA Pallanuoto nella bufera per la questione degli stranieri senza limiti: il primo round l'ha vinto il PESCARA. Una legge non sportiva (art. 43 della legge Turco-Napolitano) da' ragione al club di Manuel Estiarte. Lo ha deciso una sentenza del giudice civile del tribunale di PESCARA, Enrico Carbone. Le conseguenze rischiano di essere devastanti. La Lega Pallanuoto e la Fin sono state tempestate di proteste da parte degli altri club. Il presidente Paolo Barelli si incontrera' domani con Pescante e col ministro Urbani che ha preso a cuore un problema che rischia di sconvolgere tutto e tutti: non solo il mondo della pallanuoto, ma anche quello sportivo dei dilettanti nella sua globalita'. C'e' chi parla di sospendere momentaneamente il campionato o scioperare. Lo conferma lo stesso Barelli: «Il problema potrebbe finire in Parlamento, vedremo cosa succedera' nelle prossime ore. Invito tutti alla calma, anche se capisco la rabbia delle societa'. Per ora, faremo ricorso. Vedremo cosa si puo' fare, magari per modificare la legge. Uno sciopero o una sospensione? In questo momento non mi sento di smentire nessuna ipotesi». Allo stato attuale delle cose il PESCARA puo' far giocare tutti gli stranieri che vuole, alla faccia delle normative federali e degli accordi con la Lega. E non solo: con questa normativa la pallanuoto subira' una mazzata non indifferente sul fronte giovani. Il concetto lo spiega bene il tecnico della Rari Nantes Athena Savona, Mistrangelo: «In prospettiva questa cosa danneggia i settori giovanili e chi porta avanti questo discorso, a meno che non si intervenga a livello di Fin con politiche contributive che tutelino i vivai». Poi entra nel merito sportivo: «Se e' vero che il PESCARA accetto' a suo tempo la proposta dei tre stranieri come ''tetto'' in campionato, allora la Lega e' stata ingenua. Se cosi' non fosse, e mi preme sottolineare il ''se'', credo che tutte le squadre dovrebbero rifiutarsi di giocare col PESCARA. Di sicuro questo e' un campionato falsato nei contenuti. Poi magari saranno presi provvedimenti a breve: ma non so quanto saranno efficaci». Ieri serla Lega Pallanuoto ha diramato un comunicato-stampa con cui afferna: «Qualota io PESCARA non otrni sulle suen decisoini, la scoecitra' aderenti alla Lega sono decise ad atrtiare le inoiziarivce che riterrenno piu' opportune, a partire dal nblocco dell A1, fin da sabato 27 ottobre». Il fatto che il numero uno della Fin abbia mobilitato tutto e tutti e si ritenga seriamente preoccupato per questo terremoto, la dice lunga. E' stato riunito un Consiglio federale urgente perche' per Barelli la definizione «non discriminazione» che libera tutti e non fa distinzioni tra comunitari e non, rischia di fare sfracelli. Forse non solo a livello sportivo. Pubblicazione: 23-01-2001, STAMPA, SAVONA, pag.44 I passi indietro dei blucerchiati e la polemica a distanza tra Burgnich e Cagni Samp: l'importante e' muoversi L'1-1 col Pescara: delusione, ma non dramma Giancarlo Scartozzoni GENOVA Ricordate Milan-Atalanta di alcune stagioni fa, con i giocatori rossoneri che non restituiscono una rimessa laterale ai bergamaschi, cross e gol del Milan? Oppure il gesto di sportivita' di Di Canio alcune settimane orsono, a bloccare il pallone con le mani invece di realizzare un gol molto agevole? Ebbene, qualcosa di simile (per i giocatori e la panchina del PESCARA) si e' ripetuto domenica al Ferraris, protagonista la Sampdoria in occasione della rete del pareggio con il PESCARA, autore del gol Luiso. L'accusa, pesante, e' partita da Tarcisio «Roccia» Burgnich, da appena otto giorni alla guida dei pescaresi, che tornava da ex sul campo genovese; la risposta di Gigi Cagni, piuttosto nervoso per non essere riuscito a dare alla squadra il giusto assetto sullo scacchiere, non si e' fatta attendere: «Casi totalmente diversi. Il pallone era in nostro possesso, il giocatore a terra era nostro, saremo liberi di decidere se proseguire l'azione oppure no. Vasari era a terra ma pronto a rialzarsi, non accetto simili contestazioni: se i giocatori del PESCARA si sono fermati, fatti loro». Chiuso questo capitolo, che domenica ha reso elettrizzante l'area delle interviste, a mente fredda l'allenatore blucerchiato rivede i 90' contro il PESCARA. «Come ho detto ieri a caldo, confermo: gli errori sono tutti da addossare al sottoscritto, ho sbagliato nel lavoro settimanele e nel preparare la partita. Un fatto mentale: noi tesi e imballati, loro piu' sciolti nonostante la situazione di classifica sia diametralmente opposta. Evidentemente la partita non e' stata preparata, in settimana, in maniera ideale: le responsabilita' sono tutte mie». Al termine del girone d'andata la Sampdoria rimane comunque in corsa per la serie A. Trenta punti, nel gruppone di testa, molto numeroso, che aspira ai quattro posti promozione. Cagni ritrova il sorriso in sede di bilancio di meta' stagione. «Ovvio che avrei sperato in qualche punto in piu', ma siamo sempre in corsa per la serie A e questo e' il fattore piu' importante. Per assurdo dico che le possibilita' di andare in A, dopo la prestazione offerta contro il PESCARA, sono aumentate. Infatti avremmo meritato di perdere, visti i due legni colpiti dai nostri avversari, eppure abbiamo colto un punto: significa che la dea bendata e' dalla nostra parte». Domenica i blucerchiati saranno di scena a Terni, contro una formazione che fa parte del folto plotone di testa. Le operazioni di mercato della Ternana sono nelle mani di Paolo Borea, protagonista della Sampdoria degli anni d'oro... «Sara' un'altra partita importante, come tutte quelle di B. Ma la Ternana e' ancora lontana. In settimana dovro' rivedere con i ragazzi la prestazione offerta contro il PESCARA e correggere i tanti errori commessi. Importante il gol di Luiso, che aveva pronmesso una rete a Marassi e ha... mantenuto la promessa. Lombardo ha giocato un tempo, necessita di qualche domenica per inserirsi nel nostro gioco. Tutto sommato rimango ottimista». Questa volta Gigi Cagni non ripete la solita frase, ormai famosa: la Sampdoria, quando gioca da Samp, e' la squadra piu' forte della serie cadetta. Finora non lo ha dimostrato (cinque i punti di ritardo dalla vetta, sette le squadre che precedono i blucerchiati, compreso il Torino che ha inserito la quinta marcia), ma nel ritorno potrebbe farlo.
Pubblicazione: 21-12-2000, STAMPA, NAZIONALE, pag.32 Sezione: Sport Autore: BERNARDI BRUNO Serie B: per i granata reduci da tre vittorie il pericolo viene dal Pescara ultimo in classifica Galeone prova ad affondare il Toro «E' una corazzata, ma noi abbiamo fame di punti» Bruno Bernardi Una vita zingaresca quella di Giovanni Galeone, allenatore quasi sessantenne che ha avuto alti e bassi in carriera ma non ha mai fatto praticare un calcio banale alle sue squadre. Piaceva a Diego Armando Maradona e ci fu un tempo, sul finire degli Anni 80, che sembro' sul punto di passare a quel Napoli. All'epoca, piaceva anche al Toro e il progetto non ebbe un seguito. C'e' stato ancora un interessamento, non ufficiale, da parte di qualcuno vicino al Toro anche qualche mese fa, senza sviluppi. Sabato, Galeone sara' al Delle Alpi come avversario dei granata. Galeone, lei e' alla guida del PESCARA per la quarta volta e forse e' un record. Ora che sta lottando per la salvezza, si sente piu' un tecnico o una sorta di missionario? «C'e' riconoscenza per la citta', la societa' e la squadra che mi hanno regalato le soddisfazioni piu' belle, a partire dalla storica doppia promozione dalla C alla A in un anno. Un altra grossa impresa fu la permanenza nella massima divisione. Con la mia filosofia, ebbi l'opportunita' di mettermi in vetrina. Mi corteggiarono club importanti». Recentemente, quand'era disoccupato, la cercarono Salernitana e Genoa. Perche' non ha accettato? «Non volevo piu' saperne della B, un campionato in cui si pratica un calcio ''matto''. Ho rifiutato offerte clamorose. Il richiamo della foresta, invece, e' stato forte. Non ho resistito e guadagno meno di quanto avrei ottenuto da altre parti». C'e' un clima teso, di contestazione tra la tifoseria dopo la pesante sconfitta interna con il Treviso che ha aggravato la crisi. Bastera' Galeone o solo un miracolo potra' salvare il PESCARA? «Ci vorra' un miracolo. Siamo ultimi e la situazione di classifica e' difficile. L'anno scorso avevo una squadra piu' forte in attacco, come dimostrano i 64 gol segnati e i 30 punti che facemmo nel girone di ritorno, e che potevano essere 32. Il PESCARA non doveva cedere Maurizio Rossi. Resta un gruppo da sesto posto anche se mi manca un'ala destra e la cercheremo a gennaio. Sotgiu o Mazzeo potrebbero andare bene. E' indispensabile conquistare tre o quattro punti nelle ultime tre gare del girone di andata». Cominciando al Delle Alpi dove il PESCARA ha vinto le ultime tre gare con il Toro? «Calma. Il Toro e' una corazzata inaffondabile, la piu' forte della B a pieno organico. E non lo dico perche' e' reduce da tre vittorie consecutive e si sta riavvicinando a grandi passi alla zona promozione. Non verro' a Torino per fare le barricate. Non e' nel mio stile e non avrebbe senso. Se vedrete il PESCARA difendersi sara' perche' costretto dal Toro». Partita scontata, a senso unico? «Nemmeno per sogno. In B nulla e' scontato. Il mio PESCARA gioca meglio con le grandi antagoniste, perche' hanno un gioco che rientra nella logica. Proprio come il Toro».
