Berlino, io c’ero… di Christian Ricci
Diario di bordo
Paris 09/07/06 ore 2 del mattino. Con le maglie azzurre e muniti di bandiere ci accingiamo a partire dopo aver gustato le linguine De Cecco alle vongole. La combriccola é composta da italiani che lavorano da diversi anni a Paris. Per noi questa finale ha un gusto ancora più speciale. Andiamo a Berlino – come il mitico Fabio Caressa gridava – per la finale e anche per fuga. Per noi é inconcepibile vivere una disfatta o una vittoria a Paris : di qui la fuga. Attraversiamo tutto l’hinterland parigino su una macchina con targa francese e bandiere italiane in evidenza, questo particolare ci diverte. Al momento della partenza ripercorro i momenti che hanno preceduto i preparativi. Soprattutto trovare tre giorni liberi, privi di impegni professionali, e disponibilità da parte di coloro che vivono con noi il quotidiano é stata una grande fortuna. Il ringraziamento va anche a queste persone. Il viaggio scorre tranquillo, passiamo l’Ile de France, entriamo nella Region du Nord, passiamo la frontiera con il Belgio, nazione che accoglie 800 000 italiani. All’alba siamo già a Charleroi dove la concentrazione degli italiani tocca il suo apice. Dopo aver passato Liegi, finalmente entriamo in Germania. Ormai é giorno, con l’avanzare delle ore il traffico aumenta.L’autostrada che ci porta dritti verso la capitale é la A2 che compone l’asse Paris Berlino. Dovrebbe essere l’autostrada dei francesi che si dirigono verso la città che accoglie la finalissima. Invece tra lo stupore della comitiva, é l’autostrada degli Italiani, di coloro che vivono in Francia, in Belgio, in Olanda, in Inghileterra ed in Germania in direzione di Berlino. La A2, con l’approssimarsi del luogo di arrivo, diventa una scia verde bianco rossa, con cartelli di vario genere in tutte le lingue affissi sul vetro posteriore : io vado a berlino, cercasi biglietto, vinciamo noi, e varie. Ci fermiamo in una stazione di servizio : é il tripudio !..tutti italiani, tutti vestiti di azzurro,chi canta, chi urla, ci si saluta, chi già strombazza con il clacson, per un giorno la nostra nazionale ci unisce. I tedeschi ci guardano in silenzio ancora feriti dall’uno-due di Grosso-Del Piero che probabilmente brucierà loro per tanto tempo. Questa scena mi riporta di 29 anni indietro, quando il Pescara conquisto’ per la prima volta la serie A. Allora, il 3 Luglio 77 la A14 era un fiume biancoazzurro, Stessa cosa il primo Luglio 1979. L’esodo é quasi simile. Lo scenario é diverso. Allora era una piccola squadra di provincia che toccava la massima serie provocando un esodo di massa a Bologna. Questa volta é la Nazionale che cerca di conquistare per la quarta volta l’apice del calcio mondiale provocando un esodo di tifosi al centro dell’Europa. C’é una similitudine con scala amplificata. Finalmente entriamo a Berlino.La città é pronta ad accogliere l’ultimo e più importante appuntamento dei Mondiali. Ci dirigiamo subito al primo Ticket Point che vediamo, seguendo i pannelli stradali. Arriviamo a destinazione, ed anche qui ci sono centinaia di tifosi italiani a far festa. Muniti di voucher che dà diritto al biglietto condizionale della finale, siamo obbligati a ritirare il tagliando d’ingresso.Ecco il motivo per cui l’organizzazione ha previsto i Ticket Points. Ma ecco la prima sorpresa della giornata che coinvolge solo me : avendo acquistato il biglietto in Francia per il tramite della FFF, sono constretto da tifoso italiano a ritirare il tagliando in un Ticket Point previsto dalla Federation française du Football…(!)…ok, non mi perdo d’animo, prendo la Metro e vado a Alexanderplatz. La metro é piena di tifosi : i tedeschi mostrano le loro bandiere fieri ed orgogliosi del loro terzo posto conquistato il giorno prima, gli italiani e i francesi sono entusiasti per la finale. Finalmente giungo nella fantastica Alexanderplatz. Cerco subito il padiglione del Ticket point messo a disposizione dalla FFF. Mi aspettavo una cosa gigantesca, tipo la stessa struttura per gli Italiani, invece in un angolo trovo un chiosco con una fila enorme….e per di più di soli francesi !Bene non mi perdo d’animo e con la mia maglietta azzurra munita di scudetto italiano faccio la fila. Subito mi si avvicina un tizio di 1,90 m di altezza, un muro di Berlino praticamente !