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Ricorrenza del: 01/06/2012

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IL PROCURATORE PALAZZI CHIEDE DUE PUNTI DI PENALITA' PER IL PESCARA NEO PROMOSSO IN A

 

Nello scandalo calcioscommesse 2012, per il Pescara, ancora ubriaco per le feste promozione, il procuratore federale Palazzi chiede clamorosamente 2 punti di penalizzazione.

Per il Pescara il procuratore Palazzi della Federazione ha chiesto due punti di penalizzazione, da scontare con il principio dell'afflittività e cioè con il massimo svantaggio.

Calcioscommesse, per il Pescara chiesti 2 punti di penalizzazione
La società biancazzurra, dopo aver appurato la richiesta dell'accusa, ha replicato con il Presidente Sebastiani annunciando di non voler patteggiare alcuna condanna, ed anzi, l'attuale presidente ha dichiarato che anche una sanzione economica sarebbe ingiusta per il Delfino. Il Presidente Sebastiani ha detto:
"Non patteggiamo... Due punti? Dopo aver letto di certi patteggiamenti non mi aspetto nessuna squalifica". Telegrafico, il presidente dopo aver appreso della richiesta della Procura federale. "Sono serenissimo - ripete Sebastiani - e non patteggeremo nulla, perché non abbiamo fatto nulla. A Gervasoni 20 mesi e a Nicco 3 anni? Per me anche una multa al Pescara sarebbe troppo...", chiude serafico.

Pesante la richiesta di Palazzi per l'Albinoleffe: 27 punti di penalizzazione (più 90 mila euro d'ammenda), da scontare secondo il principio di afflittività e dunque nel prossimo campionato di Lega Pro, Prima Divisione

Queste le altre richieste dell'accusa per i club coinvolti nel processo sportivo sul calcioscommesse, in corso a Roma presso l'Ostello della Gioventù del Foro Italico: 6 punti di penalizzazione, 50 mila euro d'ammenda e l'esclusione dalla prossima edizione della Coppa Italia per il Novara, appena retrocesso in serie B; 6 punti di penalizzazione per la Reggina; 2 punti di penalizzazione per Padova e Pescara; 1 punti di penalizzazione per l'Empoli; in Lega Pro 19 punti di penalizzazione e 70 mila euro d'ammenda per il Piacenza; 6 punti di penalizzazione e l'esclusione dalla prossima edizione della Coppa Italia per il Monza; tra i dilettanti 10 punti di penalizzazione per l'Ancona, 1 punto di penalizzazione per il Ravenna, 1 punto penalizzazione e 200 euro d'ammenda per l'Avesa.

I fatti. Secondo le dichiarazioni rese alla magistratura ordinaria il 27 dicembre scorso, Gervasoni dice di essere andato a trovare Nicco in albergo il giorno prima della gara tra Piacenza e Pescara del 9 aprile 2011 (0-2 per i biancazzurri).

Il Mantova.I due erano stati compagni di squadra nel Mantova. Il difensore piacentino chiede a Nicco di favorire la vittoria del Piacenza. E il giocatore, avrebbe risposto con un sms che non era possibile perché i compagni di squadra non avevano voluto saperne. Al Procuratore di Cremona, Nicco ha invece dichiarato di essere stato lui stesso a contattare Gervasoni per essere accompagnato ad Alessandria dopo la gara. Nelle sue dichiarazioni, l’ex biancazzurro dice che il suo ex compagno gli avrebbe detto «Allora, ci fate vincere domani?». Una frase alla quale lui aveva attribuito un tono scherzoso e alla quale non aveva dato alcun peso.


Il pentito.Illecito o no? Se la Disciplinare, come la giustizia ordinaria, riterrà credibili le parole del pentito Gervasoni, allora il Pescara potrebbe incorrere in una penalizzazione che va da 1 a 3 punti. Nel momento in cui Nicco (ipoteticamente) accenna ai suoi compagni della proposta di Gervasoni, pur ricevendone risposta negativa, si configura il tentativo di illecito che dalla giustizia sportiva è equiparato in tutto e per tutto all’illecito effettivamente commesso. Certo, dal quadro complessivo viene fuori che il Pescara si sarebbe comunque rifiutato di alterare la gara, e questo avrebbe un’influenza sull’entità di una eventuale pena. Una situazione paradossale come solo la giustizia sportiva presenta. Il Pescara infatti, anche nella peggiore delle ipotesi, verrebbe fuori con un’immagine pulita, come una squadra che rifiuta le combine, ma rischierebbe comunque di subire una sanzione pesantemente afflittiva. Molto, se non tutto, dipende dall’esistenza o meno di qualche riscontro, sia pur minimo, ale parole di Gervasoni.

Le ipotesi.Se invece così non fosse, le speranze del club biancazzurro di poter essere prosciolto sarebbero decisamente più ampie. Anche se il processo sportivo, rispetto a quello ordinario, presenta un’inversione dell’onere della prova. Non è, quindi, l’accusa a dover provare il proprio teorema, ma l’accusato a dover dimostrare la propria estraneità. Ed è esattamente questa l’insidia più grande da superare.
Oltre al fatto che il pentito Gervasoni, come si evince chiaramente dalle motivazioni del deferimento, è considerato credibile. Palazzi parla della «affidabilità intrinseca del Gervasoni, sia per l’ampia collaborazione offerta nell’ambito del procedimento, sia per l’assenza di qualsiasi movente calunnioso nei confronti di un atleta con il quale aveva un rapporto del tutto amichevole». Allo stesso modo viene definita inattendibile la posizione di Nicco: «In primo luogo non è credibile che un calciatore professionista possa attribuire carattere scherzoso a una proposta formulata all’esito di un incontro richiesto da Gervasoni che, nell’occasione, si era recato personalmente nel ritiro della squadra avversaria proprio il giorno prima della gara, benchè i due avessero già concordato di vedersi dopo la stessa».
Ora dunque, le strade di Nicco e del Pescara procedono di pari passo. Se il capo di imputazione di Nicco verrà derubricato da tentato illecito a omessa denuncia, allora sarà salvo anche il Pescara. In caso contrario arriverà una sanzione. Ma non è ancora chiaro se questa sarà immediatamente esecutiva o se invece, vista la mole del materiale ancora in arrivo, tutte le penalizzazioni verranno scontate nella prossima stagione. Anche in quel caso si prevede battaglia.


 



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