Pubblicazione: 25-05-1997, STAMPA, SAVONA, pag.8 Nervi, un'amara sentenza Il Pescara passa alla Sciorba e condanna la banda-Sciacero GENOVA. Il Nervi retrocede in A2 dopo un solo anno di permanenza nella massima divisione. Era scritto, soltanto gli ottimisti ad oltranza, ma in questo caso sarebbe piu' giusto definirli , avrebbero potuto sperare in un risultato diverso dal derby di Catania o in un successo dei genovesi di Chicco Sciacero contro la Pomilio- band. Ovviamente tutto questo non si e' verificato: la Paguros, in quella che qualcuno non ha esistato a definire , ha sconfitto il Catania, il Pescara ha superato di misura il Nervi (11- 10, parziali visti da parte ospite 5-1 2-4 1-1 3-4) conquistando due punti insignificanti per la posizione di accesso ai playoff (il Pescara terzo era e terzo rimane), ma determinanti per la condanna del Nervi. A Catania la partita era finita, quando alla Sciorba mancavano ancora 5' di gioco effettivo. Ed e' risaputo, che i cinque minuti della pallanuoto non sono quelli del calcio, ma valgono molto di piu', diciamo un quarto d'ora abbondante. In questo lasso di tempo i nerviesi hanno cercato con ogni mezzo di capovolgere il risultato, ed a bordo vasca qualcuno ha con gesti significati il clan pescarese, ma gli abruzzesi (come era giusto che fosse) non hanno regalato nulla, ed anzi Attolico ha compiuto un paio di interventi alla... Attolico. Conclusione? Vittoria del Pescara e condanna del Nervi. Nel frattempo in Sicilia si era verificato tutto e il contrario di tutto: dall'iniziale vantaggio del Catania (quello della speranza per il Nervi), al sorpasso ed il tranquillo controllo dei minuti finali da parte del di Cufino. Alla Sciorba bruttissimo avvio di un Nervi contratto, quasi timoroso di un Pescara che invece ha denotato evidenti limiti: gli abruzzesi entrano nei playoff perche' evidentemente qualche altra formazione (le due liguri?) si e' persa, o e' stata penalizzata in frangenti decisivi. Comunque Pescara subito sul 4-0 con Bovo, doppietta di Delic e Roberto Calcaterra; accorcia Magalotti e chiude il tempo Alex Calcaterra. Seconda frazione con doppiette di Crivelli e Locatelli per i liguri, doppia risposta di Roberto Calcaterra. Terzo tempo con appena due reti, di Ramberti per il Nervi ed Estiarte per il Pescara. Via all'ultima frazione con subito Alex Calcaterra, poi Crivelli, nuovamente ospiti con Pomilio, ancora Magalotti, replica Alex Calcaterra e chiude il Nervi con Ravina e Magalotti. Ma non basta: e' A2. Giancarlo Scartozzoni
Pubblicazione: 09-07-1993, STAMPA, TORINO, pag.32 Sezione: Sport Autore: BECCANTINI ROBERTO Scibilia e Marino resistono agli interrogatori: oggi sentenza Galeone a marcia indietro Il tecnico crolla e ritratta le accuse MILANO. Non solo un processo al PESCARA per una partita persa in maniera sospetta (a Taranto, 7 giugno 1992). Di piu'. Uno spaccato del calcio italiano: con le sue miserie e il suo sottobosco. Sono le sette di sera, nove ore dopo l' inizio del dibattimento, quando Giovanni Galeone crolla e ritratta quanto messo a verbale. Con un filo di voce, l' ex allenatore del PESCARA farfuglia che , ma anche lo , basta leggere gli atti) li aveva invitati a non impegnarsi contro il Taranto perche', a prescindere dalla graduatoria finale, un premio l' avrebbero ricevuto comunque>. Al sostituto procuratore Di Paolo e allo sceriffo Labate aveva confessato il contrario: che si', il nucleo storico della squadra gli aveva il piano scellerato del direttore generale: indennizzo onni comprensivo al di la' della posizione in classifica. E' cosi' stravolto, Galeone, che il presidente della Disciplinare, Artico, gli concede 10' di pausa. E' una storia torbida, nata da una telefonata di una maga (Miriam Label, assente) che il club abruzzese teneva regolarmente a libro paga e alla quale Galeone aveva anticipato 100 milioni, e cresciuta attorno a una squallida ripicca sui premi: i giocatori non si accontentavano di quello complicatissimo, fra moltipliche e jolly legato alla promozione, gia' acquisita, ne reclamavano un altro, relativo all' eventuale primo posto nel campionato di B. Scibilia, il presidente, aveva stanziato 100 milioni, la squadra l' aveva deriso, cosi' pochi? Marino era, e' l' uomo chiave. Difeso dall' avvocato Chiusano, presidente della Juve, deferito per illecito, due ore sotto torchio. Resiste dignitosamente (Galeone rivela: ) e riceve un aiuto da Allegri: . Camplone cade in sofferte contraddizioni. Artico lo invita a . Camplone e' il giocatore a cui, alla vigilia di Taranto PESCARA, Marino ha comunicato la volonta' societaria di non corrispondere . E' imputato, come Righetti, Pagano e Galeone, di omessa denuncia, mentre il PESCARA deve rispondere di responsabilita' oggettiva e il Taranto di responsabilita' presunta. Quanto a Galeone, 210' in pista, si fa harakiri pur di salvare il PESCARA. Resta addirittura senza avvocato: Di Biase va via e Silvestri (PESCARA) ne rifiuta il patrocinio per palese incompatibilita'. Nella notte, alle 22, 45, ennesimo colpo di scena. Chiusano, atteso per oggi a Roma da impegni inderogabili, ribalta la prassi e chiede di parlare prima delle richieste del pm Martellino. Prima, proprio cosi'. Chiusano e' il difensore di Marino. la maga (una truffatrice) e la cassetta della telefonata, . Smonta il teorema Galeone. Oggi arringhe e sentenze. Roberto Beccantini Pubblicazione: 17-05-1993, STAMPA, TORINO, pag.7 Sezione: Sport Autore: GRIPPO ERNESTO Espulso Nobile, gli abruzzesi si scatenano e Galli da' loro una mano Bastano dieci a umiliare il Napoli Fonseca sbaglia un rigore, poi fuori pure Crippa PESCARA. Ennesima figuraccia per il Napoli in un campionato da dimenticare al piu' presto. Rimedia una sconfitta rotonda e non puo' accampare attenuanti. Il PESCARA ritrova orgoglio, senso tattico, grinta ed un pizzico di fortuna. Alla fine 15 mila tifosi in piedi ad applaudire per la Vincenzo Zucchini. Per Ottavio Bianchi si tratta di una sconfitta, tutto sommato, addirittura prevedibile: . I partenopei stentano a trovare gli schemi e vagano per il campo alla ricerca del gioco perduto. Nei primi minuti solo Ferrara suscita un'emozione con un colpo di testa che sfiora il clamoroso autogol. La partita si trascina sul piano della straordinaria apatia fino al 23', quando Nobile, nei panni dell'ultimo uomo, abbraccia con estremo vigore Zola. L'arbitro Rosica, impeccabile in questa occasione ed in poche altre per la verita', premia con la doccia anticipata l'estremo difensore biancazzurro. Il vantaggio numerico mette pero' in crisi il Napoli e da' la carica al PESCARA. L'uomo in piu' produce l'effetto di costringere gli attaccanti napoletani a rincorrere gli avversari per tutto il campo e di consentire agli adriatici di manovrare in spazi piu' ampi. Al 31' Dunga su calcio piazzato saggia i riflessi di Galli che si salva come puo'. Careca e Fonseca trovano difficolta' a localizzare lo specchio della porta e si lasciano andare a numeri di alta acrobazia soprattutto senza palla. Nel finale del primo tempo Allegri sale in cattedra, attraversa tutto il campo e consente a Compagno di risvegliare l'istinto di Galli con un insidioso rasoterra da dieci metri. Si torna in campo e Rosica fischia la ripresa con Galli ancora fuori dal terreno di gioco. Non e' proprio giornata per il direttore di gara. Le voragini del centrocampo napoletano allettano un pimpante Sivebaek che al 51' trova il modo di percorrere 