…é la security, in inglese mi chiede il voucher. Il momento é topico, tutti mi guardano, un piccolo timore che qualcosa non va mi assale. Mostro il mio voucher rilasciato dalla FFF. Ok, all right!Bene..con calma attendo il mio turno in mezzo ai francesi muniti di documento di riconoscimento. La fila procede con una lentezza esasperante. Finalmente é il mio turno.Mi accoglie un ragazzo tedesco che alla vista di un italiano sorride, solo noi italiani riusciamo a fare cose simili…il ragazzo é divertito. Mostro il mio documento di riconoscimento, ma non serve…Constatato che i francesi facevano la fila con un documento in mano, mi é venuto spontaneo il gesto di prendere il portafoglio. Il ragazzo simpaticamente mi dice che non occorre alcun documento. Prendo il biglietto !..finalmente i piccoli timori che qualcosa potrebbe non andare vengono fugati.Prima di lasciare il chiosco mi rivolgo alla fila tutta francese con i documenti di riconoscimento in mano ed in francese li avverto che possono tranquillamente rititare i tagliandi senza essere identificati. Abbandono il chiosco, con la coda dell’occhio intravedo la fila numerosa composta da tifosi che rimettono a posto il documento di riconoscimento e che nel contempo mi guardano ancora….Sono le 14 00..mancano sei ore al fischio d’inizio, abbandono Alexanderplatz con il suo spendore per dirigermi presso la stazione metro sempre più gremita di tifosi…questa volta direzione Olimpiastadion…nelle stazioni della metro i cori si fanno più incessanti, rimbombano ancora di più, si formano gruppi che inneggiano alla nazionale italiana. Nel treno stessa situazione,più ci avviciniamo alla zona stadio, più cresce l’incitamento dei tifosi. Quando arriviamo alla stazione metro dello stadio, i treni si svuotano, e contestualmente si forma un fiume dei tifosi diretti verso lo stadio. Bellissimo..tutti a cantare..il tricolore italiano predomina.La zona fuori lo stadio é uno spettacolo di colori, c’é gente di tutte le nazionalità…ma soprattutto francesi, italiani e tedeschi che si uniscono ai cori e alla musica improvvisata da Dj che mixano brani da stadio…più che una finale sembra una festa unica, senza distinzioni di colori, bandiere e nazioni. Inutile descrivere i fiumi di birra che scorrono, addirittura il prezzo dell’acqua minerale é superiore alla birra…lo slogan della FIFA é : un modo per farsi un amico. Mai slogan fu più indovinato : l’ambiance é da disco all’aperto, tutti parlano con tutti, tutti che si uniscono agli stessi cori, tutti che ballano la stessa musica. L’atmosfera creata dagli organizzatori é quella di un grande avvenimento internazionale e non solo mera partita di calcio. Direi quasi che in questo contesto il match sembrerebbe passare in secondo piano. Non é solo una finale tra due squadre con i relativi tifosi,no!..é una festa globale che coinvolge tutta la città con popolazioni diverse che si incontrano e danno vita ad uno spettacolo nello spettacolo. Questo lo si capisce di più alla Porta di Brandeburgo dove la festa é iniziata dal mattino. Con il passare del tempo le strade che portano allo stadio diventano più gremite, più colorate, piene di bandiere e stendardi soprattutto italiani che si prendono scherno dell’altra squadra finalista. Personalmente ero sicuro della vittoria finale, ma alla vista delle scritte di scherno ho cominciato ad avere paura…per la prima volta !Cominciavo a sentire la partita, lo stress da ansia…Alle sei decido di entrare nello stadio : subisco diversi controlli da parte della security, e finalmente dentro !…l’impianto é maestoso, pronto ad accogliere i 69000 tifosi. Dopo aver guardato con meraviglia tutta la struttura, decido di vedere dov’é il mio posto indicato sul biglietto. Con molto stupore capito al centro del settore previsto per la tifoseria francese….No, non é possibile!..Non posso vedere la partita in mezzo ai francesi !…fa niente, vedro’ la partita in piedi sulla balaustra tra il primo ed il secondo anello! Nel frattempo i cameramen dello stadio si divertono ad inquadrare i tifosi che si vedono proiettati sui grandi schermi dello stadio….capita anche a me!..identifico la telecamera, la fisso ed invio un bacio a tutti !…l’atmosfera con il passare del tempo si fa sempre più fantastica, l’ansia sale, i tifosi prendono posto dove previsto dal tagliando.Le squadre escono…é una festa totale, parte l’inno di Mameli, mi vengono i brividi, lo canto sulla balaustra in piedi con le braccia sollevate, fanno la stessa cosa gli italiani che sono con me nel settore a predominanza francese, per distinguersi. Poi tocca alla Marseillaise che conferma lo spirito di incitamento alla « battaglia finale ».Nel nostro settore si sente solo l’incitamento francese, peccato dico tra me. Lo stadio é a predominanza italiano, i tedeschi tifano Francia, in quanto feriti dall’uno-due micidiale azzurro in zona Cesarini (o meglio in Zona Grosso considerando anche