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Ricorrenza del: 13/10/2013

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IL PESCARA DI MARINO SPROFONDA TRA ERRORI E SVISTE ARBITRALI

 

Quei maledetti 23 minuti. Il Pescara gioca per quasi 70 minuti, doma il Palermo, dà quasi una lezione di calcio all’arroccata squadra rosanero, gli viene negata la gioia del pareggio, con il gol annullato a Schiavi, e alla fine riporta a casa una sconfitta immeritata. Il Pescara crea e gioca, ma alla fine vince il Palermo, che allunga la striscia positiva dopo l’arrivo di Iachini in panchina.

Il Pescara ristagna a ridosso della zona play out, ma stavolta Marino ha avuto delle ottime indicazioni dalla trasferta nella sua Sicilia (è di Palermo). Il gol dopo una manciata di secondi ha tagliato le gambe ai biancazzurri che hanno iniziato a giocare dopo il 20’. E da lì in poi il Palermo si è spento.

Nella formazione da mandare in campo, Marino è stato costretto a far scattare il piano B, provato per la prima volta, durante questa settimana, solo sabato mattina il giorno prima della partenza per la Sicilia e anche ieri mattina, a Palermo, nel centro sportivo di Totò Schillaci, il quale si è intrattenuto a lungo con Marino e il dg Repetto (sono stati compagni di squadra nel Messina).

Matti Nielsen ha provato a stringere i denti fino all’ultimo, ma lo staff medico ha constatato che il suo problema alla schiena non era stato superato. Allora ecco che Marino ha tolto un centrocampista, per mettere dentro un altro difensore (Zauri), formando il 3-4-3 modulo amato dal tecnico biancazzurro, che già in passato, da Foggia in poi, aveva adottato questo sistema di gioco. In difesa, oltre a Zauri, Schiavi e Capuano, mentre Balzano e Rossi si sono alzati sulla linea del centrocampo accanto a Brugman e Rizzo. In attacco, c’è il ritorno di Mascara al centro del tridente, ruolo che non ricopriva da qualche tempo. Cutolo e Politano, quest’ultimo titolare (finalmente), esterni offensivi. Il Pescara va in campo carico, ma, al pronti via, ecco che arriva la mazzata per i biancazzurri. Dopo 33 secondi arriva il gol del Palermo con Munoz, che su calcio d’angolo insacca di testa, grazie anche alla disattenzione di Balzano. Il capitano si fa prendere il tempo dal difensore rosanero e la frittata è fatta, calcolando un blocco di Bolzoni su Belardi, che nulla può sul vantaggio della squadra di Iachini. Il Pescara è tramortito e scende la paura sull’undici di Marino che non riesce a impostare l’azione perdendo diversi palloni. Dybala e Lafferty fanno scattare diverse volte l’allarme nelle retrovie degli adriatici e nell’aria sembra esserci il raddoppio dei palermitani. Brugman è molto impreciso e il tridente offensivo fa molta fatica a creare problemi all’attenta difesa disegnata da Iachini, che mette cinque uomini davanti a Sorrentino in fase di non possesso. Il Delfino per 20’ soffre terribilmente le ripartenze dei siciliani, ma comincia a giocare come avrebbe dovuto fare dall’inizio, dopo 4 minuti. Cutolo fa spaventare Terzi, bravo a murare un suo tiro, poi, però, l’occasione vera arriva con Rizzo. Il mediano ex Reggina scaglia un destro da fuori area che si stampa sul palo. Finalmente il Pescara prende coraggio e tira fuori gli artigli. Cutolo, che viene spostato a sinistra, con Politano a destra, e Mascara, supportati da Brugman, prendono per mano la squadra e per poco, al 37’, Mascara non sfiora il gol dopo un grande cross rasoterra di Brugman. L’ex palermitano e Cutolo fanno venire i brividi alla retroguardia rosanero. Il Pescara prova a riprendere la partita e lo fa anche nel secondo tempo. Mascara serve una palla al bacio per Politano che da due passi prende l’esterno della rete. Il Pescara impatta con un gran colpo di testa di Schiavi, ma l’arbitro vede un fallo inesistente del numero 21 biancazzurro, strozzando in gol l’urlo di gioia dei biancazzurri. Iachini, da buon difensivista, si arrocca in difesa si copre con i cambi, togliendo Lafferty e Stevanovic. Il Delfino c’è, è vivo e fa vedere i sorci verdi alla squadra di Beppe Iachini. Il Palermo è alle corde, ma il Pescara, anche con un po’ di sfortuna, non riesce a gonfiare la rete. Sabato arriva il Latina.
TRATTO DA IL CENTRO DEL 13.10.2013


 



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