60 metri palla al piede e servire Palladini. Il centrocampista entra in area e segna. Il vantaggio galvanizza il PESCARA e stordisce ulteriormente il Napoli. Zola potrebbe rimettere tutto in discussione con un calcio di punizione che si stampa sulla traversa al 61'. Al 64' Crippa decide di anticipare i compagni negli spogliatoi, replicando il copione recitato da Nobile nel primo tempo, fermando Borgonovo lanciato a rete. Nonostante tutto ancora un'occasione per pareggiare. Fallo di mano di Compagno in area e rigore indiscutibile. Fonseca calcia senza convinzione e forza. Marchioro compie egregiamente il suo dovere. Il PESCARA comprende che e' questa la giornata del riscatto. Borgonovo sfodera un colpo da maestro e con un ozioso pallonetto beffa Galli in uscita dal limite dell'area di rigore. Dunga opera in fase di interdizione come un giovane di belle speranze. Zola si spegne lentamente con una serie di giocate nebulose e prive di qualsiasi fondamento. Il finale e' tutto del PESCARA. Cori di ole' accompagnano le azioni. Pubblico e panchina in piedi attendono con trepidazione il fischio finale, la retrocessione sembra un dramma ormai lontano. Il tempo e' scaduto ma Palladini offre l'ennesimo pallone d'oro a Borgonovo. Galli, dopo aver afferrato il pallone, lo lascia cadere sui piedi di un incredulo Borgonovo che non si lascia sfuggire l'occasione. Ernesto Grippo
Pubblicazione: 28-10-1996, STAMPA, TORINO, pag.31 sezione: Sport Autore: ANSALDO MARCO Giampaolo e Sullo firmano la prima sconfitta casalinga della squadra di Sandreani Il Toro non punge, il Pescara si' Ai granata continua a mancare un goleador TORINO. Chi ha seguito fin qui il Toro con pazienza certosina e incrollabile fede ci assicura che il primo tempo dei granata contro il PESCARA e' stato il migliore che si sia visto quest'anno. Gli crediamo sulla parola. Ma se alla fine di tanto prodigio il Toro si trovava in svantaggio per 1-0, e ha poi perso meritatamente il match per 2-0, ci chiediamo se davvero ci sia da trarne un motivo per essere soddisfatti, come fa Sandreani: significa che persino quando gioca bene la sua banda rischia l'osso del collo. Non e' il massimo per chi punta alla promozione. Quello di ieri e' stato un bruttissimo colpo. Era il giorno del debutto casalingo di Cammarata, l'ultimo dei troppi tentativi calleriani di rabberciare un attacco che segna poco. Ebbene non e' successo niente. Tutte le pezze sembrano piccole rispetto al buco: l'ex ragazzo juventino si e' mosso molto alla ricerca di un'intesa con Florijancic ma non c'e' stato verso di portarlo davanti a De Sanctis, suo compagno nell'Under 21. Il gioco del Toro, anche nel periodo migliore, si e' esaurito nelle occasioni create da palla ferma, nella teoria di calci d'angolo perfettamente inutili e in qualche mischia che avrebbe potuto finire meglio. Sarebbe dura per qualsiasi attaccante liberarsi da certa marmellata. O si trova un gioco piu' preciso oppure Cammarata e' destinato a un campionato di stenti, come Florijancic (che ha talento), Ipoua, Ferrante e Balesini, gli uomini saliti su questa giostra delle punte di cui il Toro e' oggi piu' provvisto di un cancello. L'altra botta ai granata viene dalla constatazione che il PESCARA nell'ultima mezz'ora li ha superati nella corsa e nel finale li ha annientati nel fisico, come se non avesse giocato mercoledi' in Coppa Italia: e' una differenza di preparazione? di energie dosate meglio? di stimoli? Vedere il Toro piegarsi sulle ginocchia, incapace persino di difendere lo 0-1 negli spazi sempre piu' larghi, non e' stato uno spettacolo gratificante per i 14 mila venuti al Delle Alpi per assistere a un test verita': negli applausi che hanno salutato l'uscita del PESCARA c'era rabbia, amarezza, magari un filo di rassegnazione. Peccato. L'avvio era stato buono per il Toro. Delio Rossi e' uno dei nuovi profeti sull'asse Zeman-Sacchi, ma nei primi venti minuti il PESCARA ha giocato con la soggezione del villico che entra nel palazzo del signore, infilando le pattine per non sporcare in terra. Il 4-3-3 pescarese e' una mezza bufala, almeno lo e' stato a Torino: Palladini e Giampaolo, le due ali, stavano molto arretrate, come centrocampisti aggiunti. A parte il problema di una stringa rotta che faceva perdere un paio di minuti all'arbitro, con un balletto di calciatori ruffianescamente attorno manco facessero i calzolai, le emozioni venivano da un paio di colpi di testa di Scarchilli (15' e 19') e da un'azione (17') che portava Martelli al tiro, da posizione non difficile: ma il tocco al volo del terzino si perdeva per l'aria. Buon Toro, pero'. Non facevamo in tempo ad annotare la vena podistica di Longo sulla destra, che il ragazzo perdeva maldestramente la palla e il PESCARA, per dirla con Rossi (o con Sacchi) ripartiva: era Greco che appoggiava al centro per Giampaolo, tra un rimpallo e un gioco di prestigio il cannoniere che la Juve rimpiange si liberava e tirava a colpo sicuro. Era il 30'. Giampaolo fino a quel punto non si era mai visto. Ma e' questa l'abilita' dei talentini, che in B pesano il doppio. Nel Toro il talentino sarebbe Scarchilli, pero' il suo e' un altro ruolo e non possiede la stessa sensibilita' per la porta. Da una mischia (31') nasceva un'occasione per Maltagliati, il cui tiro era deviato da Colonnello, poi Cristallini al 42' e Cammarata con un tocco liftato al 45' impegnavano De Sanctis, portierino niente male, costruito in casa come al Toro non si usa piu'. L'insistenza dei granata proseguiva nell'avvio di ripresa, ma ogni volta che il PESCARA prendeva palla nella propria meta' campo i suoi affondi erano piu' ispirati del tambureggiare torinista, sempre piu' prevedibile, con lanci lunghi verso l'attacco dove non c'e' chi possa tenere palla. All'8' Greco scheggiava la parte alta della traversa, e dalla mezz'ora il Toro non esisteva piu'. Il gol di Sullo, liberato da un lancio di Gelsi con la difesa aperta, raccoglieva gli applausi della Maratona. A qualcuno bisognava pur battere le mani. Marco Ansaldo
Pubblicazione: 15-02-1993, STAMPA, TORINO, pag.6 Sezione: Sport Autore: GRIPPO ERNESTO Due reti nel primo tempo assicurano agli adriatici una vittoria importante E Galeone inguaia il Brescia Lucescu severo: questa non e' la mia squadra PESCARA. PESCARA in formazione largamente rimaneggiata, ma non lo dimostra. Brescia privo delle sue punte e si vede. Biancazzurri compatti e razionali. Rondinelle svolazzanti. Le numerose assenze costringono Galeone a schierare una squadra volitiva, tenace, non rassegnata. Lucescu sa di non poter giocare senza attaccanti e da' fiducia a Giunta, latitante per 90 minuti. E' il Brescia a costruire la prima azione pericolosa. All'8' Hagi scodella al centro per Mateut che colpisce senza cognizione di causa. A centrocampo il PESCARA e' concreto e preciso. Il sapiente Dunga muove le fila di un reparto ben calibrato. Al 10', su calcio di punizione di Allegri, Mendy salta piu' alto di tutti e beffa Landucci. Doppia soddisfazione per il senegalese non certo beniamino del tecnico. Lo svantaggio aumenta il torpore del Brescia che dispone di un Sabau grazioso e di un Hagi lezioso. Al 15' Compagno ricorda a tutti le sue doti di uomo infaticabile e onnipresente concludendo di poco sopra la traversa. Il PESCARA non perde il vizio di lasciare spazi vuoti in difesa, ma trova un Marchioro in grado di sostenere il ruolo di secondo libero. Al 21' Hagi entra in area, semina