l’Australia). Subito arriva il gol su rigore di Zidane…una doccia fredda, non é possibile che la Francia si confermi statisticamente la nostra bestia nera. Il coro « Allez les Blues Alléz les Blues » o « qui saute pas c’est pas français » diventa incessante. Passano una dozzina di minuti, e Materazzi annulla il vantaggio transalpino…il gioco si inverte :questa volta é il tifo italiano che torna sulla cresta dell’onda per ammutolire i transalpini. L’Italia gioca un primo tempo magnifico, sfiora il raddoppio con Toni fermato solo dalla traversa…poi i minuti passano velocemente e le due squadre si annullano fino ai supplementari. Il fatto di guardare la partita sulla balaustra in piedi comincia a stancarmi, decido di cambiare posto, approfitto di una distrazione della security per occupare delle sedioline vuote vicino alla balaustra inferiore che divide gli spalti dal terreno di gioco…in pratica mi preparo al momento topico…poi arriva tra lo stupore generale il rosso per Zidane, il rallenty sugli schermi dello stadio non é ammesso, nessuno capisce il perché la Francia é privata del suo « meneur du jeu ». Fortunatamente Caressa a casa spiega che il pubblico presente nello stadio non capisce cosa sia successo in quanto impossibilitato a vedere il replay. Tutti restano attoniti, dalla curva si leva una montagna di fischi francesi e tedeschi. Subito mi arriva un SMS da parte di mia moglie : testata allucinante di Zidane a Materazzi. Comunico a tutti coloro che mi sono accanto l’accaduto, la notizia corre veloce…si arriva al momento clou : calci di rigore…praticamente il solito sorteggio che ci ha sempre penalizzati negli ultimi decenni. Mai gli azzurri mostrano una freddezza e precisione come questa volta. Manteniamo il vantaggio concessoci dall’errore di Trezeguet. Il pescarese Grosso mette fine alla contesa con il suo sinistro: palla a destra, Barthez a sinistra, é la fine, lo stadio esplode, finalmente solo una parte canta, quella italiana e lo fa in maniera originale con po po po po po poro…resto incredulo sul fatto che io sia testimone della vittoria ai mondiali della mia nazionale, del mio Paese che ho lasciato da sei anni…ho un momento di svenimento, dei ragazzi inglesi che tifano con me Italia mi sorreggono e mi dicono : it’s the forth time!…ya ! ya !…le lacrime accompagnano la mia felicità…mille e cinquanta chilometri mi dividevano da un momento veramente esaltante. Salgo verso la balaustra, tutti si uniscono al mio gesto, Italiani del Canada, Italiani dell’Inghilterra, Italiani nel mondo : mi accorgo in quel frangente che sono tutti immigrati accorsi da ogni parte per tifare Italia, nessuno parla italiano…mi stupisco del fatto che ci sono tante maglie azzurre, ma non si parla italiano…non fa niente, va bene lo stesso, siamo campioni del mondo !..il mio cellulare impazzisce, mia moglie mi dice che in Francia non si sente volare una mosca. I francesi non gradiscono la maniera con la quale hanno perso, fischiano pensando a Zizou, impediscono agli azzurri di mostrare la Coppa nel nostro settore, questo é l’unico momento di tensione del match, si levano gesti tra le due tifoserie, ma improvvisamente l’Inno d’Italia fa cessare il tutto ed unisce i vincitori in un unico coro. Finalmente dal nostro settore facciamo partire un coro “Italia Italia” tanto per mettere completamente a tacere i francesi che cominciano ad abbandonare lo stadio. Fuori é una festa…la polizia e la security garantiscono la completa tranquillità, cameramen e giornalisti riprendono Italiani in festa, tutti cercano di farsi immortalare. Il deflusso dallo stadio provoca una marcia verso la porta di Brandeburgo. Le stazioni metro rimbombano di grida di tifosi impazziti per la conquista del trofeo. I poveri francesi restano muti e presi un po’ a scherno dagli italiani… « allez les blues alléz le blues » diventa « rentrez chez vous rentrez chez vous », che tuona come una vendetta micidiale dopo l’eliminazione da Coppa del Mondo Francia 98 e sconfitta alla finale con golden gol in occasione degli europei 2000 in Olanda. Arrivati alla Porta di Brandeburgo, notiamo un ambiance di festa internazionale. Ragazzi di tutte le nazionalità che cantavano, ballavano, fraternizzavano. Ma la festa era essenzialmente italiana. Dopo 24 anni l’Italia torna a primeggiare nello sport più popolare del mondo e lo fa in un momento in cui stava perdendo la sua credibilità a livello internazionale per via dello scandalo di calciopoli. Per noi che siamo italiani all’estero un motivo per dire qualcosa in più…. Italiani ?…si’…e Campioni del Mondo !
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