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Ricorrenza del: 16/09/2016

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2016: DAL RAMPIGNA all ADRIATICO DEI F.LLI DELLI GATTI

 

Un libro dei fratelli Delli Gatti sugli impianti sportivi che hanno ospitato le gesta dei biancazzurri
Da Rampigna all’Adriatico, i teatri dei sogni
di Antonio De Leonardis PESCARA
Sono arrivati a Pescara da Zurigo, con la famiglia, a metà degli anni 70 quando erano ancora dei ragazzini e oggi, poco meno di mezzo secolo dopo, Antonio e Maurizio Delli Gatti sono, di fatto, la memoria storica del calcio pescarese. La passione e l'amore per la squadra biancazzurra li ha portati a collezionare un patrimonio infinito e in gran parte inedito di notizie, foto, filmati che hanno segnato il lungo percorso del Delfino dalle origini, ovvero dagli anni Venti, ai giorni nostri. Con il loro materiale l'Archivio di Stato ha allestito ad aprile la mostra sugli 80 anni del Pescara, oggi in un libro, dato alle stampe dalla Fondazione Pescarabruzzo e la Ianieri Edizioni, i fratelli Delli Gatti raccontano i luoghi del tifo pescarese, ovvero il mitico Rampigna e lo stadio Adriatico. Tante le curiosità da scoprire, dalla prima e unica corrida che un commerciante di bestiame, tale Ferdinando Madrigale, organizzò all'inizio del Novecento (con esiti esilaranti) proprio nello spazio dove qualche anno dopo sarebbe nato il Rampigna, al primo torneo calcistico cittadino che si disputò su quel campo nel 1925 tra l'Ursus, A.S.Abruzzo e la Tito Acerbo; e poi i lavori per dotare l'impianto di un motovelodromo che consentisse l'arrivo della tappa del Giro d'Italia nel 1927, la ricostruzione dopo l'alluvione del 1931, per la prima volta, nel 1934, l'idea, poi naufragata, di realizzare un moderno stadio da intitolare a Gabriele D'Annunzio. Con i successi della Strapaesana vanno poi di pari passo i lavori di ammodernamento del Rampigna, diventato quasi inespugnabile; la prima promozione in B e i diecimila spettatori per la partita del campionato misto del 1945 con la Roma quando "Papalione", fratello di "Battellone" il mago dell'albero della cuccagna, entra in campo e insegue l'arbitro Scotti di Taranto cercando di colpirlo con un lavandino. Al Rampigna nel 1945 arriva la prima edizione del Trofeo Matteotti: vince Mario Ricci, tra i battuti ci sono anche Coppi e Bartali. Si comincia a sognare la serie A e rispunta l'idea di costruire un nuovo stadio: nel 1951 finalmente, accogliendo l'istanza del Comune di Pescara, arriva il via libera del Coni. L'opera è progettata da Luigi Piccinato, architetto di fama internazionale, i lavori partono il 30 dicembre del 1952, esattamente tre anni dopo c'è la partita inaugurale tra Pescara e Como davanti a 12mila spettatori. Per il Corriere dello Sport che racconta l'evento è "La perla d'Abruzzo", lo stadio Adriatico, appunto, costato 538 milioni. Nasce, però, subito una grana, il Coni contesta la scelta del Comune perché i lavori non erano stati del tutto ultimati e dunque l'impianto non era da ritenere agibile. Una diatriba che si trascina fino al 12 maggio del 1957 quando l'Adriatico ospita la partita tra Italia B ed Egitto per la Coppa del Mediterraneo. E' questa la data dell'inaugurazione ufficiale, si apre un'altra storia che i fratelli Delli Gatti raccontano tappa dopo tappa, documenti e foto alla mano: le partite per le Olimpiadi del 1960, la prima invasione nel finale di Pescara-Catanzaro, la ristrutturazione del 1977 dopo la promozione in A, ma pure il Cantagiro e i concerti, la finale di Coppa Italia di rugby vinta dall'Aquila, il match mondiale di pugilato con Mattioli, i meeting di atletica leggera, le stagioni della rinascita con Tom Rosati, i quarantamila per la sfida dell'87 col Parma che valeva la serie A, lo stadio stracolmo dell'ultima fantastica promozione. Il Rampigna e l'Adriatico, appunto, teatri leggendari di emozioni che il tempo non cancella.

Dal “RAMPIGNA” all’ “ADRIATICO”, edito dalla Fondazione Pescarabruzzo- Inieri Edizioni, è il frutto di una ricerca storica avviata nel 1998 dai fratelli Delli Gatti, noti collezionisti ed esperti sulla storia sportiva pescarese (Maurizio è autore di due saggi già pubblicati: “PESCARA-75anni di fede biancazzurra”che racconta la storia della tifoseria biancazzurra e “UN SOGNO, UN AMORE, UNA STORIA-Storia del movimento rugbistico pescarese” che ripercorre la storia della squadra di rugby cittadina dal 1968 a oggi). Tale ricerca si è concentrata soprattutto sulla raccolta di immagini delle varie epoche, e documenti ufficiali depositati negli archivi statali e comunali della Provincia di Pescara.

L’opera racconta gli eventi che hanno caratterizzato la storia dei due gloriosi stadi pescaresi attraverso testo scritto, centinaia di immagini (alcune rarissime ed inedite), carteggi, piante, planimetrie, progetti e articoli della stampa d’epoca.

Oltre a raccontarne la storia ne descrive le varie modifiche strutturali subite nel tempo, analizzandone, con l’aiuto dei carteggi dell’epoca, tutte le fasi evolutive in relazioni a metodologie e tecniche di costruzione utilizzate, evidenziando le molteplici differenze nel tempo e relazionandole al modo di concepire gli impianti sportivi dai primi anni ’20 fino ai giorni nostri. L’opera raccoglie nella parte finale un capitolo in allegato dove alcune tabelle danno anche un idea dettagliata delle spese affrontate per la realizzazione dei vari interventi che hanno cambiato gli aspetti estetici e strutturali dei due stadi.

Lo scopo di tale pubblicazione è quello di rievocare il ricordo dei luoghi e degli eventi ai lettori più anziani, farli conoscere alle nuove generazioni, stuzzicare la curiosità degli appassionati della materia (studenti di architettura, designer, appassionati di impianti sportivi).
CARATTERISTICHE DELL’OPERA: 144 pagine a colori, formato A4, rilegatura cartonata


 



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