il panico, si gira bene ma non sorprende il portiere. Allegri sfiora un gol clamoroso direttamente su calcio d'angolo con Landucci che mette a dura prova le reni. Al 39' gli adriatici protestano per un presunto fallo su Allegri in area. Baldas, da due passi, e' di parere contrario. Brescia alla ricerca del pareggio senza una logica di gioco. Al 41' Allegri s'infila con intelligenza tra le maglie del centrocampo bresciano e ordina a Borgonovo di non fallire. Il centravanti attende l'uscita dell'amico Landucci e lo batte con un rasoterra alla sinistra. Nella ripresa gli allenatori sostituiscono le pedine difensive. Alfieri per Mendy e Marangon per Brunetti. La musica non cambia. Alta fedelta' di Compagno e soci, note stonate tra i bresciani. Cerca la soluzione su calcio piazzato Hagi al 47', ma non riesce ad andare oltre l'intenzione. Il PESCARA prova addirittura il pressing per non far ragionare gli avversari che ci riescono benissimo da soli. Giunta stenta a comprendere il perche' della sua presenza in campo. Al 60' Compagno inserisce la marcia in piu' e serve Borgonovo che si gira su se stesso senza sfiorare il pallone. Le occasioni per i biancazzurri di arrotondare il punteggio non mancano. Massara e Borgonovo si ritrovano piu' volte a incontri ravvicinati con il gol, ma non sono abituati a tanta grazia, preferiscono non esagerare. In campo corrono tutti, ma in pochi sanno il perche'. A tempo scaduto, Marchioro trova il modo di conquistarsi un'ulteriore nota di merito deviando d'istinto in angolo un colpo di testa di Rossi. Il PESCARA esce tra gli applausi meritati. I giocatori del Brescia corrono negli spogliatoi. Lucescu con diplomazia disconosce la squadra: . Hagi abbozza un'analisi tecnica della gara: . Apprezza comunque la sua prova: . Scibilia fa retromarcia sul presunto chiarimento con Galeone nel dopo-Brescia: . Galeone promuove a pieni voti l'undici: . Mancavano alcuni suoi pupilli, sara' stato un caso. Ernesto Grippo
Pubblicazione: 04-01-1993, STAMPA, TORINO, pag.7 Sezione: Sport Autore: RAIO VITTORIO La doppietta dell'uruguaiano da' respiro alla squadra di Bianchi E' Fonseca l'oro di Napoli I partenopei hanno superato senza affanni un Pescara troppo disinvolto Proteste degli abruzzesi: c'era fuorigioco in occasione della seconda rete NAPOLI. . In questa frase di Galeone c'e' il match tra Napoli e Pescara. Una doppietta dell'uruguayano, che ha giocato dopo un'infiltrazione alla caviglia sinistra, fa respirare il Napoli. Dimezzato lo svantaggio sulla Roma e sull'Udinese, guadagnati due punti sul Genoa. Gli azzurri finalmente possono vivere sette giorni di tranquillita', guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Al di la' dei due gol, lascia ben sperare la facilita' con la quale la squadra di Bianchi e' riuscita ad arrivare dinanzi a Marchioro, a creare occasioni da gol. Anche se va sottolineato che e' stata facilitata dal gioco per niente utilitaristico, ostruzionistico, anzi disinvolto degli abruzzesi. Insomma al San Paolo si e' visto il solito Pescara: gioca, fa giocare e... segnare. Anche ieri, come durante l'era Maradona, il risultato avrebbe potuto acquisire maggior risalto se Fonseca, Crippa e Tarantino avessero messo a segno tutte le opportunita' loro capitate. Alla fine della gara alcuni giocatori del Pescara hanno protestato per la dubbia posizione di Fonseca in occasione del secondo gol. Sono pero' immediatamente stati zittiti dal d.g. Marino: . Il Pescara resiste agli assalti del Napoli solo quindici minuti. Vano il piano di Galeone di arginare le folate iniziali degli azzurri e venir fuori alla distanza, sfruttando anche il logico nervosismo degli avversari, magari fischiati dai propri tifosi. Dopo un palo colto da Policano, un palo che aveva fatto credere che il 1993 non fosse meno fortunato dell'anno appena archiviato, Fonseca prima impegna Marchioro con un colpo di tacco, poi lo batte con un gran sinistro. E' il 15' quando l'uruguayano, che poco prima aveva cambiato entrambe le scarpette, riceve la palla da Zola e con un diagonale supera l'incolpevole Marchioro. Una pacchia per Daniel: difesa in linea, un piacere tagliarla in velocita'. Gioisce Ferlaino, rientrato in anticipo dalle vacanze in Svizzera, esulta il San Paolo. Con il trascorrere dei minuti aumentano le difficolta' degli azzurri a giocare sul terreno dello stadio. Da tempo non viene seminato. Ampie e numerose le zone senza erba. A centrocampo c'e' solo fango. Anche Galeone si lamenta: . Ma non c'e' da meravigliarsi: lo stadio e' comunale e il Comune ne cura la manutenzione con lo stesso impegno messo nel seguire le sorti della vita cittadina. Ma la gioia per la vittoria e' attenuata dal serio infortunio riportato da Ferrara: in uno scontro a centrocampo con Righetti, subisce una vasta ferita al ginocchio sinistro. Esce in barella e, trasportato in clinica, gli vengono praticati dieci punti di sutura. Il capitano dovrebbe saltare le prossime due gare. Nel finale del tempo Fonseca spreca banalmente il raddoppio. Il Pescara, soprattutto nei primi quarantacinque minuti, sta in campo per onor di firma. Bada principalmente a limitare i danni. In avvio di ripresa, ha inizio il festival delle occasioni mancate dal Napoli. Prima e' Tarantino a mangiarsi un gol. Poi, dopo innocue conclusioni di Sliskovic e Massara, e' Fonseca che libera Crippa dinanzi a Marchioro. Alle stelle il tiro. Gli unici pericoli corsi dalla retroguardia partenopea vengono dalle sgroppate di Sliskovic sull'out destro: Borgonovo giunge in ritardo al 65' sul suggerimento del dinamico compagno. Due minuti dopo, il Napoli raddoppia. Crippa serve Fonseca in dubbia posizione. Daniel controlla, aggira il portiere e lo batte con una conclusione a candela. Vittorio Raio
Pubblicazione: 14-09-1992, STAMPA, TORINO, pag.4 Sezione: Sport Autore: BECCANTINI ROBERTO Punteggio d'altri tempi grazie al coraggioso Pescara e alla difesa rossonera che fa acqua Macche' novita', serve il vecchio Milan Due autogol di Baresi, ma Van Basten segna tre volte PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Anche la follia ha un limite. Il PESCARA, che pensava di averlo valicato, viene respinto alla frontiera dal Milan, sempre nuovo quando arranca, sempre vecchio quando vince. La partita e' un treno che deraglia, con i macchinisti in balia dei passeggeri. Otto reti in 39 minuti, poi una, una sola, nei restanti 51. Sequenze fantozziane: da 1-2 a 4-2, da 4-2 a 4-5. E Franco Baresi, al rientro, incappa in un pomeriggio tragico, due autogol in tre minuti, il primo di spalla, il secondo di coscia: neanche fosse diventato - lui, il grande capitano - un arnese buono per il flipper. Difese allucinanti spalancano le porte degli incerti Antonioli e Savorani. Il Milan vive di rendita sulla stoffa dei singoli, il PESCARA si affida al mordi e fuggi del geometrico Allegri e dell'indiavolato Massara. Vince, e non e' una novita', chi puo' disporre di Marco Van Basten, autore della tripletta che salva l'alternanza berlusconiana: non perdetevi la terza ciliegina, e' un pezzo d'alta scuola. Il Milan squadra non c'e' piu': o, quanto meno, stenta a emergere. La difesa sembra rimasta a Eindhoven. Presa in agilita', e' un disastro: per un tempo, Massara ubriaca Tassotti e, al centro, la coppia Baresi-Costacurta ne combina di tutti i colori. Fortuna che c'e' Maldini. Il centro campo, quello non drena, non filtra, non rilancia. Rijkaard e' un'ombra, Eranio