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Pescara Città - Ambiente
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  LA CITTA' DI PESCARA

 

Ambiente
Il territorio di Pescara è quasi completamente edificato: le zone edificabili ancora non utilizzate sono pochissime. Ciò spiega, da un lato, la forte crescita demografica dei comuni limitrofi a Pescara e la sempre più intensa conurbazione dell'intera area e, dall'altro, la esiguità degli spazi destinati a verde pubblico o sottoposti a vincoli paesaggistici.


Dalla città giardino alla cementificazione degli anni cinquanta e sessanta
Agli inizi del XIX secolo, Pescara si presentava con un aspetto estremamente elegante, circondata da pinete, con viali alberati e giardini pubblici in molti punti della città. Per questo, Pescara si meritava l'appellativo di «città giardino» ed era apprezzata come luogo di villeggiatura e stazione balneare. L'urbanizzazione si faceva lentamente strada in quella che era una grande pineta che si estendeva per tutto l'attuale territorio comunale, vicino al mare.

Dopo le distruzioni dovute al seconda guerra mondiale e, soprattutto, a causa dei bombardamenti, la città dovette essere ricostruita, con ciò lasciando spazio alla edificazione e anche alla speculazione edilizia. A tutt'oggi, le tracce della grande pineta sono visibili nelle aree lasciate a parco ed alcuni viali intorno alle riviere meridionale e settentrionale sono connotati dalla presenza di pini. Non di meno, nel tempo, Pescara ha perso l'aspetto della città giardino, per assumere le sembianze di una città nella quale le aree verdi non sono diffuse in tutto il territorio ma esistono solo in alcune parti dell'area urbana. Negli ultimi anni, anche in esecuzione del progetto Urban 2, finanziato dalla Commissione Europea, l'Amministrazione comunale è riuscita a preservare alcune aree verdi dalla edificazione e dal degrado, costituendo e riallestendo alcuni parchi e ribadendo i vincoli di destinazione paesaggistica su alcune aree collinari della città. Inoltre, le amministrazioni provinciali e comunale stanno cercando di promuovere mezzi di mobilità alternativi e soprattutto l'uso della bicicletta con piste ciclabili, in modo da decongestionare il traffico cittadino.


I livelli di inquinamento a Pescara
Il predetto impegno non è riuscito a risolvere quello che negli anni è diventato un grande problema per l'Amministrazione della città e per la vita dei suoi abitanti. Nonostante la pedonalizzazione di alcune strade del centro e la creazione di una zona a traffico limitato , i livelli di inquinamento sono molto elevati ed incidono in maniera pesante sulla salubrità dell'ambiente e sul livello della qualità della vita. Infatti, come in molte città italiane, il problema dell'insufficienza dei parcheggi ha notevolmente influenzato la vita dei pescaresi e dei pendolari che si recano nella città per lavoro o shopping. La situazione del traffico cittadino è in ogni modo difficile per molte cause, come ad esempio:

l'assenza della rete di trasporto pubblico su ferro;
l'altissima densità di automobili, nella città è registrato un gran numero di veicoli circolanti che comporta problemi di parcheggi;
la difficile realizzazione di corsie preferenziali per i bus, per velocizzarne la corsa;
Nel 2006, Pescara ha superato il limite delle polveri sottili per oltre 140 giorni all'anno. Alcune strade del centro, sono congestionate dal traffico e soffrono livelli di inquinamento acustico che in anni passati vedevano Pescara al vertice di tutte le classifiche di rilevamento. Nel rapporto Italia Oggi 2005 sulla qualità della vita in Italia, si segnalano forti concentrazioni di PM10 (polveri sottili: valore medio per UG/MC 40,50), di biossido di azoto (valore medio per UG/MC, 35,00). La qualità dell'aria è fortemente compromessa per la presenza di volumi di traffico consistenti: nello stesso rapporto si calcola che a Pescara circolano circa 57,33 automobili ogni 100 abitanti mentre ogni abitante dispone di soli 3,10 metri quadrati di verde pubblico e di 0,21 metri quadrati di isola pedonale. I livelli di inquinamento del mare sono elevati nella zona del porto, dove la balneazione è vietata a causa della presenza di coliformi fecali. Il problema è causato dal trasporto di sostanze inquinanti da parte del fiume: tali sostanze, infatti, non riescono a raggiungere il mare aperto a causa della costruzione di una diga che, essendo costruita in prossimità della foce, impedisce il deflusso dalla costa delle acque fluviali.

Nel rapporto 2009 sull'ecosistema urbano di Legambiente ed del Sole24ore, la città di Pescara risulta essere al 47° posto per la qualità dell'ambiente in città, mentre l'anno prima si trovava al 71° posto.

La crisi idrica del 2007
Nell'estate del 2007 si è verificata una crisi idrica senza precedenti in tutta l’area della Val Pescara e delle città di Chieti e di Pescara. La crisi è stata causata dalla chiusura di uno dei pozzi, presso Castiglione a Casauria, che, insieme a quelli di Bussi sul Tirino, riforniscono di acqua potabile l’intera area per un ammontare di circa 400.000 abitanti. La chiusura è stata decisa dopo le denunce di alcune associazioni ambientaliste, grazie alle quali si è potuto verificare l’inquinamento del pozzo Sant'Angelo, che, almeno per alcuni periodi, forniva acqua in cui erano presenti sostanze nocive (anche metalli ed idrocarburi) in gran quantità. A tutt’oggi, anche per la contraddittorietà dei dati forniti dalle associazioni e dagli enti competenti, non è chiaro per quanto tempo ed in che misura l’acqua potabile sia stata effettivamente inquinata. Da questo punto di vista, è utile considerare che la quantità d’acqua estratta dal pozzo contaminato contribuiva per il 10% di tutte le risorse dell’acquedotto e che, dunque, le sostanze nocive (che per legge non dovevano comunque essere immesse nella rete) venivano diluite in una massa d’acqua 10 volte superiore, rispetto a quella analizzata (proveniente dal singolo pozzo). La chiusura del pozzo S’Antangelo ha determinato un calo di pressione delle condutture dell’acquedotto Giardino (che serve l’intera area) e, in corrispondenza degli alti consumi del periodo estivo, la quasi completa mancanza di fornitura all’utenza finale per diverse settimane e durante tutto il mese di agosto 2007. L’evento ha colto di sorpresa le amministrazioni e gli enti competenti che hanno impiegato diverse settimane per la costruzione di nuovi pozzi, soprattutto perché la qualità dell'acqua potabile, come verificata nello stesso rapporto di Italia Oggi 2005, è sempre stata considerata buona, con concentrazione di nitrati per valore medio complessivo per UG/MC di 2,5. L'acquedotto è tornato alla piena efficienza solo dopo la metà di settembre del 2007.


 

 

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