va spesso al tiro ma neppure lui riesce ad assicurare decenti equilibri. L'impiego simultaneo di Lentini (a destra), Donadoni (a sinistra), Savicevic (centro destra) e Van Basten (di punta) comporta un alto prezzo in fase di copertura. Il debutto di Dejan Savicevic e' un intreccio di alti e bassi, due assist ma anche tanti, troppi, omissis. Il genio c'e', l'intesa non ancora. Per quanto Borgonovo si agiti molto e raccolga poco, il PESCARA e' vibrante dalla cintola in su. Decisamente comico, viceversa, in terza linea. Sivebaek, sfibrato dalla rivincita con i tedeschi, getta la spugna all'intervallo. Mendy e Righetti costituiscono una ditta fallimentare. Nobile, a sinistra, e' il meno imbranato del coro. Dignitoso il rammendo di Ferretti e Dicara. Impresentabile Blazevic, sul conto del quale avevamo letto mirabilie. Gli anni passano per tutti, vecchio brigante. Galeone fa sempre e comunque la zona, e il fuorigioco, pure sul 4-2. Affari suoi. Gli innesti di Alfieri (al posto di Sivebaek) e di Palladini (per il croato) non impediscono al Milan di tornare in partita e schiacciare i rivali, il cui contropiede si affievolisce sempre piu'. L'afa e' soffocante, Ceccarini dirige con eccellente polso: li' per li' la seconda rete di Van Basten, quella del quattro pari, sembra viziata da off-side, e scatena una rumorosa protesta (), ma le immagini tv scagioneranno il guardalinee. Meglio cosi'. Per vincere, Capello pesca ancora una volta in panchina. Fuori Lentini - un'acrobazia da applausi, poi fine della trasmissione - e dentro il piu' duttile, e rigoroso, Evani. Fuori Eranio, contuso, e carta bianca al solito, irriverente Massaro. Al di la' dei calci d'angolo (15 in totale, come contro il Foggia), la vittoria arriva quando i solisti tornano - Donadoni in testa - a fare gruppo. Al momento del capolavoro di Van Basten, sul terreno, di nuovi, non c'e' che il declinante Savicevic, costretto, spesso, a ritagliarsi spazi, e munizioni, lungo l'out destro. La spinta di Maldini e' prodigiosa, cosi' come il risveglio, improvviso, del bell'addormentato nel bosco (Van Basten). E dire che, ogni volta che il PESCARA marcia in forze oltre i reticolati milanisti, ci scappa sempre qualcosa d'interessante. Il dominio dei berlusconiani e' sterile, e il ripristino della tutt'altro che disinvolto. Si chiude con i pirati di Galeone all'arrembaggio. E' Daniele Massaro a spazzare la propria area: un dettaglio, se permettete, non trascurabile ed emblematico. Fra Milan uno e Milan due siamo ancora in mezzo al guado. D'accordo, quattro punti in due partite, il massimo, tutto sotto controllo, tutto come la scorsa stagione, ma attenzione, il continuo viavai dei musicanti rende precario l'affiatamento dell'orchestra. D'altra parte, proprio questo e' il nocciolo della sfida berlusconiana. Tramontato il culto sacchiano del collettivo, precedenza ai solisti. Fra la rimonta di Eindhoven e quella di PESCARA la differenza e' tutta qui, nelle idee del padrone. Roberto Beccantini
Pubblicazione: 26-10-1992, STAMPA, TORINO, pag.9 Sezione: Sport Autore: FERRARI GIAMPIERO Dobrowolski colleziona due cartellini gialli, ma non viene espulso: il Pescara fa reclamo Per il Genoa una vittoria da moviola Partita forse da ripetere GENOVA. Una partita che dopo un quarto d'ora sembrava gia' chiusa, che e' stata riaperta dalla clamorosa rimonta del PESCARA e che il Genoa e' riuscito a fare sua con la forza della disperazione, avra' comunque uno strascico. La riserva scritta che a fine partita il PESCARA ha presentato all'arbitro Chiesa non sembra il solito cavillo pretestuoso. In effetti il direttore di gara e' incappato in un clamoroso errore tecnico, ammonendo per due volte lo stesso giocatore ma consentendogli di continuare a restare in campo. Quando si e' visto sbandierare per la seconda volta il cartellino giallo sotto il naso, Dobrowolski, e' rimasto a terra, dov'era finito in un tentativo di dribbling in area di rigore nel quale l'arbitro aveva ravvisato gli estremi della simulazione, e si e' messo le mani nei capelli. Adesso salta fuori anche quello rosso ha pensato. L'hanno pensato tutti tranne l'arbitro ed i giocatori del PESCARA. La partita ha buone possibilita' di non passare mai agli atti. Tutto dipende da cio' che Casarin consigliera' di fare all'arbitro: se ammettera' lo sbaglio, la partita dovra' essere rigiocata. Cosi' quella vittoria che il Genoa inseguiva dal 4 aprile e' sub judice. Due punti preziosi che farebbero classifica e scaccerebbero anche la psicosi che si e' impadronita della squadra di Giorgi. Brutta bestia la paura di vincere, al Genoa nemmeno tre reti nei primi 15' servono per giocare sul velluto. E quando il PESCARA ha cominciato a macinare il suo gioco riecco gli spettri dei rocamboleschi pareggi con l'Ancona (4-4) e di Foggia (2-2). Il Genoa il primo gol l'ha segnato dopo 4'. Alfieri ha commesso un fallo su Skuhravy nel cerchio di centrocampo e Bortolazzi e' stato sveltissimo a riaprire sulla destra favorendo l'incursione di Ruotolo, tocco indietro per Van't Schip e palla immediatamente scodellata al centro. Tutto cosi' rapido da non permettere a Skuhravy, vale a dire il re dell'area di rigore, di prendere posizione. S'infila, pero', con splendida scelta di tempo Onorati che di testa fulmina Savorani. Raddoppio al 9' con Ruotolo che, dopo un velo di Onorati, infila tra palo e portiere. Al quarto d'ora e' Dobro- show. In contropiede ingrana la quarta, salta Alfieri e scavalca Savorani in uscita con un tocco morbido. E ancora il russo, due minuti piu' tardi, potrebbe andare nuovamente a bersaglio, ma pecca di altruismo e demanda a Ruotolo la conclusione. Il tiro, pero', da distanza ravvicinata, e' rimpallato in calcio d'angolo da un difensore. Piano piano viene fuori il PESCARA, facendo leva piu' che su meriti propri sulla paura che attanaglia il Genoa dopo il gol di Sliskovic che uno schema su calcio di punizione smarca davanti a Tacconi (25'). Il finale del tempo per il Genoa e' da lettino dello psicanalista. Tacconi resta di sasso dopo una deviazione di Fortunato su un calcio di punizione di Sliskovic (45') e poi si fa beffare come un novellino da Bivi che ci prova da 25 metri. Nel secondo tempo (25') il PESCARA ha addirittura avuto con Ferretti la palla per portarsi in vantaggio, ma poi la sua squinternata difesa in linea da' al Genoa la possibilita' di riacciuffare per i capelli la vittoria. Va in tilt su un attacco portato frontalmente da Padovano e concluso con troppa facilita' da Onorati (33'). E all'ultimo minuto Mendy spara alta la palla di un incredibile 4-4. Giampiero Ferrari
Pubblicazione: 13-04-1992, STAMPA, TORINO, pag.10 Sezione: Sport Autore: LOGOZZO DOMENICO La squadra di Galeone sente aria di A Abruzzesi-turbo la Casertana ko A PESCARA PESCARA. Dopo un primo tempo alla camomilla, il PESCARA e' venuto prepotentemente fuori nella ripresa, travolgendo la generosa Casertana: gli abruzzesi hanno realizzato ben tre reti nello spazio di 4'. Il successo sul fanalino di coda ha permesso all'undici di Galeone di agganciare in vetta l'Ancona ed il Brescia. E sabato ci sara' lo scontro diretto con i lombardi. , commenta Galeone negli spogliatoi. Nel primo tempo solo una traversa colpita su punizione da Allegri. Nella ripresa l'ex ploit. Iniziava la serie dei gol Sorbello, entrato al posto di Pagano, infortunato. Al 53' Massara, il migliore dei pescaresi, dopo un grande spunto personale porgeva la palla a Sorbello, che non falliva il bersaglio. Raddoppio dopo un solo minuto, per un autogol di Volpecina, nello sfortunato tentativo di rinviare un cross di Massara. Casertana alla deriva, PESCARA con il vento in poppa. Al 58' il terzo gol abruzzese: lancio di Nobile per Bivi, il centravanti serve Ferretti al limite dell'area. Tiro improvviso e per Bucci non c'e' nulla da fare. La Casertana cerca di tenere coraggiosamente testa agli scatenati abruzzesi. Al 60' gli ospiti riescono ad andare in gol. Punizione dal limite di Volpecina, Savorani non trattiene, irrompe Piccinno, e mette in rete. La partita continua vivace, con gli abruzzesi sempre in cattedra. A 10' dalla conclusione il PESCARA arrotonda il punteggio con Allegri, che di testa batte Bucci. La Casertana rischia di capitolare nuovamente al 77': avventato passaggio all'indietro di Volpecina che costringe Bucci a salvarsi in angolo. Il PESCARA rimane in dieci per un infortunio a Righetti. Si teme una distorsione al ginocchio. I campani hanno un'impennata d'orgoglio proprio al 90' con Carboni, che con un improvviso tiro da fuori area sorprende Savorani. Domenico Logozzo
Pubblicazione: 25-05-1992, STAMPA, TORINO, pag.8 Sezione: Sport Autore: CANCELLIERI BRUNO Anche il Pescara vola verso il trionfo En plein in Emilia della squadra di Galeone Alla Reggiana non basta un gol di Ravanelli REGGIO EMILIA. Il PESCARA ha ormai un piede in serie A: cinque sono i punti da gestire nelle ultime tre partite, un capitale che consente agli abruzzesi di Galeone di festeggiare in anticipo il ritorno nella massima serie espugnando il campo di una Reggiana che vede invece farsi sempre piu' aleatorie le proprie speranze di promozione. Il PESCARA che vince al Mirabello per 2-1 e' senz'altro squadra degna del ritorno in serie A: gioca un primo tempo veemente, si porta in vantaggio gia' in apertura, raddoppia nel finale ed ha tutta la ripresa per controllare la debole reazione dei locali permettendosi anche il lusso di sprecare altre preziose palle gol. L'inizio della partita e' veloce da ambo le parti ed il PESCARA passa all'8': bella giocata di Massara sulla sinistra, cross per la testa di Bivi che infila l'angolino basso alla destra di Ciucci, immobile a centro porta. Al 15' Ravanelli conclude con un diagonale parato un'azione con Morello e Scienza, al 17' Bertoni mette alto sulla traversa. Al 20' clamorosa occasione ospite, con il granata Bertozzi che sbaglia un retropassaggio servendo involontariamente Bivi: l'attaccante pescarese e' precipitoso e mette a lato; al 28' un'altra occasione d'oro pescarese ancora con Bivi, il quale mette di pochissimo alto sull'incrocio con un colpo di testa su assist di Ferretti. Al 42' Dominissini sbaglia una rimessa laterale, Gelsi anticipa di petto per Allegri il cui traversone in area e' fintato da Bivi ma concluso a botta sicura da Massara. Passano due minuti e la Reggiana accorcia le distanze con Ravanelli che deposita in rete dopo che Morello aveva scartato il portiere in uscita. La ripresa offre molto poco, con un colpo di testa di Ravanelli facile preda di Savorani al 56'. Nella Reggiana brilla il solo Zannoni, nel PESCARA del primo tempo in evidenza Camplone, Ferretti, Bivi e Allegri. Qualche scaramuccia tra tifosi nel dopo-partita con tre persone denunciate a piede libero: due sostenitori della squadra di casa per danneggiamenti ad un auto targata PESCARA ed un tifoso abruzzese per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Bruno Cancellieri
Pubblicazione: 11-05-1992, STAMPA, TORINO, pag.10 Sezione: Sport Autore: PISTELLI ADELIO In vantaggio su rigore all'84' i marchigiani si fanno raggiungere al 90' Ancona e Pescara a braccetto Ma i tifosi contestano il pari annunciato ANCONA. Una conclusione scontata, un pari che sa di amicizia tra due squadre che sono ormai ad un passo dalla serie A. Magari, la di Ermini (dopo 34') ha fatto saltare tutte le tabelle, ma la voglia di arrivare e' la figlia naturale di comportamenti comunque in vigore da quando il calcio e' diventato lo sport piu' popolare. Eppure... Si', e' successo di tutto in un pomeriggio dove il , il vecchio e ormai inefficiente stadio di Ancona ha fatto registrare il massimo storico di paganti con piu' di 232 milioni. L'Ancona, pero', corre dietro ad una conquista che non c'e' mai stata in 87 anni di attivita'. Ha cercato di vincere, ma ha rischiato di fronte ad un PESCARA ben disposto, che per due volte ha fatto correre i brividi lungo la schiena dei circa 13 mila tifosi presenti, dapprima con Allegri (palla fuori di una spanna) e poi con un colpo di testa di Di Cara alto sulla traversa. L'Ancona in gran sofferenza, insomma. Poi la svolta. Lupo-Gadda- Ermini, tutto in velocita' e missile di rara potenza di quest'ultimo, con il in paradiso. Il PESCARA sbandava, ma poco prima del riposo, su un errore di rimessa dell'Ancona, ancora Allegri veniva messo giu' da Gadda poco dentro l'area. Rigore di Bivi, pari e patta e... partita finita, perche' nelle due squadre (magnificamente appollaiate in classifica) nasceva la paura di... perdere. Ripresa delle ostilita' (si fa per dire) senza sussulti, ma il destino pallonaro aveva riservato una che sconvolgeva i propositi di non aggressione. A sei minuti dalla fine, Tovalieri, testardamente, s'infilava in area e Di Cara (proprio davanti all'arbitro) stendeva il centravanti dell'Ancona. Sussurri e grida in tribuna e in campo, sorrisi maliziosi, qualche attimo di suspense e gol dal dischetto dello stesso Tovalieri nel piu' religioso silenzio. Cos'era successo? Una frittata imprevedibile e a pochissimi minuti dalla fine, con il tecnico del PESCARA, Galeone, stravolto, quasi incredulo della piega che stava prendendo la gara. Un cambio necessario, allora, per rafforzare l'attacco e finiva in campo la terza punta Sorbello per cercare di rimediare al... maltolto. Azione confusa in piena area dell'Ancona, poi, da uno spiovente, ecco il colpo di testa risolutore per il 2-2 e proprio di Sorbello che metteva (per fortuna del PESCARA) tutte le cose al suo posto. Pezzella mandava tutti sotto la doccia, mentre i sorpresi, i moralisti, gli increduli facevano a gara per aprire un dibattito. Negli spogliatoi nessuno ha cercato di spiegare il perche' di un pareggio, ma nell'aria ha sempre volato il fantasma dell'incerto. . Piu' chiaro il mister pescarese: . E Guerini? Il tecnico fila via sul binario del suo collega: . Fuori dagli spogliatoi i tifosi hanno aspettato la squadra e i dirigenti dell'Ancona. Tanti gli applausi, ma anche qualche contestazione, magari soft, per una vittoria sfuggita cosi' a pochissimi secondi dalla fine. C'e' pero' la serie A dietro l'angolo, un campionato tutto nuovo per una citta' come Ancona che sta da giorni diventando biancorossa. Vetrine in festa e bandiere dappertutto per un traguardo storico. Ancona-PESCARA? Fra quindici giorni magari sara' solo un piacevole ricordo. Adelio Pistelli
Pubblicazione: 30-10-1995, STAMPA, TORINO, pag.33 Sezione: Sport Autore: BASSO DAMIANO Salernitana e Bologna a quattro punti, il Brescia a cinque Il Genoa va gia' in fuga Pescara travolto: si dimette Oddo GENOVA. Altri cinque gol ed il Genoa vola. Distanzia ulteriormente le immediate inseguitrici e apre la crisi tecnica del PESCARA: al termine della partita di Marassi, infatti, l'allenatore degli abruzzesi Oddo e il d.s. Iaconi hanno rassegnato le dimissioni. I due sarebbero da tempo in polemica con la coppia Marino- Carnevale. Alle spalle dei rossoblu', staccati di quattro punti, ecco gli altri rossoblu' del Bologna, fermati in casa da un Venezia sempre fanalino di coda ma rigenerato dal cambio di panchina Bellotto-Marchioro. A quota 17 si trova anche la Salernitana, sconfitta dalla Reggiana di Ancelotti. Tre squadre appaiate al quarto posto: il travolgente Brescia che nell'anticipo di sabato sera ha rifilato cinque gol al Foggia; il Verona, 0-0 in casa con l'Andria, che pare avere perso lo smalto e la brillantezza delle prime giornate; il sorprendente Palermo, unica formazione ancora imbattuta che liquida il Chievo grazie a due gol di Scarafoni. Tante le reti segnate in questo decimo turno. Ben sette a Lucca, dove i padroni di casa hanno superato per 4-3 il Cesena. In evidenza Cozza, autore di una tripletta e Hubner (doppietta). A Reggio Calabria primo passo falso per il Perugia di Galeone, condannato da Aglietti al 90'. E sempre negli ultimi minuti di gioco Marulla ha realizzato il rigore che ha permesso al Cosenza di pareggiare a Pistoia. Tre punti importanti, infine, per l'Ancona che frena la marcia dell'Avellino. Senza storia la partita di Genova. Montella segna il primo dei suoi tre gol (nella ripresa gli altri, al 10' e al 20') dopo appena nove minuti, e da quel momento per la squadra di Radice la strada si fa tutta in discesa. I rossoblu' saltano regolarmente il centrocampo abruzzese, presentandosi con disarmante facilita' dalle parti di De Sanctis. Segna persino Bortolazzi su punizione, evento che non accadeva da tempo. Mentre Nappi e' l'autore di un vero e proprio eurogol, un destro al volo su assist di Montella. . Il PESCARA si e' sgretolato di fronte alle giocate di Nappi e Montella, che rischiano di rendere la vita difficile a Tomas Skuhravy, assente ieri per infortunio: . E' stata la giornata di Montella dunque, e in tribuna per lui c'era Zaccarelli, osservatore dell'Under 21 di B. Il ragazzo di Pomigliano d'Arco ha realizzato una tripletta (la seconda stagionale dopo quella con la Reggina), confermandosi leader della classifica cannonieri a quota 10, tutti realizzati con il suo magico piede sinistro. . Da dimenticare la prova del PESCARA. Solo Baldi e Gelsi hanno cercato di tamponare, mentre Carnevale si e' fatto notare solo per il suo nervosismo. Negli spogliatoi poi e' scoppiata la bufera. . Sullo stesso tono le dichiarazioni del d.s. Iaconi: . Il presidente Scibilia, che a Marassi era seduto in panchina, non si e' sbilanciato: . Damiano Basso
Pubblicazione: 08-01-2006, STAMPA, NAZIONALE, pag.30 Sezione: Sport Autore: CONDIO ROBERTO SERIE B FINISCE 1-1 IL MATCH AL DELLE ALPI, CATANIA IN TESTA ALLA CLASSIFICA Il Toro-meraviglia e' ancora in rodaggio Il Pescara ringrazia Melara, uno dei quattro neo acquisti granata, rimedia al gol di Jadid. Poi tanti errori sotto porta Roberto Condio TORINO Cairo s'e' mosso in fretta e bene vestendo di granata 4 uomini di serie A. De Biasi li ha fatti giocare tutti subito: Melara, Gallo e Vryzas dall'inizio alla fine, Ferrarese negli ultimi 20'. Eppure, il primo Toro del 2006 non solo non ha vinto ma nell'1-1 casalingo con il Pescara ha offerto la stessa impressione poco convincente con cui si era congedato dal 2005. I problemi, dopo 7 giorni di stop e un mercato gia' importante, naturalmente non sono piu' la stanchezza ne' la mancanza di alternative. Il Toro ieri ha faticato perche' e' naturale che i nuovi abbisognino di tempo per inserirsi ma soprattutto perche', per l'ultima volta privo contemporaneamente di Stellone (squalificato) e Muzzi (stirato), sotto porta non ha gente con l'istinto del killer. Di De Sousa, ventenne verosimilmente all'ultima esibizione granata visto l'ormai prossimo riaffollarsi del reparto offensivo, gia' si sapeva tutto: si batte con piglio sempre piu' gagliardo, soffre e si sacrifica, guadagna falli e dialoga ma non ha feeling col gol. Di Vryzas, al debutto dopo 6 mesi passati nella naftalina viola, i tifosi del Toro hanno imparato a conoscere pregi e difetti proprio ieri: gran lavoratore, tante sponde preziose di testa e di piede, avversari costantemente impegnati per non perderlo di vista, ma anche passo lento e poca lucidita' al momento di concludere. Contro il Pescara il Toro non ha giocato bene. Tutt'altro. Pero', spingendo magari in modo scostante e confuso, qualche nitida occasione e' pure riuscito a crearla. Il guaio e' che De Sousa e Vryzas le hanno sciupate. Non riuscendo nemmeno a inquadrare il bersaglio, al punto da rendere difficilmente valutabile Avramov, portiere serbo degli abruzzesi. Quattro palle-gol, a essere stretti. Il romano-angolano s'e' vista deviare in corner la prima (vole'e mancina su torre di Vryzas) gia' dopo 30" e ha calciato fuori la seconda al 5' della ripresa sfruttando un altro invito di testa del greco. Il campione d'Europa arrivato dalla Fiorentina, invece, s'e' fatto anticipare da Pesaresi al 3' al momento del tiro dopo una sgroppata da centrocampo e al 18' del 2° tempo ha messo out una correzione facilissima a due passi dalla porta su diagonale sballata di Nicola. Cosi', per bucare il ben organizzato Pescara, il Toro ha dovuto ringraziare il guizzo da attaccante rapinoso di Matteo Melara, un difensore, l'ultimo arrivato alla corte di De Biasi. Destro nell'angolino, tutto solo sulla sinistra nell'area piccola, sfruttando un tiro sballato di Longo sugli sviluppi di una punizione di Gallo. Era il 27' e da 10' i granata erano in svantaggio per la seconda papera stagionale di Massimo Taibi, portierone spesso fondamentale nella costruzione della corsa di testa dei cairoti. Letteralmente immobile, l'ex atalantino sulla punizione ne' troppo forte ne' troppo angolata di Jadid: barriera mal piazzata, traiettoria cambiata da due rimbalzi ma netta l'amnesia di Taibi che accusava il colpo al punto da uscire malissimo 2' dopo su una verticalizzazione di Bonfiglio per Jadid. Pallone sotto le gambe e rinvio provvidenziale di Brevi. Evitato lo 0-2, il Toro ha provato a scuotersi, al primo vero tentativo ha trovato il pari ma per tutto il 1° tempo ha patito l'aggressivita' e la velocita' del Pescara che al «Delle Alpi» ha confermato i progressi che prima della sosta gli avevano consentito di fermare la marcia senza macchie del Mantova. Abruzzesi tostissimi in mezzo con Speranza e Tognozzi a recuperare palloni su palloni e frizzanti sulle fasce con Croce e soprattutto Jadid. Tutto il contrario del Toro che, privo del suo interdittore principe (Ardito era squalificato) ha rotto poco e costruito ancora meno, pagando il rodaggio di Gallo, le sbavature di Longo e sulle fasce la giornata apatica di Rosina e soprattutto Fantini. Poi, a inizio ripresa, si sono visti finalmente squarci di buon Toro. Non piu' di 20-25 minuti, con Gallo finamente in cattedra, Longo sostanzioso, Vryzas e De Sousa a farsi valere contro una difesa comunque mai davvero in affanno e ben guidata dall'esperienza di Delli Carri, un ex. Due occasioni sciupate dalle punte, la doppietta sfiorata di testa da Melara e poi stop. Con il Pescara sempre insidioso in contropiede, con Fantini che non trova la scossa nemmeno nel finale giocata davanti al fianco di Vryzas, gia' suo compgno in viola. Non il massimo per cominciare il 2006, l'anno del Centenario. Ma sabato a Bari, con i rientri di Ardito e soprattutto di Stellone e Muzzi e con una settimana in piu' di lavoro in gruppo per i nuovi, e' lecito attendersi un altro Toro.
Pubblicazione: 16-10-1996, STAMPA, TORINO, pag.31 Sezione: Sport Autore: MARITANO MARIO Galeone ko Ricoverato in ospedale PERUGIA. Domenica prossima Giovanni GALEONE non potra' guidare il Perugia a Parma. Nella notte di lunedi', mentre si trovava in casa di amici, ha accusato un malore e da ieri pomeriggio, dopo un passaggio all'ospedale di Chieti, e' ricoverato presso la Divisione di Cardiologia dell'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. Un colpo di scena drammatico, dunque, dopo che lunedi' pomeriggio il vicepresidente della societa', Lancella, aveva proposto al tecnico la risoluzione del contratto per porre fine alle polemiche con Gaucci. I medici non hanno ancora emesso la diagnosi. Un bollettino e' atteso per oggi pomeriggio. Si tratterebbe di disturbi cardiocircolatori, probabilmente da mettersi in relazione all'angina pectoris. La prudenza quasi certamente suggerira' ai medici di vietare a GALEONE la trasferta di Parma. A pranzo GALEONE si era incontrato con un emissario del presidente Gaucci. Il vicepresidente Lancella aveva avuto mandato di trovare un accordo con il tecnico, che a marzo aveva sottoscritto un contratto biennale con il Perugia per 800 milioni a stagione. Lancella aveva offerto un miliardo. GALEONE pero' aveva subito rifiutato: , ha spiegato GALEONE. I rapporti tra Gaucci e GALEONE, com'e' noto, sono difficili ormai da molti mesi. Le accuse del presidente sono pesanti, ma sostanzialmente Gaucci rimprovera all'allenatore una gestione troppo dolce nella disciplina della squadra. . Alla ripresa della preparazione la squadra ha saputo dai cronisti del malore che ha colpito l'allenatore. Ovviamente ci sono state manifestazioni di grande solidarieta', di affetto. Domenica scorsa, dopo ciascuno dei tre gol realizzati, i giocatori si erano diretti verso la panchina di GALEONE, stringendolo in un grande abbraccio. Il Perugia ha gia' provveduto a chiedere in Federazione una deroga per far dirigere dalla panchina la squadra a Maurizio Trombetta, allenatore in seconda che nelle scorse settimane era stato allontanato e destinato alla preparazione dei giocatori senza contratto. Grandi incertezze regnano dunque sul futuro della guida tecnica del Perugia. Oggi sicuramente se ne sapra' qualche cosa di piu'. Non e' escluso che il club possa stringere i rapporti, che sembrano gia' ben avviati, con Francesco Oddo, gia' tecnico l'anno scorso del Pescara, che domenica scorsa era in tribuna a Perugia a seguire la partita contro l'Atalanta. Mario Mariano
5 Agosto 1998 La Gazzetta dello sport Tisci studia da leader del Pescara L'attaccante e' gia' entrato in forma. Lo schema vincente di Giorgini
Ancora qualche altro gol e per Ivan Tisci la prospettiva di diventare l'erede di Giampaolo, dell'allora Pescara di Delio Rossi, sara' inevitabile. La formula adottata dal tecnico Giorgini, potendo contare su un esperto centroboa come Pisano e su tre uomini collaudati come Gelsi, Terracenere e Allegri, sembra destinata a valorizzare i piedi buoni dell'ex attaccante geoano (ha debuttato in serie A contro il Foggia nel '93 - 94): l'importante e' che lo sappia anche l'interessato. In ogni caso in questa terza uscita stagionale Giorgini ha continuato a impiegare nei due tempi tutti i giocatori a disposizione, e questo anche per non escludere in anticipo tutte le alternative possibili; anche se stavolta i primi undici hanno dovuto sgobbare piu' di 45'.
(15 febbraio 1999) Gazzetta dello Sport
Quattro gol al Pescara: ma l' Atalanta non convince lo stesso La formazione di Mutti manda al tappeto la squadra abruzzese in crisi nera: 2 punti nelle ultime 6 partite. Cossato sblocca il risultato poi, nella ripresa, i padroni di casa dilagano con Colombo e con una doppietta di Caccia. Pubblico deluso nonostante la goleada ----------------------------------------------------------------- Atalanta - Pescara 4 - 0 Quattro gol al Pescara: ma l' Atalanta non convince lo stesso La formazione di Mutti manda al tappeto la squadra abruzzese in crisi nera: 2 punti nelle ultime 6 partite. Cossato sblocca il risultato poi, nella ripresa, i padroni di casa dilagano con Colombo e con una doppietta di Caccia. Pubblico deluso nonostante la goleada (primo tempo 1 - 0) BERGAMO - L' Atalanta vince con il vantaggio piu' ampio della stagione una delle partite peggio giocate del suo campionato. Il 4 - 0 finale e' infatti quanto di piu' bugiardo potesse scaturire da una partita di calcio inguardabile. Poi i bergamaschi, segnando 3 gol in 10 minuti, dal 26' al 35' della ripresa, hanno dato al risultato una consistenza imprevedibile. Ma quei dieci minuti non possono certo cancellare i fischi con cui il pubblico di casa ha accompagnato tutto il primo tempo dell' Atalanta. Ne' possono, quei tre gol, avere risolto gli oggettivi e ormai cronici problemi di gioco che l' Atalanta evidenzia a ogni esibizione. Il successo di ieri permette comunque alla squadra di Mutti di scavalcare proprio il Pescara, di guadagnare due posizioni in classifica (se la Caf rendesse ai nerazzurri i 3 punti della gara con il Lecce tolti dalla Disciplinare, l' Atalanta sarebbe 4a in classifica) e di poter preparare con serenita' la trasferta di Terni. Il Pescara invece - capace di conquistare due soli punti dei 18 in palio nelle ultime 6 partite - ha evidenziato un' incapacita' di reagire che dovrebbe preoccupare non poco la dirigenza biancoceleste. Soprattutto in considerazione del fatto che, dopo il vantaggio dell' Atalanta, i pescaresi per 20 minuti hanno gestito il gioco senza pero' mai riuscire a tirare in porta e, dopo il raddoppio dei padroni di casa, si sono sciolti come neve al sole. Tutto questo nonostante la prima parte dell' incontro fosse risultata chiaramente a favore degli ospiti. Le due squadre partono infatti con un 3 - 5 - 2 speculare. Nell' Atalanta c' e' la sorpresa di Massimo Orlando, preferito a Damiano Zenoni per dare piu' consistenza al gioco offensivo. Sull' altro fronte De Canio propone Allegri nel ruolo di libero. E con Baldi e Lambertini a chiudere le fasce, gli abruzzesi sembrano avere buon gioco. L' Atalanta fa soprattutto confusione, non trova spazio per insidiare Bordoni, in tutto il primo tempo centra lo specchio della porta ospite una sola volta, con un colpo di testa di Siviglia (un terzino) dopo un calcio d' angolo. Appena prima del riposo i bergamaschi trovano pero' il vantaggio, grazie a un cross dalla destra di Zauri, deviato da Caccia e corretto in rete, da due passi, da Cossato. Nella ripresa, l' Atalanta non migliora, il Pescara comunque non e' incisivo e De Canio, per recuperare, prova a inserire la terza punta, Esposito, al posto di Lambertini. La mossa e' fatale per gli abruzzesi, l' Atalanta comincia a trovare spazio muovendosi di rimessa tra le maglie piu' larghe della difesa ospite. Il raddoppio avviene comunque su palla inattiva. Angolo dalla destra di Gallo, la palla viene indirizzata verso la porta di Bordoni per ben sei volte dagli atalantini senza che il Pescara riesca a liberare, quando l' ultimo tocco di Colombo (19 anni, terzo gol in 232 minuti giocati) risulta essere quello del 2 - 0, la partita finisce. Il Pescara infatti neppure prova a reagire. L' Atalanta trova la cattiveria per dilatare il vantaggio. Al 32' contropiede che porta Gallo sulla linea di fondo, cross sul secondo palo e colpo di testa da due passi di Caccia. Al 35' lancio millimetrico in diagonale di Orlando, gran controllo di Caccia al limite dell' area sulla sinistra e rasoterra che infila Bordoni. E' il 4 - 0. Il pubblico se ne va. Pochi si sono comunque divertiti. Pietro Serina ----------------------------------------------------------------- Mutti dedica la vittoria a Pisani De Canio: "E' solo crisi di punti" BERGAMO - (p.s.) Sono due le dediche del dopo partita. Lino Mutti dedica la vittoria a Federico Pisani due giorni dopo il secondo anniversario della sua tragica scomparsa. Nicola Caccia dedica i suoi due gol al primogenito Francesco nato alle 14 di ieri, mentre lui faceva il riscaldamento, all' ospedale di Firenze. E due sono anche le interpretazioni della partita. Comincia Mutti, allenatore dell' Atalanta: "Abbiamo vinto una partita importante, per una volta posso dire che m' interessavano soprattutto questi tre punti e li prendo volentieri. Non abbiamo fatto una gran partita? + vero, nel primo tempo abbiamo faticato. Ma avevamo contro un' avversaria del nostro valore, fare gioco non era facile. Poi quando abbiamo avuto piu' spazi a disposizione le cose sono migliorate. Sono contento perche' hanno segnato i tre attaccanti. Cossato, Colombo e Caccia avevano bisogno di questi gol". Poi Luigi De Canio, tecnico del Pescara: " + chiaro che il risultato ci penalizza troppo pesantemente, e da' un' immagine falsata della partita. Nel primo tempo abbiamo retto benissimo, la nostra organizzazione e' stata impeccabile. Poi abbiamo commesso un errore e, una volta in svantaggio, tutto e' diventato piu' difficile. Il raddoppio del giovane Colombo ci ha definitivamente tagliato le ali. Siamo in crisi? Certo fare 2 punti in 7 partite un po' preoccupa, ma credo che questa squadra abbia margini di ripresa importanti. Ci rimetteremo subito al lavoro per riconquistare le posizioni perdute".
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